Alcuni
giorni fa mentre andavo in bicicletta osservavo le mille sfumature di verde che
le piante in questo momento hanno e i variopinti colori, sempre sulle tonalità
del verde, della moltitudine di erbe che formano i nostri rigogliosi prati.
Penso che le mie osservazioni ed il piacere per il cuore siano presenti in
molte persone ogni giorno e in particolare nel periodo primaverile dove la Natura si riveste a nuovo.
Mentre
assaporavo questo rinascere di vita il mio sguardo si è soffermato presso i
bordi stradali, le erbe erano gialle, rinsecchite, prive di vita. Un sussulto e
un disgusto mi hanno preso, come è possibile che sia avvenuta la morte di
queste erbe mentre tutt’attorno c’è vita, colori e suoni. Questo spettacolo
funereo purtroppo lo possiamo vedere troppo spesso ai bordi delle nostre
strade. Casualmente mi sono imbattuto su di un camioncino che trasporta una
cisterna e un operaio, ignaro del danno che stava facendo, manovrava una pompa
e spargeva il veleno ai bordi delle strade.
Il
veleno non è altro che un diserbate ad ampio spettro che fa morire tutte le
specie di erbe, è un composto organico dannosissimo per la vita vegetale e
animale, uccide ogni forma di vita, azzera totalmente la biodiversità. Ma la
cosa più dannosa è nella natura stessa del diserbante, essendo una molecola
fatta dall’uomo, non è riconosciuta dai microorganismi, prevalentemente batteri
e funghi, che hanno il compito di “smontare” le molecole e renderle innocue,
così questi veleni restano per moltissimo tempo e spesso terminano nelle falde
acquifere che noi utilizziamo per gli usi domestici e per dissetarci.
Come
possiamo essere così distratti e insensibili verso l’Ambiente, verso la Natura, le offese che noi
arrechiamo ci ritornano ingrandite, gli esempi sono moltissimi, l’ultimo in
ordine di tempo è dato dal batterio (Xylella
fastidiosa) che sta distruggendo le
piante di ulivo in Puglia con danni economici immensi e danni storici poiché
molte delle piante, che stanno morendo, racchiudono un racconto lungo centinaia
di anni. Si potrebbero portare infiniti esempi, la concentrazione della CO2 che
continua a salire provocando squilibri nel clima a livello planetario e altro
ancora.
Ma
ora sta per aprire i battenti Expo, una vetrina mondiale che vede la Natura in primo piano, un
incontro di popolazioni, usi e modi di vivere differenti. Si inneggia, si
pubblicizza e si innalza come bandiera di comportamento sano “l’albero della
Vita” e poi si cospargono di veleni la terra, si uccide solo per risparmiare
qualche manciata di denaro per assumere operai che potrebbero sfalciare l’erba
senza arrecare alcun danno all’ambiente.
Questo
monito andrà perso, noi abbiamo la memoria corta, ora abbiamo una vetrina che
si chiama Expo, dobbiamo apparire belli, rispettosi verso l’Ambiente e la Vita, poi abbassato il
tendone continueremo a devastare il pianeta, continueremo imperterriti a
cospargere i bordi delle strade con il veleno.
Besozzo 30.04.2015
Prof.
Roberto Cenci