venerdì 2 settembre 2011

A Lézan una microWoodstock radicale



  
Per quanti non c’erano, e gli italiani erano davvero pochi, eccovi la mia traduzione del documento conclusivo dell’incontro di Lézan, sud della Francia, dove alla fine di Agosto 15.000 individui, sconosciuti, amici e compagni, hanno partecipato in piena campagna alla costruzione, al funzionamento e al godimento di un villaggio effimero ma concreto come il loro desiderio di cambiare la civiltà che opprime la vita nel mondo.
Tende, chapiteaux, ristoranti e bar autocostruiti, prodotti locali e idee planetarie, proposte energetiche sperimentali, discussioni, forum, musica e contatti vari hanno permesso a molteplici intelligenze sensibili, più o meno indignate e più o meno radicali, di collegarsi tra loro dal particolare al generale, dall’intimo al sociale, dalla convivialità alla riflessione, dal discorso allo scritto, malgrado una dose inevitabile, ma sopportabile e controllabile, di preti della politica, di avanguardisti politicanti recuperatori, di confusionisti e burocrati, di mistici e di guru. Un grande successo che ne prepara altri più duraturi.
La Commune n’est pas morte!

Sergio Ghirardi

* In fondo il testo originale in francese





Convergence citoyenne pour une transition énergétique
Déclaration de Lézan – Gard, le 28 août 2011


---Preambolo

La nostra convergenza di cittadinanza per una transizione energetica è il frutto di una presa di coscienza nata dalla mobilitazione contro l’estrazione dei gas d’olio di scisti.
Abbiamo elaborato questa dichiarazione il 26, 27. 28 agosto, convalidandola in assemblea generale il 28 agosto.

Per assicurare l’avvenire delle generazioni future, la Convergenza afferma come necessità :

* la ripresa in mano da parte dei cittadini delle decisioni che li riguardano;
* il rifiuto della mercantilizzazione della natura e delle sue risorse, con la denuncia particolare del capitalismo verde;
* la definizione della terra, dell’acqua, dell’aria, dell’energia e del vivente come beni comuni inalienabili e accessibili a tutti.


* ---Rimettendo in discussione il sistema economico e produttivista dominante, la Convergenza si  dà una serie di direttive indicative:

1. Instaurare il controllo cittadino sulle istanze politiche sottomesse alla logica delle multinazionali significa instaurare:

* una democrazia diretta per mezzo di spazi cittadini di scambi, d’informazione, di confronto e di decisione;
* un’assemblea cittadina di verifica plurale e trasparente che escluda ogni conflitto d’interesse;
* la separazione drastica tra poteri finanziari e mass media;
* un lavoro di convergenza sulle questioni di società con il movimento sociale e le sue organizzazioni.

2. Impegnarsi senza attesa per la transizione energetica presuppone di:

* ridurre drasticamente le emissioni di gas a effetto serra al livello delle esigenze espresse dall’accordo dei popoli di Cochabamba, accordo adottato dalla Convergenza di Lezan e allegato in annesso alla presente dichiarazione;
* liberarsi di un sovraconsumo che costa di più ai poveri che ai ricchi;
* orientarsi verso la sobrietà e l’efficacia energetica;
* fermare la corsa alle energie fossili;
* abbandonare ogni sperimentazione, esplorazione e sfruttamento di idrocarburi presenti nella roccia madre e off-shore;
* Fermare il nucleare civile e militare;
* interrompere la produzione e l’utilizzo industriale degli agrocarburanti;
* dare la priorità al finanziamento pubblico della ricerca e delle sperimentazioni cittadine sulle energie rinnovabili;
* liberare i brevetti in possesso delle multinazionali;
* organizzare la rilocalizzazione tramite la riappropriazione pubblica e territoriale dei mezzi di produzione e di distribuzione dell’energia (gestioni comunali, cooperative, società d’interesse collettivo, ecc.) includendo sistematicamente il controllo cittadino;
* riorientare le politiche pubbliche dei settori energivori come l’agricoltura intensiva, i trasporti, l’alloggio e l’urbanistica, l’industria e la grande distribuzione;
* esigere la riconversione dei settori interessati in accordo con i lavoratori e i consumatori.

3. Organizzare immediatamente la convergenza delle lotte ci impegna a :

* articolare le mobilitazioni contro il gas di scisti, il nucleare, gli OGM, gli inceneritori, gli agrocarburanti e tutte le lotte sociali e ambientali;
* far convergere le lotte, le mobilitazioni, le alternative e le sperimentazioni associando la lotta ecologica alle lotte sociali;
* operare per far emergere un nuovo progetto di civiltà indispensabile di fronte alle sfide climatiche, all’esaurimento delle risorse naturali e più generalmente al caos cui ci porta il capitalismo ;
* continuare regolarmente la Convergenza cittadina nata a Lézan connettendosi con le mobilitazioni dal locale al mondiale;
* iscrivere le nostre mobilitazioni in un calendario internazionale contro il G20, dal 1 al 4 novembre 2011, in relazione al summit sul clima dell’ONU a Durban, all’inizio di dicembre 2011, al momento del Forum Alternativo Mondiale dell’Acqua dal 10 al 12 marzo 2012 e al summit di Rio +20 all’inizio di giugno 2012.

