Buongiorno Sergio,
Qui in Spagna, e soprattutto a Barcellona, sembra che gli
scontri dei giovani contro la polizia che si susseguono da mesi abbiano fatto
sorgere il diritto "alla bottiglia". I giovani trovano fastidioso che
si ostacoli con divieti arbitrari l'abitudine di incontrarsi fino al mattino a
centinaia o a migliaia, con l'intenzione di chiacchierare, divertirsi,
flirtare, ubriacarsi, fumare hashish e eventualmente fare a botte tra di loro .
Se sono condannati ad abbrutirsi, tanto vale farlo a modo loro. Sono stufi del
covid e si rifiutano di ascoltare le autorità. Questo è un caso originale di
alienazione deturnata. Bene, rimarrò qui almeno fino a metà ottobre, perché
devo fare una tournée di presentazione del libro sulla Colonna di ferro. Nel
frattempo, partecipo a un dibattito con dei neorurali che vivono nei dintorni
dei Pirenei Ti mando la mia conferenza.
Saluti Miguel
Giovedì 2 settembre, Sergio Ghirardi a Miguel Amoros:
Holla Miguel,
Ho trovato interessante il tuo scritto anche se qualche
parola di castigliano mi sfugge. Sono particolarmente d’accordo con la tua
definizione di alienazione deturnata e in proposito confermo i miei dubbi nella
paginetta che ti invio (Note per una libera discussione) per avere il tuo
parere. Perché sono evidentemente d’accordo con quello che scrivo ma non mi
sfugge il rischio di recupero che una tale riflessione comporta. Non so, dunque
se farla circolare o no. Nello stesso tempo non sopporto i deliri ideologici che
soffiano sull’alienazione deturnata mentre mi dico che scrollandone l’albero
essa sarà forse “deturnata” (sviata) fino al suo superamento, quien sabe? Torno
dall’Italia da poco e non intendo fermarmi in cammino. A partire dal 20, forse
verso la fine di settembre, potrei passare a vedervi (anche Raoul dovrebbe
essere là alla metà di settembre).
Saluti Sergio
Venerdì 3 settembre, Miguel Amoros a Sergio Ghirardi :
Buongiorno Sergio,
non ho la tua stessa fiducia nel vaccino, ma è vero che non
esiste oggi altra alternativa al vaccino, del resto sempre meno credibile. I
rimedi alternativi o no sono bidonate perché i meccanismi di trasmissione del
virus sono veramente sconosciuti. Molto spesso ai contaminati non gravi si
prescrive solo paracetamol. Il resto sono narrazioni, come direbbero i
postmoderni. Riceviamo solo informazioni parziali e interessate appena
contestate da medici e cercatori dissidenti. La natura del virus (la sua
conoscenza scientifica) sfugge a tutti.
Saluti
Venerdì 3 settembre, Sergio Ghirardi a Miguel Amoros :
Caro Miguel,
I tuoi dubbi sono anche i miei e non sono affatto fiducioso
sul vaccino che può nascondere terribili sorprese a venire oltre i suoi limiti
già visibili (cui ho del resto accennato rapidamente nel mio scritto), ma è,
per il momento, il solo rallentatore disponibile della pandemia. Il business
globale dirige lo spettacolo nel quale lo scientismo mistico degli antivax mi
pare la miglior propaganda per i manipolatori di Stato dei quali riprendono a
rovescio gli imbrogli: approssimazioni, affermazioni deliranti senza dati
verificabili, manipolazioni emozionali della gente, ecc. Siamo delle cavie per
gli uni che ci fanno marciare, dei potenziali militanti contemplativi per gli
altri che c’ipnotizzano ideologicamente in una passività carica di odio e di
consumismo.
Il tutto mi è insopportabile... ma che cosa opporre se non
il dubbio e la presa di rischio – poco importa quale – “liberamente scelta da
ciascuno nel proprio quotidiano?
La mia scelta è consapevolmente limitata, tanto pragmatica
che diffidente.
Cari saluti
P.S. Se mando il mio testo a Barravento mi piacerebbe
introdurlo con i nostri ultimi quattro mail in proposito. Sei d’accordo? La
risposta di Miguel "Certo puoi utilizzare i miei mail".
