Questo documento sulla barbarie nucleare di cui vi ho
tradotto in italiano la presentazione, viene alla luce proprio quando in
Francia Areva (sigla del nucleare
transalpino che minaccia il continente coi suoi 59 vecchi reattori in funzione)
vede il suo progetto di nuovo reattore EPR condannato per difetti di
fabbricazione tenuti a lungo meticolosamente nascosti.
L’Italia non è per ora coinvolta direttamente nell’allucinazione
nucleare, ma fino a quando? Come tutti gli Stati canaglia (tautologia), essa partecipa
allo stesso delirio produttivistico planetario che sta distruggendo società,
ambiente e a termine la sopravvivenza stessa della specie. Inoltre le
radiazioni non si fermano alle frontiere e la politica energetica europea
concerne dunque tutte le popolazioni al di là delle differenze nazionali.
Tra i molti crimini contro l’umanità in atto in nome del
business e del bisogno di energia per una società stupidamente produttivista,
il nucleare è il più pericoloso e il più subdolo. Le zone da difendere si
moltiplicano ovunque e la lotta contro il nichilismo capitalista non fa che
cominciare. Speriamo non sia troppo tardi.
Sergio Ghirardi
Chernobyl: Conseguenze della
catastrofe sulla popolazione e l’ambiente.
17 aprile 2015
Il volume 1181 degli Annali dell’Accademia delle scienze di
New York, intitolato “Chernobyl:
conseguenze della catastrofe sulla popolazione e l’ambiente” e redatto dai
professori Nesterenko e Yablokov è stato appena pubblicato in francese.
Perché si dovrebbe leggere questo libro?
Sei decenni di disinformazione istituzionale, internazionale
e a un livello molto alto ha privato il mondo intero di un’informazione medica
e scientifica particolarmente importante sulle conseguenze sanitarie delle
attività nucleari industriali e militari.
Questo libro rende disponibili enormi quantità di prove
prodotte da studi indipendenti condotti nel mondo intero e nei paesi più
colpiti, dati unici e affidabili che sono stati ignorati e continuano a esserlo
da parte dell’organizzazione mondiale della salute. Esso fornisce una visione
esaustiva delle dimensioni reali della catastrofe di Chernobyl sulla salute e
l’ambiente.
Attraverso le prove che si sono accumulate in Giappone dopo
il disastro di Fukushima, un numero crescente di cittadini sospetta le
autorità, a livello nazionale e internazionale, di non aver detto tutta la
verità. I cittadini hanno ragione di non fidarsi, tanto più che gli esperti di
salute pubblica sono stati più o meno esclusi, fin dall’inizio dell’era nucleare,
dal compito vitale di valutazione degli effetti dell’energia nucleare sulla
salute e dalla funzione di stabilire norme e criteri.
A livello internazionale, l’Organizzazione Mondiale della
Salute ha abdicato al suo ruolo nel dominio critico delle radiazioni e della
salute essendo subordinata all’Agenzia Internazionale dell’Energia Atomica il
cui mandato è quello di promuovere l’utilizzo dell’atomo. Nonostante questo
enorme conflitto d’interessi, l’AIEA detta la sua politica all’OMS nel dominio
delle radiazioni e della salute. I consigli e le direttive (raccomandazioni)
sugli effetti sanitari delle attività nucleari escono dall’istituzione nucleare
che non ha né mandato, né competenza sulla salute pubblica e che è dominata da
fisici e ingegneri del nucleare e da medici radiologi – in altri termini da
coloro che utilizzano questa tecnologia.
Il libro su Chernobyl, pubblicato dall’Accademia delle
Scienze di New York, è un antidoto potente contro la pseudo scienza
dell’istituzione nucleare e la sua lettura è essenziale per chiunque sia alla
ricerca di prove affidabili prodotte da fonti indipendenti sugli effetti
dell’energia nucleare sulla salute e l’ambiente.
È ugualmente possibile comprare una versione cartacea di
questo libro poiché è pubblicato all’unità da Lulu.com in versione francese a
un prezzo di 12,75 euri + 1,50 di Iva e 3,99 di spese di spedizione per un
totale di 18,24 euri. Per la spedizione per corriere postale bisogna contare da
4 a 7 giorni una volta terminata la stampa.
Il programma di ricerca
Chernobyl+Fukushima
Timothy Mousseau
Articolo comparso sotto il titolo: “Anormalità, deformazioni
e resilienza: nuova ricerca sulle radiazioni e la vita selvatica a Chernobyl e
Fukushima”.
Eccone il riassunto:
In sintesi questi risultati dimostrano chiaramente che queste
catastrofi nucleari hanno avuto conseguenze a livello ambientale sugli
individui, le popolazioni e gli ecosistemi; si rilevano numerosi esempi di
anomalie dello sviluppo e di difformità che contribuiscono probabilmente alla
riduzione dell’abbondanza e della biodiversità osservate nelle regioni
radioattive di Chernobyl e Fukushima.
