Ho ricevuto la mail seguente dall’Archimovi di Genova a cui
ho risposto e che metto a disposizione della riflessione collettiva
approfittandone per chiarire le mie posizioni in merito,
Saluti cari sergio
ghirardi.
carissimi*,
mi giunge da Sergio Ghirardi la segnalazione di questi
link sulla situazione greca, che trascrivo qui di seguito:
Mi arriva anche un brano di una lettera di una amica e
compagna greca, inviato da Paola Pierantoni, che dà un giudizio diverso. Vi
inoltro anche questo:
"In
quanto alla situazione qua,
e'
vero che e' successo un casino. Come era ovvio, il giorno della commemorazione
di Grigoropoulos (ragazzo ucciso da un poliziotto nel 2008) c'era la
manifestazione.
In
piu' c'e' in corso lo sciopero della fame di Nikos Romanos (amico del ragazzo
morto) che e' in prigione con l' accusa di una rapina armata ed il rapimento di
un dentista (fatti ammessi da lui stesso). Questo ragazzo, che si trova in
prigione gli ultimi 14 mesi, ha studiato ed ha passato l'esame di ammissione al
TEI (bachelor) reparto business administration della salute. Solo che gli
rifiutano il diritto allo studio perche' si considera sospetto di fuggire.
Quindi,
il governo gia' sbaglia rifiutandogli il permesso agli studi.
La
manifestazione e' uscita fuori controllo. Come al solito,c'erano i soliti
provocatori poliziotti mischiati con i manifestanti ed hanno causato un sacco
di danni. Le manifestazioni ormai si fanno per tradizione, la gente che vuole
manifestare tranquillamente sa cosa succede e partecipa al mattino. Poi,
continuano quelli senza cervello che causano solo danni. La polizia lo sa e si
mischia. Ogni volta succedono le stesse, ma proprio le stesse cose, alle stesse
zone. Nulla cambia. Sembra che ci sia una rivolta ma non succede proprio
niente!
La
radio "Kokkino" che ti scrivono e' una radio sinistra di Syriza e io non
concordo con la loro linea.
Poi,
la descrizione "la radio trasmette canzoni di Theodorakis e
Tsitsanis" si riferisce solo ed esclusivamente solo alla radio di Kokkino.
Ti assicuro che il resto del mondo passava la giornata con la routine
quotidiana. Tutti erano preparati "oggi e' la manifestazione, non prendo
la macchina, non vado in centro perche' brucieranno tutto, andiamo a prendere
il cafe da un' altra parte". Questa paragone tra grecia e G8 e' fuori
tema. Non centra niente.
Quello
che voglio dirti e' che non e' una situazione generale, di massa che preocupa
la gente. Gli unici poveracci della storia sono i comercianti e gli impiegati
che hanno visto le loro proprieta' bruciate. I danni nel settore del commercio
arrivano i 6 milioni. Chi paghera'? E poi con questa crisi e' una ferita se uno
non puo' lavorare.
Ma
purtroppo, tutto questo succede ogni volta!"
PS.
Prossimamente vareremo una "lista di discussione" targata Archimovi,
dove tutti potranno comunicare con tutti, che servirà a far circolare
notizie come quelle sopra riportate. Chi non desidererà partecipare potrà
"scancellarsi" senza fatica. A presto!
Cari
saluti
Paola
De Ferrari
Sergio Ghirardi a Paola De
Ferrari:
Sempre a proposito degli ultimi
eventi greci, credo sia bene sottolineare che il link in francese che vi ho
mandato pecca abbondantemente di trionfalismo militante che personalmente non
condivido affatto. Effettivamente solo una minoranza ristretta del paese
ha manifestato per alcuni giorni ma resta il fatto che nel quartiere Exarchia
di Atene qualche luogo simbolo della resistenza passata e presente è occupato e
non per gli acquisti di Natale. (Qualche mese fa sono intervenuto al
Politecnico già parzialmente occupato e che resta comunque il centro di una
critica sociale radicale a destre e sinistre unite nella demolizione del
paese). Penso che la sensibilità radicale che esiste non vada ignorata e
ridotta alle azioni spettacolari che la inquinano. Ci sono già i mass media a
farlo e i poliziotti travestiti da black block per invitare le pecore a
restarlo, ignorando la voglia di resistenza e riportando solo le escandescenze
e gli eccessi che ogni volontà d’emancipazione veicola suo malgrado. Certo
bisogna criticare il sadomasochismo ereditato dalla putrefazione degli anni di
piombo e che si traduce in una caricatura risibile di un’insurrezione che non
avrà nulla a che fare con i fucili (se non per difesa fisica, come gli
zapatisti) e tutto con la costruzione di un nuovo mondo già in atto in molte
ZAD del pianeta (zone da difendere fuori dai ghetti, tra le pieghe e le rughe
di un onnipresente capitalismo in decomposizione).
Certo ad attivarsi è una
minoranza incerta di sopravvissuti, ma almeno non s‘inginocchia di fronte a
Syriza e agli altri preti della politica spettacolare.
Quanto al commento anonimo che si
è aggiunto alle informazioni di cui sopra è ottimo per dare un quadro più
completo della situazione. Mi sembra il commento di un piccolo borghese di
sinistra che vuole un capitalismo dal volto umano e che confonde la
non-violenza - a mio avviso assolutamente necessaria - con la passività
ideologica. La critica della violenza è una sacrosanta necessità strategica ma
rimettersi all’ennesimo tribuno di sinistra per far viaggiare ancora qualche
anno le illusioni degli spettatori-consumatori equivale ad attendere di morire
prima di accorgersi che la vita stessa sta morendo sotto i colpi nichilisti del
totalitarismo capitalista che avanza sul pianeta scortato dalla morte
dell’ecosistema in atto.
Saluti a tutti sergio
ghirardi