domenica 26 aprile 2020

Finalmente un po’ di chiarezza da parte dello Stato e dei suoi esperti


Coronavirus, la fobia del contagio dilaga: lo street artist ...


Si raccontano molte stupidaggini sulla crisi del coronavirus. Ho dunque voluto con questa modesta inchiesta più o meno giornalistica, permettervi di fare il punto su quel che sappiamo da fonti quasi sicure. Così, secondo molti osservatori citati da numerosi media, il virus SARS-CoV-2 è stato creato nel laboratorio P4 di Wuhan in Cina nel quadro di un programma di guerra batteriologica condotto dai mefistofelici cinesi. Nello stesso tempo sarebbe al 100% bio-naturale e sarebbe sfuggito dallo stesso laboratorio per inavvertenza mentre un ricercatore volonteroso ma maldestro cercava di creare un vaccino contro l’AIDS sventrando un pipistrello. È il parere di un premio Nobel. Altre fonti ben informate confermano che è il risultato di una reazione a catena legata alla rarefazione degli ambienti naturali: un pipistrello confinato sul suo ultimo ramo avrebbe pisciato su un frutto morsicato da una formica a sua volta inghiottita da un pangolino cotto un po’ più tardi, purtroppo troppo presto, in un forno a calore tornante contaminando il paziente zero. Tutte le fonti lo confermano: questo paziente sarebbe una donna e un uomo colpito dal virus in settembre ma anche in novembre e probabilmente anche in dicembre. Il virus verrebbe finalmente dal mercato di animali selvatici di Wuhan. O dal mercato della frutta. Oppure da un’altra parte, a sud di Wuhan.
La trasparenza delle autorità cinesi ci permette di concludere che in Cina si sono registrati 3000 morti e probabilmente anche 50000. Il profilo delle vittime è sempre lo stesso: uomini obesi, vecchi, non fumatori, di gruppo sanguigno A o B , ma anche giovani donne fumatrici, magre, del gruppo O, cosicché la gente di tutte le ètà, di tutte le condizioni è a rischio; se non si è obesi, vecchi o di sesso maschile, se non si ha nessun’altra patologia come il diabete, il cancro o una malattia cardiovascolare, si può essere rassicurati ma  non è affatto certo. Il SARS-CoV-2 è un dannato virus. Sopravvive nell’aria ma forse no. Colpisce anche i bambini e gli adolescenti ma non è sicuro. I pazienti asintomatici rappresentano il 30, 40 e anche il 70% della popolazione.  Si trasmette per la saliva a 1 metro, 2 metri, 4 metri di distanza e anche per le feci, le scorregge, l’alimentazione. Tocca i polmoni, il sistema digestivo, il sangue, il sistema nervoso centrale, è una grossa influenza, un semplice raffreddore, è fortemente letale, ma neanche troppo. Tutto dipende dai fattori genetici ma non è sicuro perché se ne ignora tutto per il momento.
Sui rimedi gli specialisti sono formali: un vaccino sarà pronto in settembre oppure tra 12, 18 e 24 mesi, a condizione che un vaccino sia possibile. Nel frattempo, il trattamento a base di Idroclorochina funziona ma non funziona perfettamente come hanno dimostrato e no gli studi del professor Didier Raoult. D’altro canto neanche gli anticoagulanti e gli antibiotici agiscono e non agiscono molto bene. I malati guariti sviluppano anticorpi che li proteggono ma non li proteggono da un ritorno di fiamma del virus considerato nello stesso tempo come sconfitto, in piena crescita e imprevedibile.
Fortunatamente, di fronte alla crisi, il governo francese ha saputo reagire razionalmente. Ha prima combattuto il virus a forza di messaggi negli aeroporti su cui era scritto: “Se avete la febbre, restate a casa”. Come la linea Maginot, questa strategia alla francese ha funzionato benissimo per qualche ora. Il secondo stadio della strategia di governo ha ribattuto il chiodo. Così per il governo le maschere e i test sono totalmente inutili ma anche assolutamente essenziali.
Bisogna restare confinati ma fare del footing, continuare a vivere e andare a teatro anche se i teatri sono chiusi, scommettere sulla fine del mescolarsi della popolazione ma anche sull’immunità collettiva. Il governo ha dunque ricordato che gli adulti sono incapaci d’indossare le maschere da soli mentre ci riusciranno i bambini di 5 anni al momento del loro rientro a scuola l’11 maggio prossimo, o quindici giorni dopo , o fra tre mesi. “E impossibile ma ce la faremo” ha fatto sapere il governo. Centinaia di milioni di mascherine e di test saranno presto disponibili in Francia, tra qualche settimana, mese, anno. Quanto alla strategia di depistaggio sistematico e generalizzato, l’isolamento dei malati e dei loro contatti è considerato al momento inutile e necessario e sarà sviluppato, oppure no, nei prossimi giorni o mesi.
Per molti osservatori questa crisi finirà tra qualche settimana, mese o anno, quando ci sarà un vaccino oppure quando il 70% della popolazione sarà stato contaminato e quando un avvenimento imprevisto arriverà, per esempio il bel tempo. La maggior parte degli esperti  è d'accordo nel pensare che il mondo non tornerà mai più come prima e parallelamente che nulla cambierà. Tutte le fonti sono unanime su questo ultimo punto: la crisi economica sarà terribile e i più deboli pagheranno il più alto tributo.
Ecco il condensato delle diverse informazioni, tutte pubblicate una volta o l’altra. Spero che ciò vi aiuterà a vederci un po’ più chiaro.



