lunedì 15 giugno 2015

L’eco delle parole di Eco non fa eco





Dopo l'intervento del filosofo, saggista e semiologo di fama internazionale in occasione della consegna della laurea honoris causa in Comunicazione e Culture dei Media all’Università di Torino, il web si scatena con cinguettii ironici e taglienti
Contro Umberto Eco, filosofo, semiologo e saggista di fama internazionale, e la sua frase sui social che “hanno dato diritto di parola a legioni di imbecilli” si scatena proprio il web, in particolar modo Twitter. Ci sono cinguettii ironici come quello del profilo fake di Gianni Cuperlo che scrive: “Occhio perché essere promossi da imbecilli del web a segretari del Pd è un attimo”. Ironia anche nel tweet di Teladoiolanius che scrive: “Eco rabbioso come i cocchieri quando cominciò a diffondersi l’uso dell’automobile”. Tra battute e sorrisi però, ci sono anche tweet di persone un po’ più arrabbiate con l’autore de “Il nome della rosa”, che, sostiene qualcuno, è un libro non troppo interessante.
Tutto è iniziato l’11 giugno con la pronuncia della frase incriminata durante la consegna della laurea honoris causa in Comunicazione e Culture dei Media all’Università di Torino. Quando Eco aveva anche aggiunto, sempre in relazione agli “imbecilli” che si esprimono sui social, che “prima parlavano al bar dopo un bicchiere di vino e ora hanno lo stesso diritto di parola dei Premi Nobel”.
Dietro l’attacco c’era anche una riflessione più specifica su un tema: “Il grande problema della scuola oggi è insegnare ai ragazzi come filtrare le informazioni di Internet. Anche i professori sono neofiti di fronte a questo strumento”.

Commento di Sergio Ghirardi:

Eco è un intellettuale. E' dunque normale che confonda imbecilli e idioti. I primi ascoltano da sempre col loro superio analfabeta il bla bla dei filosofi accademici mentre gli idiotes vanno al mare inquinatissimo ridendo di una cultura che non si mangia. Edonisti impotenti, consumano la sbobba imposta perché del consumo son figli come furono figli un tempo (che del resto sta tornando in auge tramite una regressione demenziale) dell'alienazione religiosa.
Eco vorrebbe continuare a godersi il privilegio intellettuale di gestione della cultura dominante in un mondo globalizzato (globalizzazione significa in realtà totalitarismo dell'occidente, in nome della rosa capitalista e dello spettacolo produttivista) che concede ormai a tutti di parlare perché nessuno può più decidere di niente. La chiamano democrazia perché tutti blaterano manipolati alla radice del loro essere mentre le dittature tagliano alla fine tutto quello che spunta dal suolo. E se la democrazia fosse un'altra cosa? Non chiedetelo agli imbecilli (ma nemmeno agli idiotes). C'è un'umanità sopravvissuta alla decadenza di un sistema moribondo? Credo di sì, ne sento l'eco dappertutto....