domenica 22 maggio 2016

Democrazia versus libertà

 


Molte persone intelligenti, anche molto intelligenti (ad esempio David Graeber, che + uno dei più acuti pensatori dell'epoca, uno dei pochi emersi di recente che porti qualche cosa di efficacemente innovativo)paiono non riconoscere la contrapposizione assoluta che esiste fra democrazia e libertà.
La questione è tornata a galla, in occasione del cordoglio per la morte di un estremista della democrazia come Marco Pannella, cordoglio che chi quella contrapposizione ha colto, prendendo partito per la libertà, ha ben poco, o addirittura per nulla, condiviso.
Il grande, e a prima vista efficace, argomento contro una libertà totale, non impastoiata da istituzioni e da riti e da distinguo, è: "non vedi che la maggioranza dei nostri contemporanei è del tutto immatura e incapace di autogestirsi, che necessita di essere governata. che, lasciata a sé stessa, farebbe il male proprio ed altrui?" Innanzi tutto però non si comprende perché quella stessa maggioranza di immaturi diverrebbe improvvisamente matura allorché sceglie dei rappresentanti destinati a governare su tutti quanti. 
Decidiamoci: se la maggioranza è immatura, allora sarebbe più logico che decidesse per tutti la minoranza matura (peccato che ciascuno pensi che gli immaturi siano gli altri, e maturi solo lui e i suoi simili); se non lo è perché deve essere governata e non può governarsi da sé.
Rousseau, che sovente viene tirato in ballo, diceva (oltre a un discreto numero di cazzate) che, DOPO UN'AMPIA E PROFONDA DISCUSSIONE CHE COINVOLGA TUTTI, finirà per emergere un'idea maggioritaria adeguata. E che quindi la decisione della maggioranza sarà quella migliore per tutti. E' chiaro però che l'ampia e profonda discussione, doveva coinvolgere, non solo gli eletti, ma gli elettori, cui invece ogni spazio di discussione è precluso. Da quando lo è meno, grazie ai moderni strumenti, infatti l'idea della democrazia maggioritaria fa acqua ogni giorno di più.
In sostanza, la libertà di tutti e per tutti e fra tutti, coincide e presuppone l'autonomia del singolo.
Ora, per la mia autonomia, quale differenza fa che le decisioni grandi e piccole che mi riguardano, siano prese da uno, da pochi autonominati, da pochi eletti da molti, oppure anche da molti direttamente (come presupporrebbe la democrazia diretta)? La vera differenza è: quanto alla mia vita, decidono altri o decido io? Solo la seconda si inscrive nel quadro della libertà, si chiama autogestione generalizzata. La prima è solo oppressione, più o meno camuffata. La democrazia che è la forma camuffata per eccellenza, al danno unisce la beffa, visto che le decisioni le prendono sempre altri, MA IN MIO NOME, cosicché uno si ritrova, oltre tutto, ad essere corresponsabile di quel che non si è mai sognato di decidere
La libertà è nemica implacabile della democrazia, anche se mostra di non esserne sempre consapevole.
Il punto è che la democrazia, perfino quella referendaria, tanto cara a Pannella e a quelli come lui, presuppone comunque un governo che applichi le decisioni. La libertà non sta solo nell'essere noi direttamente a decidere ma noi DIRETTAMENTE A ESEGUIRE le decisioni che abbiamo preso.
Se non si dà questo, staremo sempre a parlare di mali maggiori e di mali minori

Paolo Ranieri