Opere d'arte per la prima pandemia del mondo globalizzato ...


Finalement un peu de clarté de la part de l’Etat et de ses experts

On raconte beaucoup de bêtises sur la crise du coronavirus. J’ai voulu, par cette modeste enquête plus ou moins journalistique, vous permettre de faire le point sur ce qu’on sait, de sources presque sûres. Ainsi, d’après moult observateurs cités par de nombreux médias, le SARS-CoV-2 a donc été créé dans le laboratoire P4 de Wuhan en Chine dans le cadre d’un programme de guerre bactériologique mené par les méphistophéliques chinois. Dans le même temps, il serait 100 % bio naturel et se serait échappé du même laboratoire par inadvertance pendant qu’un laborantin volontaire mais gauche essayait de créer un vaccin contre le SIDA en étripant une chauve-souris. Un prix Nobel est de cet avis. D’autres sources bien informées confirment qu’il est encore le résultat d’une réaction en chaîne liée à la raréfaction des habitats naturels : une chauve-souris confinée sur sa dernière branche aurait pissé sur un fruit mangé par une fourmis elle-même ingérée par un pangolin passé un peu plus tard, hélas trop peu de temps, dans un four à chaleur tournante, contaminant le patient zéro. Toutes les sources le confirment : ce patient zéro serait une femme et un homme atteint en septembre 2019, mais aussi en novembre et probablement en décembre aussi. Le virus proviendrait enfin des marchés d’animaux sauvages de Wuhan. Ou des marchés de fruits. Ou d'autre part, au sud de Wuhan.
La transparence des autorités chinoises nous permet de conclure qu’il y a eu 3300 morts en Chine, et probablement 50 000 aussi. Le profil des victimes est toujours le même : des hommes obèses, âgés, non-fumeur, de groupe sanguin A ou B, mais des jeunes femmes fumeuses minces de groupe 0 sont aussi touchées et aussi des gens de tous les âges, de toutes les conditions ; si l'on n’est pas obèse, ni vieux, ni de sexe masculin, si l'on n’a aucune comorbidité comme le diabète, le cancer, ou une maladie cardiovasculaire, on peut donc être rassuré et en même temps pas du tout.
Le SARS-Cov-2 est un sacré virus. Il survit dans l’air et ne survit pas en même temps. Il touche et ne touche pas les enfants et les ados. Les patients asymptomatiques représentent 30, 40 et 70 % de la population. Il se transmet par la salive, à 1 mètre, 2 mètres, 4 mètres de distance, et aussi par les selles, les pets, l’alimentation. Il touche les poumons, le système digestif, le sang, le système nerveux central, c’est une grosse grippe, un simple rhume, on en meurt beaucoup, mais pas tant que ça. Tout dépend et ne dépend pas de facteurs génétiques dont on ignore tout pour le moment. 
Sur les remèdes, les spécialistes sont formels : un vaccin sera prêt dès septembre 2020 ou dans 12, 18 et 24 mois, à condition qu’un vaccin soit possible. En attendant, le traitement à base d’hydrochloroquine fonctionne et ne fonctionne pas parfaitement, comme l’ont et ne l’ont pas montré les études du professeur Didier Raoult. De leur côté, les anticoagulants et les antibiotiques agissent et n’agissent pas très bien non plus. Les malades guéris développent des anticorps qui les protègent et ne les protègent pas d’un retour de flamme du virus considéré à la fois comme vaincu, en pleine croissance et imprévisible.
Heureusement, face à la crise, le gouvernement français a su réagir rationnellement. Il a d’abord combattu le virus a coup d’affichettes dans les aéroports. « Si vous avez de la fièvre, il faut rester chez vous », était-il écrit.  Comme la ligne Maginot, cette stratégie à la française a très bien fonctionné pendant quelques heures. Le deuxième étage de la stratégie gouvernementale a enfoncé le clou. Ainsi, selon le gouvernement, les masques et les tests sont à la fois totalement inutiles, mais absolument essentiels aussi. Il faut rester confiné mais faire du footing et continuer à vivre et aller au théâtre même si les théâtres sont fermés, miser sur l’arrêt du brassage des populations et en même temps sur l’immunité collective. Le gouvernement a aussi rappelé que si les adultes sont incapables de mettre des masques tout seuls, des enfants de 5 ans y parviendront lors la rentrée scolaire le 11 mai prochain, ou quinze jours plus tard, ou trois mois plus tard. « C’est impossible et pas la mer à boire non plus », a fait savoir le gouvernement. Des centaines de millions de masques et de tests seront bientôt disponibles en France, dans quelques semaines, mois, années. Quant à la stratégie de dépistage préventif tous azimuts, l’isolement des malades et de leurs contacts, elle est aujourd’hui considérée comme inepte et capitale et sera ou ne sera pas développée dans les prochains jours ou mois.
Pour beaucoup d’observateurs, cette crise prendra fin dans quelques semaines, mois ou années, quand un vaccin sera trouvé, quand 70 % de la population sera contaminée et quand un événement imprévisible surviendra comme, par exemple, le beau temps. La majorité des experts s’accordent encore à penser que le monde ne sera plus jamais comme avant et parallèlement, qu’absolument rien ne va changer. Toutes les sources sont unanimes sur ce dernier point : la crise économique qui vient sera terrible et les plus faibles paieront le plus lourd tribut.