Note per una libera discussione sulla realtà della situazione
sanitaria nella società spettacolare mercantile
Inevitabile citare prima di
tutto la giusta diffidenza provocata dagli enormi conflitti d’interesse
miliardari che riguardano i vaccini in mano a Big Pharma, mentre dovrebbero essere
sotto controllo di assemblee autogestite di sani, malati e personale curante senza
agganci mercenari (ciò che garantirebbe l’autentica democrazia diretta di un
popolo di persone sane o malate ma eguali nella diseguaglianza perché decise a
gestire collettivamente e solidariamente i problemi di tutti e di ciascuno
senza privilegi né interessi gerarchici). Tuttavia, oltre le paranoie che
zigzagano sulle nostre teste e nei nostri cuori, riempiendo la rete virtuale
che ormai intrappola i pesci umanoidi come tonni in scatola, molte persone
preferirebbero delle
terapie contro il Covid invece di vaccini, perché il vaccino,
essendo una misura preventiva, comporta un rischio di effetti avversi collaterali non chiaramente
valutabile allorché si è sani e si sta bene, mentre qualsiasi eventuale terapia
si assumerebbe soltanto da malati, cioè quando un rischio è comunque
inevitabile.
Questo ragionamento è comprensibile, ma rimuove il fatto
che durante un’epidemia,
i sani non sono affatto al sicuro e corrono un rischio concreto di ammalarsi. Le
terapie antivirali sono poche e quelle attualmente in uso per il Covid sono poco
efficaci. Se si confronta il caso degli antivirali con quello degli
antibatterici (gli antibiotici) la differenza è enorme. Sia gli antibiotici
che gli antivirali propriamente detti sono veleni selettivi, che uccidono il
germe ma non le cellule dell’organismo che lo ospita e il problema cruciale sta
nella selettività:
certamente i veleni non ci mancano, ma pochi sono selettivi; inoltre la
selettività dipende spesso dal dosaggio.
L’affermazione, frequentemente ripetuta, che
esisterebbero cure semplici ed efficaci per il Covid-19, specialmente se
trattato in fase iniziale, è finora falsa e contiene un abbaglio. Il Covid-19 è una
malattia di moderata gravità che guarisce spontaneamente in oltre il 95% dei
casi ed è mortale in meno dell’1%, sebbene con grandi differenze in relazione
all’età. Di conseguenza, qualunque “farmaco”, inclusa l’acqua fresca, “guarirà”
almeno quel 95% dei casi di Covid-19 che non richiede ospedalizzazione.
L’effetto della terapia o del vaccino si misura dunque, prevalentemente, sui
casi di anziani e soggetti a rischio che più frequentemente sviluppano forme
gravi della malattia e richiedono l’ospedalizzazione: questi soggetti sono
molto più efficacemente protetti dal vaccino che dai farmaci. Inoltre, nei casi in cui la
malattia si sviluppi nonostante il vaccino, si può sempre ricorrere a cure terapeutiche di
supporto (cortisone, eparina, antiinfiammatori) e godere del
vantaggio che le difese immunitarie del malato, già stimolate dal vaccino, potranno
intervenire con maggiore rapidità.
L’inverso (usare il vaccino a malattia in atto, come coadiuvante della terapia
antivirale) non è efficace. In corso di epidemia, niente
riduce la mortalità in misura maggiore del vaccino: né i farmaci, né le
mascherine, né il distanziamento sanitario o il lockdown, né la combinazione di
queste misure. Nonostante le odiose macchinazioni tese a imporci la
vaccinazione e anche se i vaccini non garantiscono
un’immunità assoluta e soprattutto di lunga durata (senza contare il rischio di
varianti che potrebbero annullare la protezione vaccinale), il vaccino è, per
il momento una difesa contro la pandemia. Rifiutare
il vaccino è assolutamente legittimo - un diritto inalienabile dell’autonomia
di giudizio e di comportamento nei confronti del proprio corpo -, ma banalizzare
“l’influenzuccia” o illudere individui e popoli sull’esistenza di misure
protettive diverse dal vaccino e dotate di pari efficacia è, almeno per il
momento, una credenza mistica in
più che alimenta la peste emozionale plurimillenaria del produttivismo fondato
su un’ultima religione che le comprende tutte: l’economia politica. Sergio Ghirardi Sauvageon,
1 settembre 2021
Bref échange d’opinions sur la situation
presente
Mercredi 1 septembre, Miguel Amoros à Sergio Ghirardi :
Bonjour Sergio,
Ici en Espagne, et surtout à Barcelone,
semble que les bagarres des jeunes contre la police qui se succèdent depuis des
mois ont por cause le droit "à la bouteille". Les jeunes trouvent
embêtant qu'on entrave avec des interdits arbitraires l'habitude de se réunir
jusqu'à la matinée par centaines ou par milliers, avec l'intention de bavarder,
s'amuser, draguer, se souler, fumer du hash et à l'occurrence se casser la
gueule entre eux. S'ils sont condamnés à s'abroutir, autant le faire à sa
façon. Ils ont marre de la covid et refusent écouter les autorités. C'est un
cas original d'aliénation détournée. Bon, je resterai ici au moins jusqu'à la
moitié d'octobre, car je dois faire une tournée de présentation du livre sur la
Colonne de fer. En attendant je participe dans un débat avec des néo-ruraux
installés aux "pré" Pyrènes. Je t'envoie ma conférence.
