La rivoluzione, come la politica (che non sono la stessa
cosa, anche se si toccano), non è una scienza ma un'arte. Se la comprendiamo
bene, la politica non è che la continuazione della guerra attraverso altri
mezzi (al contrario del famoso detto), perché entrambe trattano dello stesso
argomento: il potere. Politici e militari, gli uni e gli altri gente di potere,
possono permettersi di non conoscere a fondo gli esseri umani. Fino a un certo
punto possono supplire a questa ignoranza con il comando e la forza, anche se
il grande Machiavelli glielo sconsiglia. Un rivoluzionario, invece, non avendo
in sua mano il potere, ma lottando contro gli ingiusti poteri stabiliti, deve
avere tra le conoscenze proprie della sua arte quella degli esseri umani. Come
tante altre vere conoscenze, questa ha molto a che vedere con i sensi e l’esperienza
(e con certe letture che la spiegano) e non si finisce mai di impararla.
(dallo scritto di Adolfo
Gilly in Discusion sobre la historia)