No Tav condannati, l’Italia si
mobilita
Con
sentenza n. 263/2014, il Tribunale di Torino ha condannato i signori Alberto Perino,
Loredana Bellone e Giorgio Vayr a corrispondere alla Lyon Turin Ferroviaire (LTF) la
somma di € 191.966,29 a titolo di risarcimento danni ed € 22.214,11,
oltre accessori di legge, a titolo di spese legali.
Alberto Perino, Loredana Bellone e Giorgio Vayr sono alcuni noti esponenti del Movimento
No Tav che nella notte tra l’11 ed il 12 gennaio 2010, insieme a tanti
altri rappresentanti No Tav, occuparono pacificamente un terreno in Località
Traduerivi, in Comune di Susa, per opporsi all’effettuazione di un sondaggio
geognostico da parte della società italo-francese, sondaggio in funzione
della futura linea AV Torino – Lione.
Al processo, in segno di solidarietà, intervennero,
come ulteriori parti, altri trentasei rappresentanti del Movimento. Come per
dire “non eravate soli: c’era tutto il Movimento quella notte a Susa”.
Tralascio qui gli antefatti che portarono a proporre
la richiesta di risarcimento (LTF stipulò e prorogò un contratto lussuoso con
la Consepi, concessionaria dei terreni; affermò di avere sostenuto un onere per
il blocco del cantiere; ed anche per l’alloggiamento di ben 400 unità di forze
dell’ordine), stimata in ben € 228.238,00. Tralascio altresì le motivazioni con
cui il Giudice ha accolto pressoché integralmente la domanda, visto che, tra
l’altro, saranno oggetto di appello, ritenendole noi censurabili.
Quello su cui voglio soffermarmi ora è il fatto che da
quando la sentenza fu pronunciata, iniziò una raccolta fondi per coprire
le spese a cui i tre sono stati condannati. Dopo un mese (siamo al 13 febbraio)
sono
già stati raccolti più
di duecentomila euro, e la raccolta continua per coprire spese legali e “per il sostegno ai No
Tav incarcerati e colpiti da misure restrittive”. Ricordo in proposito come sia
stata formulata ed accolta per il momento l’accusa di attività terroristica
in carico ad alcuni rappresentanti del Movimento.
I soldi raccolti provengono da tutta Italia e
ricordano altresì la recente mobilitazione per ricostruire il presidio di
Vaie, distrutto da un incendio doloso, come a suo tempo quello di Borgone.
La mobilitazione è lì a testimoniare che il Movimento è tutt’altro che isolato,
come molti sostengono, ma soprattutto vorrebbero. Il Movimento è vivo e vegeto
e gode di appoggi forti anche fuori dalla valle. Si illudono quelli che pensano
che ci arrenderemo. “A sarà dura!”
Commento di Sergio
Ghirardi:
I
comportamenti dello Stato, dei politici e degli imprenditori coinvolti nel
business della Val di Susa sono coerenti. Fanno parte dello stesso Leviatano
che da millenni evolve spaccando le schiene dei dannati della terra e degli
ultimi in generale, in primis le donne. La legge che usano è modulabile e viene
usata allo scopo di preservare il privilegio e l'attività lucrosa contro ogni
approccio umanistico alla questione sociale. Oggi il Leviatano è capitalista, produttivistico
e mafioso ma è sempre lui e a servirlo sono masse invigliacchite di servitori
volontari. Gli Sioux della Calcide, i Navajos di Notre Dame des Landes, gli
Apaches della Val di Susa sono trattati con la stessa giustizia che ha fatto
passare il treno nelle grandi pianure eliminando i bisonti. E' il progresso,
belli miei e la vostra umanità da selvaggi l'abbiamo sempre educata con coperte
al vaiolo, ora con multe esorbitanti.
Ogni
epoca ha il suo flagello. Altri scrivevano "achtung banditen!"
laddove finiva l'ora di Berlino e di Salò e cominciava quella della resistenza.
Una fra le tante di fronte al Leviatano che sta distruggendo la vita sul
pianeta.
Commenti a seguire:
Tombio a Sergio
Ghirardi:
I leviatani hanno nome e cognome!! e
pure indirizzo!
Giannirm
a Sergio Ghirardi:
Legge troppi Tex Willer ed ha visto
troppe Gaia di Tozzi.
Ancora un
profeta da supermercato Non so che sia gaia di Tozzi. Tex Willer mi riporta
alla pubertà e mi fa ancora tenerezza ma mi ha influenzato meno della
psicologia di massa del fascismo. Ma tu che sai tutto degli altri che cosa
leggi, che cosa guardi e di che cosa godi?