La Convergenza di cittadinanza per una transizione eneregetica si associa alla petizione portata da “Los indignados” alla Commissione Europea per l’uscita dal nucleare, contro l’esplorazione e lo sfruttamento degli idrocarburi inclusi nella roccia madre, contro la coltivazione e il commercio degli OGM e a favore di un audit sul debito degli Stati europei.

Globalizziamo le lotte, globalizziamo la speranza!

Questa dichiarazione è condivisa dai partecipanti della Convergenza di cittadinanza per una transizione energetica e da quanti vogliano aderirvi per sostenerla.








Convergence citoyenne pour une transition énergétique
Déclaration de Lézan – Gard, le 28 août 2011

----Préambule

Notre Convergence citoyenne pour une transition énergétique est le fruit d'une prise de conscience née de la mobilisation contre l'extraction des gaz et huiles de schiste.
Nous avons élaboré cette déclaration les 26, 27 et 28 août, et validée en assemblée plénière le 28 août.
Pour assurer l’avenir des générations futures, la Convergence, affirme comme nécessité :
• la  reprise en main par les citoyens des décisions qui les concernent ;
• le refus de la marchandisation de la nature et de ses ressources, notamment en dénonçant les pièges du capitalisme vert ;
• la définition de la terre, de l'eau, de l’air, de l'énergie, et du vivant comme biens communs inaliénables et accessibles à tous.
----Remettant en cause le système économique et productiviste dominant, la Convergence se donne une feuille de route.

1.  Instaurer le contrôle citoyen des instances politiques soumises à la logique des multinationales revient à instaurer :
• Une démocratie directe grâce à des espaces citoyens d'échanges, d'information, de confrontation et de décisions ;
• Une assemblée citoyenne d’expertise plurielle et transparente qui exclue tout conflit d’intérêt ;
• La séparation entre les pouvoirs financiers et les médias ;
• Un travail de convergence sur les questions de société avec le mouvement social et ses organisations.

2.  S'engager sans délai pour la transition énergétique suppose de :
• Réduire drastiquement les émissions de gaz à effet de serre à la hauteur des exigences exprimées par l'accord des peuples de Cochabamba, accord adopté par la Convergence de Lézan et joint en annexe de la présente déclaration ;
• Se libérer d’une surconsommation qui coûte plus aux pauvres qu’aux riches ;
• S’orienter vers une sobriété et une efficacité énergétique ;
• Arrêter la course aux énergies fossiles ;
• Abandonner toute expérimentation, exploration et exploitation d'hydrocarbures compris dans la roche mère et off-shore ;
• Arrêter le nucléaire civil et militaire ;
• Arrêter la production et l’utilisation industrielles des agro carburants ;
• Mettre la priorité sur le financement public de la recherche et des expérimentations citoyennes sur les énergies renouvelables ;
• Libérer les brevets captés par les multinationales ;
• Organiser la relocalisation avec la réappropriation publique et territoriale des moyens de production et de distribution de l'énergie (régies communales, coopératives, sociétés d'intérêt collectif, etc.) incluant systématiquement le contrôle citoyen ;
• Réorienter les politiques publiques des secteurs énergétivores tels que l’agriculture intensive, les transports, le logement et l’urbanisme, l’industrie et la grande distribution ;
• Exiger la reconversion des filières concernées en accord avec les travailleurs et les usagers.

3. Organiser dès à présent la convergence des luttes nous engage à :
• Articuler les mobilisations contre les gaz et huile de schiste, le nucléaire, les OGM, les incinérateurs, les agro carburants et toutes les luttes sociales et environnementales ;
• Faire converger les luttes, les mobilisations, les alternatives et les expérimentations en associant le combat écologique aux luttes sociales ;
• Œuvrer pour l'émergence d'un nouveau projet de civilisation indispensable face aux enjeux climatiques, à l'épuisement des ressources naturelles et plus généralement au chaos dans lequel nous mène le capitalisme ;
• Poursuivre régulièrement la Convergence citoyenne initiée à Lézan, en se connectant avec les mobilisations du local au mondial ;
• Inscrire nos mobilisations dans un calendrier international contre le G20, du 1er au 4 novembre 2011, lors du sommet sur le climat de l’ONU à Durban début décembre 2011, lors du Forum Alternatif Mondial de l’Eau du 10 au 18 mars 2012, lors du Sommet Rio + 20 début juin 2012.
La Convergence citoyenne pour une transition énergétique s'associe à la pétition portée par «Los Indignados » auprès de la Commission européenne pour la sortie du nucléaire, contre l'exploration et l'exploitation des hydrocarbures compris dans la roche mère, contre la culture et la commercialisation des OGM et pour un audit des dettes des Etats européens.
Globalisons la lutte, globalisons l’espérance !

Cette déclaration est partagée par les partenaires de la « Convergence citoyenne pour une transition énergétique » et ceux qui veulent s’y joindre pour la soutenir.