domenica 25 febbraio 2024

Gli amici di Soulèvements de la terre Macron al salone dell’agricoltura: non bisognava invitarlo!

 



Communiqué des Soulèvements de la terre, 24 février 2024

Contrariamente a quanto Emmanuel Macron e la FNSEA vorrebbero far credere, Soulèvements de la terre è nato con l’obiettivo di lottare per la preservazione di un’agricoltura contadina, contro l’artificializzazione e l’accaparramento delle terre. Non siamo contro gli agricoltori, anzi, fin dagli inizi abbiamo lavorato al fianco di molti di loro, affinché le risorse, il suolo e l’acqua siano tutelati: questa è la condizione sine qua non perché l’agricoltura sia ancora possibile domani, e che molte persone possano vivere da contadini. L'Eliseo ha effettivamente cercato di contattarci in vari modi per invitarci a questo “grande dibattito”[1]. Ecco alcuni chiarimenti sul nostro posizionamento e sulle ultime 48 ore.

In due giorni, l'arrivo di Emmanuel Macron al salone dell’agricoltura ha assunto l'aspetto di una farsa ed è stato accompagnato da una serie di menzogne da parte dell'esecutivo. In un momento di una fronda agricola senza precedenti, Macron ha cercato di disinnescare il conflitto servendo di nuovo la zuppa del “grande dibattito”. Tuttavia, dalla truffa della convenzione di cittadinanza sul clima al simulacro di trattative sulle pensioni, nessuno accetta più di svolgere il ruolo di comparsa per legittimare i monologhi presidenziali. L'invito di Soulèvements de la terre ha fatto infuriare la FNSEA, la destra e l'estrema destra. Da parte nostra, inizialmente abbiamo pensato a uno scherzo quando abbiamo saputo che l’esecutivo stava cercando di contattarci e aveva annunciato alla stampa il nostro invito. Ovviamente non ci saremmo mai prestati a una tale mascherata che non ha altro obiettivo se non quello di spegnere la ribellione agricola in corso. Il nostro posto è nelle lotte di contadine e contadini, nei blocchi delle piattaforme della grande distribuzione mercantile o nelle occupazioni delle sedi dell’agroindustria. Abbiamo dibattiti quotidiani, sul terreno, con gli abitanti e gli agricoltori dei territori.

La direzione della FNSEA e il governo agiscono di concerto per porre fine al movimento agricolo e lavorano per arrivare a un’agricoltura senza agricoltori. Cercano di deviare la rabbia con una serie di misure che andranno solo a vantaggio dei padroni dell’agroindustria senza risolvere tre questioni centrali: (1) quella del reddito contadino, della capacità di vivere con dignità del lavoro della terra; (2) quella di un cambiamento del modello agricolo per preservare terra e acqua di fronte alla devastazione ecologica; (3) e infine quella di garantire a tutti l’accesso a un’alimentazione sana e locale. La legge sull’orientamento agricolo che facilita l’uso dei pesticidi, generalizzando i mega-bacini a beneficio di una minoranza di agricoltori esportatori, esonerando l’agroindustria dalle tasse a carico del datore di lavoro per l’assunzione di lavoratori agricoli, non affronta nessuno di questi problemi.

La disperazione agricola, i suicidi e la rabbia sono le conseguenze di una politica deliberata di distruzione della classe contadina: attraverso la concorrenza globale e gli accordi di libero scambio e attraverso l’organizzazione di una dipendenza al complesso agroindustriale che spodesta gli agricoltori dalla padronanza della loro professione, li indebita eccessivamente e infeuda la loro attività a profitto della grande distribuzione e degli industriali dell’agroalimentare.

Soulèvements de la terre contribuisce a diverse lotte per la difesa di contadini e contadine. Contrariamente a quanto la propaganda governativa cerca di far credere, non abbiamo mai “attaccato delle aziende agricole”, abbiamo preso di mira le infrastrutture del complesso agroindustriale: dei bacini nelle Deux-Sèvres, una fabbrica della Monsanto a Lione, degli esperimenti tossici dell’industria orticola di Nantes. Abbiamo ripreso delle terre agli speculatori e vendemmiato le vigne di Bernard Arnault per sostenere degli insediamenti contadini. Diverse generazioni contadine partecipano alle nostre manifestazioni e prendono parte a pieno titolo a Soulèvements de la terre.

