I social
hanno soprattutto un difetto che Eco però non coglie nella sua esternazione,
visto che si limita a criticare solo la qualità dei contenuti di quanto viene
detto da chi si esprime.
Il vero
dramma secondo me è invece che nei social c'è il trionfo dell'inautentico dal punto di vista
espressivo in quanto si “conta” per semplici attribuzioni di consenso senza
dover faticosamente passare dalla trafila intera del discorso pubblico, in quanto relazione dell’individuo con la collettività,
laddove anche l’imbecille ha un suo punto di vista eventualmente confutabile,
ma pur tuttavia reale, da portare.
Per poter allestire
un discorso pubblico, all’aspirante conferenziere occorre:
1) Trovare uno spazio adeguato
2) trovare gli ascoltatori /
interlocutori
3) avere un argomento che li interessi
da proporre
4) sostenere uno scambio con chi esponga
critiche e punti di vista differenti
5) prendere atto di tutto questo e
farne nascere azioni conseguenti
Nei social è
difficile anche verificare che chi si dichiara concorde con un "I
like" abbia davvero compreso il senso dello scritto e soprattutto che
l'abbia proprio letto tutto, come se chi parla ricevesse sempre e solo applausi
o silenzio.
Nei social
si finge di partecipare anche se non si capisce nulla, ci si illude di essere
in grado di avere uno scambio culturale – e sin qui il discorso vale anche per
la pubblica piazza - ma ci si ritrova inconsapevolmente usati come massa di manovra in quanto un piccolo gesto di
approvazione parziale viene poi venduto come "moneta politica" e si spaccia
in un vero mercato del falso dove voti e sondaggi virtuali possono generare
soldi, appalti e privilegi, concretissimi così nemmeno ci accorgiamo di essere
tutti imbecilli, chi scrive e chi legge, proprio perché lo spazio così strutturato non
è libero come una piazza silenziosa che si anima solo allorché persone
autentiche la rendono viva.
E' un
immenso fiume di chiacchiere che ci si impone alla vista e coinvolge anche chi
va in cerca di scambi autentici (e siamo tantissimi) ma ci seppellisce tutti nello
stesso vortice di falsità e di falsa interattività, togliendoci il potere della
PAROLA PUBBLICA che ci riguarda davvero e a cui dobbiamo assolutamente trovare
un degno spazio per non finire tutti male.
E però che
questo non sembri un pensiero negativo in assoluto e che secondo me non sia invece
possibile e anche auspicabile ROVESCIARE questo strumento, detournarlo nel
senso del nostro DESIDERIO autentico
Ps: mi
raccomando datemi molti I like :-)