domenica 13 giugno 2021

un ultimo brindisi con Marc

 


Cari compagni,

Marc Tomsin, la voie du jaguar che ci ha tanto apportato sulle lotte zapatiste in Chiapas e sulla riflessione libertaria nel mondo, si è spenta a Creta, a Chania, subito dopo l‘avvenuta rioccupazione riuscita del palazzo di Rosa nera, a causa di una brutta caduta dagli effetti micidiali. Pensando molto forte a Marc, alla sua gentilezza, alla sua conoscenza poliedrica e alla sua sincera passione rivoluzionaria, non posso aggiungere altro alla mia tristezza che non ha parole. Segue l’accorato ricordo di questo nostro comune amico da parte di Raoul.

 

Sergio

 Caro Marc,

 

non hai mai fatto e mai farai parte dei morti viventi che perpetuano la lunga agonia del vecchio mondo. Per questo mi rivolgo a te in nome di quella vivacità che non ti ha mai abbandonato e che continuerà a essere presente tra noi. Perché eredi delle insorte e degli insorti del passato, noi, gettiamo le basi di una vera internazionale del genere umano. Scegliere il partito preso della vita è ormai il solo ricorso contro coloro che seminano la morte sulla terra intera. È questa la lotta che tu hai scelto di condurre e la tua amicizia radiosa era spesso più efficace di qualunque diatriba. L’erudizione e la vigilanza dell’editore ci hanno dato degli scritti rari e incisivi. L’infaticabile responsabile della Voie du jaguar ha preparato la venuta imminente degli zapatisti che sbarcano portatori di un mondo nuovo nella vecchia Europa accanita a ridurli in schiavitù. In ogni festività a venire sarà l’ombra del personaggio assente.

Non voglio, tuttavia versare nell’orazione funebre.

Marc era innanzitutto un amico. Quella magia intima che sono le affinità elettive ci aveva avvicinato. Anche se so che la morte ti ha colto nell’esaltazione di Rosa nera tornata libera, sono sempre convinto che nessuna morte sia felice.

Tuttavia, stavamo per così dire conversando nel momento in cui quella scintilla di entusiasmo ti ha colpito. Mi piace vedere in questa folgorazione – funebre per noi, gioiosa per te – un richiamo a non disperare mai né della propria esistenza né del mondo per quanto disastrato ci sembri.

Tu hai sempre avuto l’arte di persuadere senza dare lezioni. Grazie Marc.

 

Cher Marc,

 

         tu n’as jamais fait partie, tu ne feras jamais partie des morts-vivants qui perpétuent la longue agonie du vieux monde. C’est pourquoi je m’adresse à toi au nom de cette vivacité qui ne t’a jamais quitté et qui continuera d’être présente parmi nous. Car légataires des insurgées et des insurgés du passé, nous jetons les bases d’une véritable internationale du genre humain. Choisir le parti pris de la vie est désormais le seul recours contre ceux qui sèment la mort sur la terre entière. C’est le combat que tu as choisi de mener et ton amitié rayonnante avait souvent plus d’efficacité que bien des diatribes. L’érudition et la vigilance de l’éditeur nous ont donné des écrits rares et percutants. L’infatigable responsable de la Voie du jaguar a préparé la venue imminente des zapatistes qui débarquent porteurs d’un monde nouveau dans la vieille Europe si acharnée à les réduire en esclavage. Dans  toutes les festivités à venir il sera l’ombre du personnage absent.

Mais je ne veux pas verser dans l’oraison funèbre.

Marc était avant tout un ami. Cette magie intime que sont les affinités électives nous avait fait proches. J’ai beau savoir que la mort t’a cueilli dans l’exaltation de Rosa Nera redevenue libre, je n’en reste pas moins convaincu qu’aucune mort n’est heureuse.

Néanmoins, nous étions pour ainsi dire en conversation lors de cet étincellement de l’enthousiasme qui t’a frappé. J’aime à voir dans cette fulgurance - funèbre pour nous, joyeuse pour toi – un appel à ne jamais désespérer ni de sa propre existence ni du monde, si délabré qu’il nous paraisse.

Tu as toujours eu l’art de persuader sans donner de leçons. Merci Marc