sabato 21 giugno 2014

M5S - La maionese è impazzita, viva la maionese






Per fare la maionese occorre l’arte sapiente che tiene conto della chimica e della fisica di un’emulsione.
Non sono i singoli ingredienti infatti, i colpevoli del disastro di una maionese impazzita,  ovvero gli eroi del miracolo di una salsa ben riuscita, bensì la giusta dose al momento giusto di molti fattori, non ultimo quello di decidere il quando e il cosa.
Abbiamo quindi buone uova, olio genuino q.b., una frusta adeguata e un braccio vigoroso, una fiducia sufficiente nelle nostre capacità … possiamo, dobbiamo riuscire!
Eppure a volte qualcosa non va, l’acqua torna a mettersi da un lato e l’olio dall’altro, tutto si raggruma e intristisce, possiamo e vogliamo buttare via tutto quel ben di dio sapendo che non ci sarà nulla a salvarci.
Alcuni dicono che sia sufficiente avere più fede e aggiungere più acqua e più vigore del braccio, ma se questo non dovesse avere successo, pare sia meglio ripartire da zero, da un nuovo ingrediente di base, un nuovo tuorlo, e ricominciare ad utilizzare il composto grumoso come olio della nuova preparazione.
Fuor di metafora, Grillo ha parlato di rivoluzione, in molti ci abbiamo messo il vigore delle nostre braccia e l’ingrediente della nostra natura ribelle che il blog voleva convogliare in un’azione a tenaglia, dalla Rete alle istituzioni e di nuovo alla Rete per restituire ai cittadini il potere su se stessi, ognuno libero e uguale, tutti uniti per produrre una maionese gonfia e perfetta, una massa critica destinata a far esplodere le contraddizioni, a uscire dal vaso, a dare finalmente un’idea della cornucopia dell’abbondanza derivante dalla solidarietà dopo una carestia di egoismi e falsità, da parte di un sistema disonesto, fatto di grumi di  interessi separati.
Ma qualcosa non ha funzionato a dovere e quindi adesso vorrebbe farci mangiare la maionese impazzita  (l’alleanza con i neonazi e i nuclearisti europei dicendo che hanno il merito di essere “socialmente conservatori” (!!!!) , il “dialogo” con il governo e la maggioranza di banditi che lo sostiene per la “riforma elettorale”) dicendoci che è buonissima, che è ciò che avevamo voluto, che il nostro scopo è durare, accettare di svolgere un “lavoro” legislativo al tavolo con gli “altri” .
Insomma si archivia la rivoluzione come se nulla fosse, senza nemmeno farlo sapere alla “massa” (1)
Per carità ripartiamo da un nuovo tuorlo senza paura.
Gli ingredienti sono sempre gli stessi, bisogna solo usarli bene!


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(1)  Come Elias Canetti ci racconta nel suo meraviglioso “Massa e Potere” , la “muta del lamento” - che è la cellula da cui, quando si addensa,  esplode la massa rivoluzionaria -  si trasforma volutamente in “massa tiepida”  - proprio per potere durare indefinitamente - e ne nasce un partito o una religione,  un’ideologia  in grado di dare un senso al “lamento” senza che questo sia speso in un massa infuocata che divampando si auto-consumerebbe fino ad estinguersi.