Voilà, j’ai dû un peu condenser ces infos diverses, toutes publiées à un moment ou un autre. J’espère que ça vous aidera à y voir un peu plus clair.



sabato 25 aprile 2020

25 APRILE: FINE DELLA NORMALITÀ






♫  Forse hanno capito, se non son proprio tonti, che sta per arrivare la resa dei conti... ♫


Grazie vecchio Bordiga, anche se ti eri compromesso con il bolscevismo, ideologia che detestiamo, hai avuto il coraggio, ai tuoi tempi, di non cedere al ricatto ideologico primario, indicandoci la pista per denunciare la trappola anziché caderci dentro. Infatti, se l’antifascismo è stato il peggior prodotto della peste fascista di cui ricorre oggi la sconfitta militare, il deconfinamento si prepara adesso, in tempi di corona virus, come il peggior prodotto del confinamento!
Accettare il confinamento è stata una scelta miserabilmente necessaria e l’abbiamo fatta pur sapendo che i potenti si fregavano le mani vedendoci ridicolmente mascherati nel carnevale deprimente del loro potere osceno. “Deconfinarsi” dal coronavirus mentre è ancora vivo e vegeto, senza “deconfinarsi” dal capitalismo che ci ha confinato da secoli e oggi in maniera soffocante, è come soffiarsi il naso per curare la diarrea dovuta al colera.
Il confinamento imposto dallo Stato lo abbiamo praticato perché era puntualmente necessario, come il necessario, o almeno il possibile, hanno fatto donne e uomini, dottori e dottoresse, infermiere e infermieri, lavoratori alle casse dei supermercati e trasportatori di beni necessari, perché erano esseri umani prima di essere dei lavoratori. L’hanno fatto anche per il salario – ricatto economico oblige –, ma gratuitamente, per dono di sé, al rischio della loro vita, non per un premio in denaro con cui si cerca ora di comprarli, definendoli eroi nelle messe mediatiche.
Lo abbiamo fatto, molto più modestamente, anche noi, autogestendo il nostro imprigionamento in casa, agli antipodi degli ordini spettacolari vomitati dai domestici della disinformazione continua ed esercitati dalla polizia di Stato. Abbiamo anche avuto il fastidio di dover ignorare le critiche ideologiche sbavate da qualche intellettuale staccato dalla realtà, in ritardo di una rivoluzione, ma sempre, narcisisticamente, nel cuore dello spettacolo e della sua critica spettacolare.
Pazienza. Lo abbiamo fatto dolorosamente, al prezzo della nostra libertà puntuale, ma non per sottometterci alle imposizioni dell’oligarchia e dei suoi sgherri, la cui pantomima autoritaria e cinica si preoccupa della sopravvivenza dell’economia mercantile e non dei morti che racconta di ora in ora. Per il suo spettacolo sociale, il numero dei morti è solo un’alternativa alla classifica di un campionato di calcio tragicamente sospeso per causa di virus.
Ora basta! Non permetteremo ai gestori del quotidiano al servizio del produttivismo, di dettarci i nostri movimenti; stabilire, per esempio, come ipotizza qualcuno, che chi ha più di settant’anni deve continuare a stare in casa e chi invece ne ha meno, può – e soprattutto deve – tornare a lavorare!
Stanno usando il coronavirus per imporre dappertutto un nuovo ordine mondiale, un totalitarismo cibernetico in nome della nostra salute! Ecco il movente nascosto del loro deconfinamento.