Contrariamente a quanto la FNSEA cerca di far credere, non esiste un mondo agricolo unificato di cui essa rappresenterebbe gli interessi. Esiste una grande borghesia agroindustriale, di cui Arnaud Rousseau è il rappresentante, che monopolizza e concentra i terreni e gli aiuti pubblici. Di fronte, ci sono masse di lavoratori agricoli precari e di modesti agricoltori e agricoltrici in via di pauperizzazione. Il governo e la direzione della FNSEA cercano ancora una volta di mettere gli ambientalisti e gli agricoltori gli uni contro gli altri. Per noi non è più accettabile che degli agricoltori siano presi in tenaglia tra il suicidio economico e il suicidio da pesticidi. Siamo convinti che la lotta sociale dei lavoratori della terra e la lotta ecologica contro la devastazione in corso siano indissociabili. Lo dimostreremo ancora una volta durante la stagione d’azione di Soulèvements de la terre che inizierà questa primavera.

L’agitazione che regna al salone dell’Agricoltura di Parigi, dimostra che il movimento nato nel gennaio 2021 non è destinato a estinguersi. Continueremo, come abbiamo fatto nelle ultime settimane, a sostenere i blocchi e le azioni contro le multinazionali, come Avril e Lactalis, che traggono profitto sul dorso degli agricoltori.

  

Il nostro primo comunicato stampa sull'attuale movimento agricolo, data del 31 gennaio: https://lessoulevementsdelaterre.org/fr-fr/blog/mouvement-agricole-communique-soulevements



[1] L'Eliseo ha effettivamente cercato di invitare Soulèvements de la terre a questo dibattito. Giovedì 22 febbraio, dalle 18, un deputato europeo di EELV (gli ecologisti francesi, NdT) ha confermato di aver trasmesso il numero di telefono di un nostro portavoce al gabinetto di Pascal Canfin (RE), incaricato di stabilire il collegamento con l'Eliseo per invitarci a questo “grande dibattito”. Alcuni membri del gabinetto di Gabriel Attal hanno contattato un responsabile politico nazionale dell'EELV per trovare un contatto con Soulèvements de la terre.

 



''Les ami•es des Soulèvements de la Terre:

Macron au salon de l’agriculture : fallait pas l’inviter !

Communiqué des Soulèvements de la terre, 24 février 2024

Contrairement à ce que voudrait faire croire Emmanuel Macron et la FNSEA, les Soulèvements de la terre sont nés avec l'objectif de lutter pour la préservation d'une agriculture paysanne, contre l'artificialisation et l'accaparement des terres. Nous ne sommes pas contre les agriculteurs, nous œuvrons au contraire aux côtés d'une grande partie d'entre eux depuis nos débuts, pour que les ressources, les sols, l'eau soient protégé.es : c'est la condition sine qua non pour qu'une agriculture soit possible encore demain, et que de nombreuses personnes puissent vivre de la paysannerie. L'Élysée a bien cherché à nous contacter via différents biais pour nous inviter à ce "grand débat"[1]. Voici quelques clarifications sur notre positionnement et sur les dernières 48h.

En deux jours, la venue d’Emmanuel Macron au salon de l’agriculture a pris des airs de farce et s’est accompagnée d’une somme de mensonges de l’exécutif. A l’heure d’une fronde agricole inédite, Macron a cherché à désamorcer le conflit en resservant la soupe du « grand débat ». Mais de l’arnaque de la convention citoyenne pour le climat au simulacre de négociations pour les retraites, plus personne n’accepte de faire de la figuration pour légitimer les monologues présidentiels. L’invitation des Soulèvements de la terre a rendu fous de rage la FNSEA, la droite et l’extrême droite. De notre côté nous avons d’abord cru à une blague lorsque nous avons appris que l'exécutif cherchait à nous contacter et avait annoncé notre invitation à la presse. De toute évidence, nous ne nous serions jamais livré•es à une telle mascarade qui n’a d’autre objectif que d’éteindre la rébellion agricole en cours. Notre place est dans les luttes avec les paysan•nes, dans les blocages des plateformes de la grande distribution ou les occupations des sièges de l’agro-industrie. Les débats nous les avons au quotidien, sur le terrain, avec les habitant•es et paysan•nes des territoires.

