lunedì 8 dicembre 2014

Lottare per un soffio di libertà perché più nessuno cada




Ecco tradotta la lettera di Nikos Romanos il giovane incarcerato insieme ad altri cinque suoi compagni per un attacco a una banca, nel 2013, tentato senza nessuna violenza a persone e in nome di una rivolta popolare antieconomicista in una Grecia esangue, vampirizzata dai mostri della finanziarizzazione e dalla Troika che li serve.
Nel dicembre 2008, Nikos aveva visto morire tra le sue braccia il suo compagno Alexis Grigoropoulos, di 15 anni come lui, per mano della violenza di una polizia di Stato oggi in gran parte infiltrata da Alba Dorata, la formazione neonazista che infesta la Grecia in subbuglio.
Condannato a una pena pesantissima mentre in Grecia, come in Italia, gli affamatori del popolo gestiscono lo Stato e i Comuni, Nikos è entrato in sciopero della fame per i suoi diritti di carcerato ignorati da un potere sadico (vedere i volti tumefatti degli arrestati dopo il tentativo di rapina).
In solidarietà con lui, proprio in questi giorni una parte della Grecia resiste al Leviatano immondo del capitalismo distruttore rioccupando tra l’altro quel Politecnico di Atene che fu il simbolo concreto della resistenza contro i Colonnelli nel 1973, mentre i mass media europei coprono di un silenzio assordante l’urlo d’insofferenza che sale dal basso della società esasperata.
Sergio Ghirardi


Gli occhi fissi sull’orizzonte, abbiamo visto quella sera numerose stelle cadere tracciando i loro percorsi caotici. E noi le abbiamo contate, ancora e ancora, abbiamo espresso desideri, calcolato le probabilità. Sapevamo che il nostro desiderio di una vita libera doveva passar sopra tutto quel che ci opprime, assassina, distrugge e perciò abbiamo fatto un salto nel vuoto, proprio come le stelle che vediamo cadere.
Da allora un numero incalcolabile di stelle è caduto, chissà se l’ora è venuta della nostra! Se noi avessimo risposta a tutto non saremmo diventati quel che ora siamo, ma dei porci egoisti che insegnerebbero alla gente come diventare dei roditori che si divorano tra loro proprio come lo stanno facendo adesso.
Almeno noi restiamo ancora fermi e ostinati come la gente della nostra specie. E tutti quelli tra noi che per il dolore hanno chiuso gli occhi e viaggiato lontano, restano con lo sguardo fisso sul cielo notturno che anche noi abbiamo guardato. E ci vedono cadere, stelle belle e brillanti. Ora tocca a noi. Noi cadiamo ora senza esitare.
Les yeux fixés sur l’horizon, nous avons vu ce soir-là de nombreuses étoiles tomber en traçant leurs propres chemins chaotiques. Et nous les avons comptées, encore et encore, fait des vœux, calculé les chances. Nous savions que notre désir pour une vie libre devait passer sur tout ce qui nous opprime, assassine, détruit, et c’est pourquoi nous avons sauté dans le vide, exactement comme les étoiles que nous voyons tomber.
D’innombrables étoiles sont tombées depuis, l’heure est peut-être venue pour la nôtre, qui sait ? Si nous avions réponse à tout nous ne serions pas devenus ce que nous sommes, mais des salopards égoïstes qui apprendraient aux gens comment devenir des rongeurs qui s’entre-dévorent ainsi qu’ils le font aujourd’hui.
Au moins, nous restons encore fermes et obstinés tels ceux de notre genre. Et tous ceux d’entre-nous qui, de douleur, ont fermé leurs yeux et voyagé loin, restent avec le regard fixé sur ce ciel nocturne que nous avons nous aussi regardé. Et ils nous voient tomber, étoiles belles et brillantes. Notre tour est venu. Nous tombons maintenant sans hésiter.