Avendo l’età che ho, appena potrò farlo senza essere né “suicida” né “omicida”, uscirò per vedere la mia bella e godere della vita dicendovi merda!, burocrati e tecnocrati del Capitale totalitario; se devo morire morirò vivendo e, oggi come ieri, non sopravvivrò morendo.
La vostra oscenità è peggiore della morte: è una morte che si dissimula in sopravvivenza per calcolo di lucro. La vostra intelligenza artificiale è letteralmente idiota[1], un virus che anziché il sistema respiratorio, attacca direttamente il sistema cerebrale ed emozionale dell’essere umano. Qualunque sia l’origine del coronavirus, prodotto di laboratorio o risultato di una domesticità forzata tra le specie, VOI avete mentito su tutti i fronti, sulle cure come sulle protezioni, e continuate a farlo per proteggere il VOSTRO business mondializzato e svilupparne l’artificialità, manipolandoci come dei pedagoghi ottusi che ci considerano dei ragazzi selvaggi, come dei conquistadores dell’imperialismo digitale di fronte a stupidi primitivi da spiare e schiavizzare.
Ci si sta avvicinando al nodo centrale che lo spettacolo addobba con le sue stronzate nel tentativo abituale di renderlo illeggibile. Aldilà di ogni ideologia del complotto, paranoia narcisista che mescola verità nascoste e menzogne paranoiche, è un fatto che grazie o a causa del coronavirus, caduto dal cielo inquinante del potere o uscito, come una cicuta coltivata, dalla terra malata di una società marcescente, la banda dei dominanti ci sta vendendo ancora una volta il lavoro come unica forma di socialità possibile in un mondo di confinamento obbligatorio.
Usa, Cina, Europa o altrove, lo Stato produttivista globale è il nemico comune degli esseri umani.
I dominanti di ogni paese vogliono farci uscire dal confinamento solo per tornare a lavorare. No, non staremo al loro gioco, la vita è un’altra cosa!
Hanno capito o no che ormai non lavoreremo mai più per loro, ma soltanto per noi, per il bene comune, per curare gratuitamente la felicità di tutti? Noi gestiremo le nostre vite decisi a far sparire tutti i parassiti nocivi, sabotando la loro società predatrice, sfruttatrice e nichilista.
La fine della normalità è quella dello Stato, della Confindustria, delle multinazionali, dei politici mafiosi, dei sindacati collusi, dei servitori volontari e, prima di tutto, degli apprendisti stregoni dell’universo digitale: non accetteremo di uscire da casa per andare a lavorare per il Big Brother, anziché per far pisciare il cane, comprare cibo e disinfettanti o fare jogging nel ghetto, come succede ora.
Solo degli schiavi possono essere disposti a barattare la noia soffocante del confinamento necessario con quella del lavoro forzato, pronti a rischiare di infettarsi dietro il velo di maschere di protezione aleatorie, pur di poter riprendere la metro per andare al lavoro e rientrare a dormire dopo aver brindato in un bicchiere sterilizzato, guardando una partita in televisione a due metri l’uno dall’altro – schiacciati come non mai dalla corazza caratteriale che rimuove definitivamente la dimensione orgastica della vita, già da tempo ridotta a mal partito.
No, non aderiremo mai a questa nuova normalità mostruosa che vuole continuare a obbligarci a godere di non godere mai veramente, riducendoci a zombi con la maschera di protezione un urlo di Munch a cui è stata tappata la bocca!