Questi risultati si oppongono nettamente all’ottimismo delle
affermazioni senza prove avanzate dal Forum di Chernobyl (ONU) e dai membri del
Comitato scientifico delle Nazioni Unite sugli effetti delle radiazioni
(UNSCEAR). Gli studi dovranno essere continuati per determinare non solo il
tempo di adattamento delle popolazioni e delle comunità a questa perturbazione,
ma anche per sapere se queste regioni saranno un giorno di nuovo abitabili e
nel caso a partire da quando.
<http://akiomatsumura.com/2014/07/abnormalities-and-deformities-dr-mousseau-explains-the-effects-of-radiation-on-chernobyl-and-fukushima-wildlife.html><http://akiomatsumura.com/2014/07/abnormalities-and-deformities-dr-mousseau-explains-the-effects-of-radiation-on-chernobyl-and-fukushima-wildlife.html>»
le 10 juillet
2014 sur le site Finding the missing link
Traduction
française : Odile Girard (Fukushima-is-still-news
Il programma e le sue attività di ricerca
La sede del programma di ricerca Chernobyl+Fukushima (CFRI)
si trova all’Università della Carolina del Sud, a Columbia. Le ricerche sono
cominciate ufficialmente in Ucraina nel 2000, e a Fukushima nel luglio 2011.
Fino a oggi il gruppo ha condotto più di trenta spedizioni di ricerca a
Chernobyl e dieci spedizioni a Fukushima.
In entrambi i siti gli incidenti nucleari hanno emesso enormi
quantità di elementi radioattivi che sono andati dispersi a causa delle
condizioni meteorologiche dominanti a livello del paesaggio. Circa 200 000 km2
a Chernobyl e 15 000 a Fukushima sono stati pesantemente contaminati. I
materiali radioattivi non si sono dispersi in modo uniforme e hanno creato un
mosaico di micro-habitat “caldi” e “freddi” disseminati su tutta la regione.
Questo patchwork radioattivo ci ha dato un’opportunità unica di osservare gli
effetti genetici, ecologici e quelli legati all’evoluzione molto in dettaglio e
ripetutamente, dunque con un grande rigore scientifico che non sarebbe stato
possibile in laboratorio o tramite studi di terreno tradizionali sottomessi
spesso agli obblighi di una gamma limitata e assai poco naturale di
eterogeneità ambientale. Si tratta di un aspetto importante perché si può
presumere che le interazioni tra i fattori ambientali naturali e i contaminanti
radioattivi giochino probabilmente un ruolo determinante nelle conseguenze
biologiche delle catastrofi in questione. È dunque indispensabile che gli studi
sugli effetti delle radiazioni siano condotti in natura e su scala regionale.
Gli studi riguardanti le sole popolazioni umane presentano numerose costrizioni
che limitano la loro utilità quando si tratta di capire le conseguenze a lungo
termine delle radiazioni.
Il programma di ricerca Chernobyl+Fukushima possiede oggi
anche la sola équipe che lavora
contemporaneamente a Chernobyl e a Fukushima.
Le
nostre fonti essenziali di finanziamento sono la Samuel Freeman Charitable Trust, le CNRS
(France), la National Science Foundation et la National Geographic Society. Dei
finanziamenti supplementari ci sono stati accordati dalla NATO, dalla
fondazione per la ricerca civile e lo sviluppo (CRDF),dall’Istituto nazionale
della salute (NIH), Qiagen GmbH, dalla Fondation Fulbright, dal Bureau della ricerca
e dalla Facoltà di arte e di scienze dell’Università della Carolina del
Sud,dall’Accademia di Finlandia e abbiamo anche ricevuto doni da privati.
Oggi il programma ha al
suo attivo più di 60 pubblicazioni scientifiche che nella maggior parte datano
degli ultimi sette anni (questi documenti sono disponibili sul nostro sito Internet
http://cricket.biol.sc.edu <http://cricket.biol.sc.edu/>).
Le nostre ricerche hanno
fatto notizia su numerosi giornali e programmi televisivi in particolare sul
New York Times, The Economist, Harpers, la BBC, CNN e la News Hour di PBS (vedi
il sito Internet per ulteriori dettagli).