La direction de la FNSEA et le gouvernement agissent de concert pour mettre un point final au mouvement agricole et œuvrent à mettre en place une agriculture sans agriculteurs.ices. Ils cherchent à détourner la colère avec un train de mesures qui ne profiteront qu’aux patrons de l’agro-business sans résoudre trois questions centrales : (1) celle du revenu paysan, de la capacité à vivre dignement du travail de la terre ; (2) celle d’un changement de modèle agricole pour préserver la terre et l’eau face au ravage écologique ; (3) et enfin celle de la garantie pour tous.tes d’accéder à une alimentation saine et locale. La loi d’orientation agricole en facilitant l’usage des pesticides, en généralisant les méga-bassines au profit d’une minorité d’agriculteurs exportateurs, en exonérant l’agro-industrie de charges patronales pour l’embauche d’ouvriers agricoles, ne répond à aucun de ces enjeux.

Le désarroi agricole, les suicides et la colère sont les conséquences d’une politique délibérée de destruction de la classe paysanne : par la mise en concurrence mondiale et les accords libre échange et par l’organisation d’une dépendance au complexe agro-industriel qui dépossède les agriculteurs.ices de la maîtrise de leur métier, les surendette et inféode leur activité aux profits de la grande distribution et des industriels de l’agro-alimentaire.

Nous contribuons avec les Soulèvements de la terre à différents combats pour la défense des paysan.nes. Contrairement à ce que cherche à faire croire la propagande du gouvernement, nous n’avons jamais « attaqué de fermes », nous avons ciblé des infrastructures du complexe agro-industriel : bassines en Deux-Sèvres, une usine Monsanto à Lyon, des expérimentations toxiques de l’industrie nantaise du maraîchage. Nous avons repris des terres aux spéculateurs et vendangé les vignes de Bernard Arnault pour appuyer des installations paysannes. Plusieurs générations de paysan.nes se retrouvent dans nos manifestations et prennent pleinement part aux Soulèvements de la terre.

Contrairement à ce que cherche à faire croire la FNSEA, il n’y a pas un monde agricole unifié dont elle représenterait les intérêts. Il y a une grande bourgeoisie agro-industrielle, dont Arnaud Rousseau est le représentant, qui accapare et concentre les terres et les aides publiques. Et en face, il y a des masses d’ouvriers agricoles précaires et d’agriculteurs.ices moyens en voie de paupérisation. Le gouvernement et la direction de la FNSEA cherchent une nouvelle fois à opposer écologistes et paysan.nes. Pour nous, il n’est plus question que les paysan.nes continuent à être pris en tenaille entre suicide économique et suicide aux pesticides. Nous avons la conviction que la lutte sociale des travailleurs.euses de la terre et la lutte écologique contre le ravage en cours sont indissociables. Nous le démontrerons une fois de plus lors de la saison d’action des Soulèvements de la terre qui commence ce printemps.

L’agitation qui règne au salon de l’agriculture démontre que le mouvement qui a surgi en janvier 2021 n’est pas près de s’éteindre. Nous continuerons, comme nous l’avons fait ces dernières semaines, à appuyer les blocages et les actions contre les multinationales, comme Avril et Lactalis, qui font leur beurre sur le dos des paysan.nes.

 

Notre premier communiqué sur le mouvement agricole en cours, daté du 31 janvier : https://lessoulevementsdelaterre.org/fr-fr/blog/mouvement-agricole-communique-soulevements



[1] L’Elysée a bien cherché à inviter les Soulèvements de la terre à ce débat. Le jeudi 22 février, à partir de 18h, un député européen EELV confirme avoir transmis le numéro de téléphone d’une de nos portes paroles au cabinet de Pascal Canfin (RE), qui était en charge de faire le lien avec l’Élysée pour nous inviter à ce « grand débat ». Des membres du cabinet du cabinet Gabriel Attal ont contacté une responsable politique nationale d’EELV, afin de récupérer un contact chez les Soulèvements de la terre.