Il rischio di morire ci ha risvegliato alla vita.
Una volta per tutte, diciamo basta, padroni, politicanti, robocop, servi mediatici, scienziati collusi e lobbisti scatenati. Il pericolo ci ha rianimato e abbiamo scoperto il coraggio di non addormentarsi mai più nell’incubo di un mondo virtuale la cui realtà è totalitaria. La vostra sopravvivenza da schiavi non ci riguarda più. È morta, uccisa dal coronavirus.
Siamo sopravvissuti al contagio della vostra alienazione, della vostra soluzione finale di artificializzazione della vita, del vostro nichilismo.

La vita naturale che amiamo e ci sostiene, ci accompagnerà fino alla LIBERAZIONE!


 



















Sergio Ghirardi, 25 aprile 2020



[1] Dal latino Idiotes, ae, m: colui che ignora gli usi; derivato dal greco idiótes: uomo privato, inesperto, incompetente.





25 AVRIL : fin de la normalité



  Ils ont peut-être compris, s’ils ne sont pas idiots, que le temps est fini de tourner autour du pot 

Merci vieux Bordiga, même si tu as été compromis avec le bolchevisme, idéologie que nous détestons, tu a eu le courage, en ton temps, de ne pas céder au chantage idéologique primaire en nous montrant la piste pour dénoncer le piège et ne pas tomber dedans. Car si l’antifascisme fut le pire produit de la peste fasciste dont on célèbre aujourd’hui, en Italie, la défaite militaire, le déconfinement se prépare maintenant, à l’époque du coronavirus, comme le pire produit du confinement !
Accepter le confinement a été un choix misérablement nécessaire et nous l’avons fait tout en sachant que les puissants se frottaient les mains en nous voyant ridiculement masqués dans le carnaval déprimant de leur pouvoir obscène. Se « deconfiner » du coronavirus alors qu’il est toujours là, bien vivant, sans se « deconfiner » du capitalisme qui nous a confinés depuis des siècles et maintenant de façon étouffante, c’est comme se moucher le nez pour soigner la diarrhée due au cholera.
Le confinement imposé par l’Etat on l’a pratiqué parce qu’il était ponctuellement nécessaire, comme le nécessaire, ou au moins le possible, ont fait les hommes et les femmes, médecins, infirmiers, ouvriers de supermarchés et du transport de biens nécessaires parce qu’ils/elles étaient des êtres humains avant d’être des travailleurs. Ils/elles l’ont fait pour le salaire aussi – chantage économique oblige –, mais gratuitement, par un don de soi, au risque de leur vie, non pas pour une prime en argent par laquelle on cherche maintenant de les acheter, en les définissant héros dans les messes médiatiques.
On l’a fait nous aussi, bien plus modestement, par l’autogestion de notre enfermement à la maison, aux antipodes des ordres spectaculaires vomis par les domestiques de la désinformation continue et exercés par la police de l’Etat. On a dû aussi ignorer, avec agacement, les critiques idéologiques bavées par quelques intellos déconnectés de la réalité, en retard d’une révolution, mais, narcissiquement, toujours au cœur du spectacle et de sa critique spectaculaire.
Tant pis. On l’a fait douloureusement, au prix de notre liberté ponctuelle, mais non pas pour nous soumettre aux diktats de l’oligarchie et de ses sbires dont la pantomime autoritaire et cynique se préoccupe de la survie de l’économie marchande et non pas des morts qu’elle raconte heure après heure. Pour son spectacle social, le nombre des morts n’est qu’une alternative au classement d’un championnat de football tragiquement interrompu par cause de virus.
Ça suffit ! On ne laissera pas les décideurs du quotidien au service du productivisme, nous dicter nos mouvements ; établir, par exemple, comme quelqu'un l’envisage, que celui qui a plus de 70 ans doit continuer le confinement, alors que les plus jeunes peuvent – et surtout doivent – retourner au travail !
Ils sont en train d’utiliser le coronavirus pour imposer partout un nouvel ordre mondial, un totalitarisme cybernétique au nom de notre santé ! Voilà le but caché de leur déconfinement.
Avec l’âge qui est le mien, dés que possible, sans être ni « suicidaire » ni « homicide », je vais sortir pour voir ma belle et jouir de la vie en vous emmerdant, bureaucrates et technocrates du Capital totalitaire ; si je dois mourir je mourrai en vivant et, aujourd’hui comme hier, je ne survivrai pas en mourant.