Salut Miguel
Jeudi 2 septembre, Sergio Ghirardi à Miguel
Amoros :
Holla Miguel,
J’ai trouvé intéressant ton texte même
si quelques mots de castillan m'échappent. Je suis particulièrement d'accord
avec ta définition d'aliénation détournée et à ce propos j'enfonce le
clou de mes doutes dans cette petite page (Notes
pour une discussion libre) que je t'envoie pour avoir ton avis. Car je suis
évidemment d'accord avec ce que j'écris, mais je ne suis pas dupe du risque de
récupération qu'une telle réflexion comporte. Alors je doute si la faire
circuler ou pas. En même temps je ne supporte pas les délires idéologiques qui
soufflent sur l'aliénation détournée
tout en me disant qu'en secouant le cocotier elle sera peut-être détournée
jusqu'à son dépassement, quien sabe? Je reviens d'Italie depuis peu et je ne
veux pas trop m'arrêter en si bonne route. A partir du 20, la fin de septembre
peut-être, je pourrais passer vous voir (Raoul aussi devrait être là à la
moitié de septembre).
Salut sergio.
Vendredi 3 septembre, Miguel Amoros à Sergio
Ghirardi :
Bonjour Sergio,
Je n'ai pas une confiance avec le vaccin
comme la tienne, mais c'est vrai qu'aujourd’hui il n'existe pas une autre
alternative au vaccin, d'ailleurs, de moins en moins crédible. Les remèdes
alternatifs ou pas sont du bidon parce que les mécanismes de transmission du
virus sont réellement inconnus. Le plus souvent les infectés pas graves ne se
font prescrire que du paracétamol. Le reste sont des narrations, comme diraient
les postmodernes. Nous ne recevons que des informations partielles et intéressées
à peine contestées par médecins et chercheurs dissidents. La nature du virus
(sa connaissance scientifique) échappe à tous.
Salut
Vendredi 3 septembre, Sergio Ghirardi à
Miguel Amoros :
Cher Miguel,
Tes doutes sont les miens aussi et je ne
suis pas du tout confiant dans le vaccin qui peut cacher des terribles
surprises à venir au delà de ses limites déjà visibles (que j'ai d'ailleurs rappelé
rapidement dans mon texte), mais il est pour le moment le seul ralentisseur
disponible de la pandemie. Le business global dirige le spectacle dans lequel
le scientisme mystique des antivax me parait la meilleure propagande pour les
manipulateurs d'Etat dont ils reprennent les manigances à l'envers :
approximations, affirmations délirantes sans données vérifiables, manipulations
émotionnelles des gents etc. Nous sommes des cobayes pour les uns qui nous font
marcher, des potentiels militants contemplatifs pour les autres qui nous hypnotisent
idéologiquement dans une passivité haineuse et consumériste.
Tout cela m'est insupportable... mais
quoi y opposer sinon le doute et la prise de risque – peu importe laquelle –
"librement" choisie par chacun dans son quotidien?
Mon choix est consciemment limité, aussi
pragmatique que méfiant.
Cari saluti
PS Si j’envoie mon texte à Barravento j'aimerais
l'introduire avec nôtres quatre derniers mails à son propos. Es-tu d'accord? bien sûr!
