lunedì 24 gennaio 2011

Né di venere né di marte, non si sposa né si parte; né si dà principio all'arte.



  • A chi pizzica il naso vien voglia di litigare.
  • A versare l'olio o il sale, porta male.
  • Chi lavora a capodanno lavora tutto l'anno.
  • Chi ride di venerdì piange di domenica.
  • Chi starnuta di lunedì regalo aspetti.
  • Cosa che punge amor disgiunge.
  • Denti radi fortuna spessa.
  • I gobbi portano fortuna e le gobbe disgrazia.
  • Né di venere né di marte, non si sposa né si parte; né si dà principio all'arte.
  • Quando fischia l'orecchio dritto, il cuore è afflitto; quando il manco, il cuore e franco.





I superstiziosi che hanno imparato più a biasimare i vizi che a insegnare le virtù e che cercano non di guidare gli uomini con la ragione, bensì di contenerli con la paura in modo che fuggano il Male piuttosto che amare le virtù, non tendono ad altro che a rendere gli altri miseri come essi stessi e perciò non è sorprendente se per lo più sono molesti e odiosi agli uomini.

La superstizione sembra stabilire che è buono quel che procura Tristezza e, viceversa, cattivo quel che procura Gioia.