Il gruppo di ricerca è
stato uno dei primi a utilizzare delle tecnologie ecologiche, genetiche e
dosimetriche per chiarire la questione delle conseguenze sanitarie e ambientali
causate dall’esposizione a dosi basse di radioattività diventata cronica dopo
le catastrofi di Chernobyl e Fukushima. Tali tecnologie includono in
particolare dei censimenti ecologici varie volte ripetuti sulle popolazioni
naturali di uccelli, mammiferi e insetti al fine di osservare gli effetti sulla
longevità e la riproduzione; la sequenza DNA e i testi di geno-tossicità per
valutare i danni genetici a corto e lungo termine sugli individui viventi in
natura; l’uso di dosimetri miniaturizzati messi su animali selvaggi e le misure
di terreno dell’irradiazione del corpo intero tra gli uccelli e i mammiferi per
ottenere una valutazione precisa delle dosi di radiazione esterna e interna
ricevute dagli animali liberi in natura. Recentemente il gruppo ha ampliato le
sue ricerche agli studi epidemiologici e genetici delle popolazioni umane (in
particolare i bambini) residenti nelle regioni ucraine toccate da Chernobyl.
Tra i risultati chiave
pubblicati nel periodo 2013-14, si conta la scoperta di tumori, di cataratte e
dello sperma danneggiato negli uccelli provenienti dalle zone fortemente
irradiate di Chernobyl e delle conseguenze sulla biodiversità a Fukushima. Uno
dei risultati estremamente interessanti è la scoperta che qualche specie di
uccelli ha sviluppato una forma di resistenza agli effetti delle radiazioni
cambiando la disposizione degli antiossidanti, benché molti uccelli siano
sterili nelle zone fortemente contaminate. Abbiamo anche scoperto di recente
degli effetti sullo sviluppo neurologico di alcuni piccoli mammiferi sia a
Chernobyl che a Fukushima.
Le due catastrofi
differiscono per il tempo trascorso dal loro accadimento e per la quantità e la
diversità dei radionuclidi emessi, anche se la fonte predominante di radiazione
è il cesio 137 in entrambi i casi.
I punti essenziali rivelati dalla ricerca
Ecco i punti essenziali delle ricerche pubblicate dal
programma di ricerca Chernobyl+Fukushima:
- La taglia delle popolazioni e il numero di specie (cioè la
biodiversità) di uccelli, mammiferi, insetti e ragni sono nettamente inferiori
nelle zone fortemente contaminate di Chernobyl.
- Presso molti uccelli e piccoli mammiferi, la durata di vita
e la fertilità sono ridotte nelle zone di forte contaminazione.
- A Fukushima, solo gli uccelli, le farfalle e le cicale
hanno registrato un declino significativo durante la prima estate dopo
l’incidente a differenza degli altri gruppi che non hanno sofferto di effetti
negativi. Si continuano gli sforzi per notare i cambiamenti che potrebbero
colpire tali popolazioni col tempo.
-Si osserva una grande variabilità tra le diverse specie per
quanto riguarda la loro sensibilità ai radionuclidi. Qualche specie non è
affetta e alcune sembrano persino aumentare di numero nelle zone fortemente
contaminate a Chernobyl come a Fukushima. Si presume che ciò sia dovuto alla
sparizione della concorrenza (quindi maggior quantità di cibo e di spazio
ambientale disponibili), alla riduzione del numero di predatori e forse a un
adattamento agli effetti delle radiazioni.
- Molte specie mostrano segni di danni genetici in seguito a
un’esposizione acuta; le differenze osservate tra Cernobyl e Fukushima
suggeriscono che alcune specie potrebbero mostrare le conseguenze di
un’accumulazione di mutazioni su diverse generazioni successive.
- Certi individui e specie non mostrano alcuna evidenza di
danno genetico collegato all’esposizione alle radiazioni e alcuni di loro
mostrano persino dei segni di adattamento evolutivo agli effetti delle
radiazioni grazie a un aumento dell’attività antiossidante che può offrire una
protezione contro le radiazioni ionizzanti.
- Le specie di uccelli più suscettibili di registrare una
riduzione in numero a causa delle radiazioni, sono quelli che hanno
storicamente visto un aumento del loro tasso di mutazione per altre ragioni,
legate forse alla capacità di raggiustamento del DNA o al declino delle loro
difese contro lo stress ossidante.
- Gli effetti deleteri dell’esposizione alle radiazioni
osservati presso le popolazioni naturali di Chernobyl includono un aumento del
tasso di cataratte, di tumori, di anomalie della crescita, delle deformazioni
degli spermatozoi, dei casi di sterilità e di albinismo.
- Anche lo sviluppo neurologico è stato colpito come mostra
una riduzione della taglia del cervello presso gli uccelli e i roditori; delle
ripercussioni sulle capacità cognitive e sul tasso di sopravvivenza sono state
ugualmente dimostrate presso gli uccelli.
- A Fukushima, i primi segni di anomalie dello sviluppo sono
stati osservati nel 2013 tra gli uccelli, ma non abbiamo ancora messo in
evidenza dei danni genetici importanti tra uccelli e roditori.
- La crescita degli alberi e la decomposizione microbica nel
suolo sono state ugualmente rallentate nelle zone fortemente contaminate dalle
radiazioni.