lunedì 4 maggio 2015

L’ambiente non amato




Alcuni giorni fa mentre andavo in bicicletta osservavo le mille sfumature di verde che le piante in questo momento hanno e i variopinti colori, sempre sulle tonalità del verde, della moltitudine di erbe che formano i nostri rigogliosi prati. Penso che le mie osservazioni ed il piacere per il cuore siano presenti in molte persone ogni giorno e in particolare nel periodo primaverile dove la Natura si riveste a nuovo.
Mentre assaporavo questo rinascere di vita il mio sguardo si è soffermato presso i bordi stradali, le erbe erano gialle, rinsecchite, prive di vita. Un sussulto e un disgusto mi hanno preso, come è possibile che sia avvenuta la morte di queste erbe mentre tutt’attorno c’è vita, colori e suoni. Questo spettacolo funereo purtroppo lo possiamo vedere troppo spesso ai bordi delle nostre strade. Casualmente mi sono imbattuto su di un camioncino che trasporta una cisterna e un operaio, ignaro del danno che stava facendo, manovrava una pompa e spargeva il veleno ai bordi delle strade.
Il veleno non è altro che un diserbate ad ampio spettro che fa morire tutte le specie di erbe, è un composto organico dannosissimo per la vita vegetale e animale, uccide ogni forma di vita, azzera totalmente la biodiversità. Ma la cosa più dannosa è nella natura stessa del diserbante, essendo una molecola fatta dall’uomo, non è riconosciuta dai microorganismi, prevalentemente batteri e funghi, che hanno il compito di “smontare” le molecole e renderle innocue, così questi veleni restano per moltissimo tempo e spesso terminano nelle falde acquifere che noi utilizziamo per gli usi domestici e per dissetarci.
Come possiamo essere così distratti e insensibili verso l’Ambiente, verso la Natura, le offese che noi arrechiamo ci ritornano ingrandite, gli esempi sono moltissimi, l’ultimo in ordine di tempo è dato dal batterio (Xylella fastidiosa) che sta distruggendo le piante di ulivo in Puglia con danni economici immensi e danni storici poiché molte delle piante, che stanno morendo, racchiudono un racconto lungo centinaia di anni. Si potrebbero portare infiniti esempi, la concentrazione della CO2 che continua a salire provocando squilibri nel clima a livello planetario e altro ancora.
Ma ora sta per aprire i battenti Expo, una vetrina mondiale che vede la Natura in primo piano, un incontro di popolazioni, usi e modi di vivere differenti. Si inneggia, si pubblicizza e si innalza come bandiera di comportamento sano “l’albero della Vita” e poi si cospargono di veleni la terra, si uccide solo per risparmiare qualche manciata di denaro per assumere operai che potrebbero sfalciare l’erba senza arrecare alcun danno all’ambiente.
Questo monito andrà perso, noi abbiamo la memoria corta, ora abbiamo una vetrina che si chiama Expo, dobbiamo apparire belli, rispettosi verso l’Ambiente e la Vita, poi abbassato il tendone continueremo a devastare il pianeta, continueremo imperterriti a cospargere i bordi delle strade con il veleno.
 


Besozzo 30.04.2015


Prof. Roberto Cenci