Votre obscénité est pire que la mort : elle est une mort qui se dissimule en survie par calcul de rentabilité. Votre intelligence artificielle est littéralement idiote[1], un virus qui n’attaque pas le système respiratoire, mais, directement, le système cérébral et émotionnel de l’être humain. Quel que soit l’origine du coronavirus, produit de laboratoire ou d’une domesticité forcée entre les espèces, VOUS avez menti sur tous les fronts, à propos des soins comme des protections, et vous continuez à le faire pour protéger VOTRE business mondialisé et en développer l’artificialité, en nous manipulant comme des pédagogues bornés qui nous considèrent des enfants sauvages, des conquistadores de l’impérialisme digital face à des stupides primitifs à traquer et assujettir au travail forcé.
On est en train de s’approcher du nœud central que le spectacle adoube de ses conneries pour essayer, comme toujours, de le rendre illisible. Au-delà de toute idéologie du complot, paranoïa narcissique qui mélange vérités cachées et mensonges paranoïaques, c’est un fait que grâce ou à cause du coronavirus, tombé du ciel polluant du pouvoir ou sorti, comme une cigüe cultivée, de la terre malade d’une societé pourrissante, la bande des dominants est en train de nous vendre, une fois de plus, le travail comme unique forme de socialité possible dans un monde au confinement obligatoire.
USA, Chine, Europe ou ailleurs, l’Etat productiviste global est l’ennemi commun des êtres humains.
Les dominants de tous les pays veulent nous faire sortir du confinement juste pour retourner travailler. Non, nous ne subirons pas leur traquenard, la vie est autre chose !
Ils ont compris ou pas que désormais nous ne travaillerons jamais plus pour eux, mais uniquement pour nous, pour le bien commun, pour soigner gratuitement le bonheur de tous ? Nous allons gérer nos vies, déterminés à faire disparaître tous ces parasites nuisibles, en sabotant leur société prédatrice, exploiteuse et nihiliste.
La fin de la normalité est celle de l’Etat, du Medef, des multinationales, des politiciens mafieux, des syndicats complices, des serviteurs volontaires et, avant tout, des apprentis sorciers de l’univers digital : nous n’accepterons pas de sortir de la maison pour aller travailler pour le Big Brother plutôt que pour faire pisser le chien, acheter de la nourriture et des désinfectants ou faire du jogging dans le ghetto, comme cela arrive maintenant.
Il n’y a que des esclaves pour troquer l’ennui suffocant du confinement nécessaire avec celle du travail forcé, prêts à risquer de s’infecter derrière le voile de masques de protection aléatoires, pourvu de pouvoir reprendre le métro pour aller bosser et rentrer à la maison faire dodo après avoir bu un pot dans un verre stérilisé, en regardant un match à la télé à deux mètres l’un de l’autre plus que jamais écrasés par la cuirasse caractérielle qui refoule définitivement la dimension orgastique de la vie déjà mal barrée depuis longtemps.

Non, nous ne participerons jamais à cette nouvelle normalité monstrueuse qui veut continuer à nous obliger à jouir de ne jamais jouir vraiment, en nous réduisant à des zombis avec le masque de protection – un cri de Munch bâillonné !














Le risque de mourir nous a réveillés à la vie.
Une fois pour toutes, nous disons ça suffit, patrons, politiciens, robocops, serviteurs médiatiques, scientifiques complices et lobbyistes déchainés. Le danger nous a réanimés et nous avons découvert le courage de ne jamais plus nous endormir dans le cauchemar d’un monde virtuel dont la réalité est totalitaire. Votre survie d’esclaves ne nous concerne plus. Elle est morte, tuée par le coronavirus.
Nous avons survécu à la contagion de votre aliénation, de votre solution finale d’artificialisation de la vie, de votre nihilisme.
La vie naturelle que nous aimons et qui nous porte, va nous accompagner jusqu’à la LIBERATION!





















Sergio Ghirardi, 25 Avril 2020



[1] Du latin Idiotes, ae, m: personne qui ignore les usages ; dérivé du grec idiótes: homme privé, inexpert, incompétent.