Notes pour une discussion libre
sur la réalité de la situation sanitaire dans la société spectaculaire
marchande
Il est inévitable de mentionner
tout d'abord la juste méfiance provoquée par les énormes conflits d'intérêts
milliardaires concernant les vaccins entre les mains de Big Pharma, alors
qu’ils devraient être sous le contrôle d'assemblées autogérées de personnes en
bonne santé, de malades et de personnel soignant clairement non
mercenaires (ce qui garantirait l’authentique démocratie directe d'un peuple de
sains ou de malades, mais tous égaux dans l'inégalité car décidés à gérer
collectivement et solidairement les problèmes de chacun et de tous, sans
privilèges ni intérêts hiérarchiques). Cependant, outre les paranoïas qui
zigzaguent au-dessus de nos têtes et de nos cœurs, remplissant le réseau virtuel
qui piège désormais les poissons humanoïdes comme des thons en boite, de nombreuses
personnes préféreraient des thérapies Covid aux vaccins, car le vaccin, étant
une mesure préventive, comporte un risque d’effets secondaires indésirables qui
ne peuvent être clairement évalués lorsque l'on est bien et en bonne santé,
alors que toute thérapie possible ne serait de mise pour les patients que
lorsqu'un risque serait de toute façon inévitable.
Ce raisonnement est compréhensible mais refoule
le fait que lors d'une épidémie, les personnes en bonne santé ne sont pas du
tout en sécurité et courent un risque réel de tomber malades. Les thérapies
antivirales sont peu nombreuses et celles actuellement utilisées pour le Covid sont
peu efficaces. Si l'on compare le cas des antiviraux à celui des antibactériens
(antibiotiques), la différence est énorme. Les antibiotiques et les antiviraux
proprement dits sont des poisons sélectifs, qui tuent le germe mais pas les
cellules de l'organisme qui l'héberge et le problème crucial réside dans la
sélectivité : certes les poisons ne manquent pas, mais peu sont sélectifs ;
de plus, la sélectivité dépend souvent du dosage.
L'affirmation fréquemment répétée selon
laquelle il existe des remèdes simples et efficaces pour le Covid-19, surtout
s'il est traité à un stade précoce, est jusqu'à présent fausse et contient une
bévue. Le Covid-19 est une maladie de gravité modérée qui guérit spontanément
dans plus de 95% des cas et est mortelle dans moins de 1%, mais avec de grandes
différences en fonction de l'âge. Par conséquent, tout « médicament »,
y compris l'eau fraiche, « guérira » au moins les 95% des cas de
Covid-19 qui ne nécessitent pas d'hospitalisation. L'effet de la thérapie ou du
vaccin est donc principalement mesuré sur les cas des personnes âgées et des
sujets à risque qui développent plus fréquemment des formes sévères de la
maladie et nécessitent une hospitalisation : ces sujets sont bien plus
efficacement protégés par le vaccin que par les médicaments. De plus, dans les
cas où la maladie se développe malgré le vaccin, il est toujours possible de
recourir à des aides thérapeutiques de soutien (cortisone, héparine, anti-inflammatoires)
et de bénéficier de l'avantage que les défenses immunitaires du patient, déjà
stimulées par le vaccin, pourront intervenir plus rapidement. L'inverse
(utiliser le vaccin lorsque la maladie est en cours, en complément d'un
traitement antiviral) n'est pas efficace. En cours d'épidémie, rien ne réduit
plus la mortalité que le vaccin : ni médicaments, ni masques, ni
distanciation sanitaire ou confinement, ni la combinaison de ces mesures. Malgré
les odieuses manigances qui veulent nous imposer la vaccination et même si les
vaccins ne garantissent pas une immunité absolue et surtout durable (sans
parler du risque de variantes qui pourraient annuler la protection vaccinale),
le vaccin est pour le moment une parade contre la pandemie. Refuser le vaccin
est tout à fait légitime - un droit inaliénable à l'autonomie de jugement et de
comportement vis-à-vis de son propre corps - mais banaliser la
« grippette » ou tromper les individus et les peuples sur l'existence
de mesures de protection autres et d'égale efficacité que le vaccin est, du
moins pour le moment, une croyance mystique de plus qui alimente la peste émotionnelle
multimillénaire du productivisme fondé sur une dernière religion qui les
englobe toutes : l'économie politique.
Sergio Ghirardi Sauvageon, 1 septembre
2021