Resoconto di un delegato del sud
della Francia (A seguire gli appelli ufficiali e le dichiarazioni
dell’assemblea rinviate per validazione alle assemblee locali)
Venerdì
Si arriva a St. Nazaire in due tappe il mattino del 5 alla
ricerca della nuova casa del popolo installata al posto della vecchia sede
dell’ANPE (Agenzia nazionale per l’impiego). Dopo una deriva piuttosto lunga
tra il divertente e il ripetitivo, la Casa
del popolo appare nel grigio piovigginoso di St. Nazaire.
Si entra per presentarsi al controllo che verifica i delegati
e gli osservatori le cui prerogative divergono: gli uni designati dalle
assemblee locali votano le proposizioni mentre gli altri seguono su schermo i
dibattiti e gli scambi sotto la grande tenda vicina all’edificio centrale
visibile nella foto sopra.
Prima buona notizia: ci sono almeno altrettante donne che
uomini e un buon numero di giovani, anche se la connotazione patriarcale della
lingua privilegia come sempre il maschile ignorando le delegate e le
osservatrici.
La casa del popolo appena ottenuta è stata adattata per
ricevere l’insieme delle delegate e dei delegati grazie a una demolizione
preventiva di una parte dei muri interni dell’edificio. Un grosso lavoro, in
verità, documentato in un video!
Siamo 700 presenti in tutto più un centinaio di organizzatori
e sostenitori che si occupano benevolmente della logistica, dei pasti e del
funzionamento dell’assemblea.
Un piatto caldo offerto a chi arriva ci introduce
nell’ambiente tranquillo della seconda assemblea delle assemblee dei Gilet
jaunes.
Alle 14 h comincia la prima assemblea plenaria che ci
accoglie calorosamente introducendo anche il programma per la giornata.
Per la prima volta risuonano le parole della canzone che sarà
la colonna sonora scandita a ripetizione lungo tutto l’incontro . “Siamo qui,
anche se a Macron non piace siamo qui ...”.
Finita la musica, veniamo a sapere che si potrà trovare la
Piattaforma dell’assemblea in corso su Rise
up.net.
L’incontro concerne all’incirca 250 delegazioni sul totale
dei gruppi di Gilet jaunes esistenti.
Gli organizzatori introducono gli scambi ricordandoci che
siamo di fronte a un’enorme sfida, che il compito è improbo e che non si deve
aver paura di sbagliare e dell’imperfezione. Il che mi pare rassicurante quanto
necessario.
Si è alla ricerca di un’intelligenza collettiva che il
vecchio mondo dello sfruttamento e dell’alienazione non prende mai in considerazione. Da
questa constatazione può cominciare il cambiamento: dalla ricerca di
complementarità, di convergenze.
Le divergenze non vanno vissute come un problema. Si devono
registrare per trasformarle in un’occasione d’arricchimento reciproco.
Il primo obiettivo è fare conoscenza, il secondo portare dei
progetti. Tutto il lavoro comune sarà rinviato alle assemblee locali che
decideranno e restituiranno le loro scelte all’assemblea delle assemblee per
una sintesi finale.
L’assemblea plenaria sfocia su una serie di gruppi di lavoro
di circa 40 persone ciascuno in cui ognuno presenta molto brevemente una
sintesi dell’attività del suo gruppo locale di riferimento. Le azioni sono
spesso simili ma ognuna aggiunge qualche piacevole differenza creativa: il
gruppo di Saillans (Drôme), per esempio ha inventato un quiz da proporre alla
popolazione in cui si chiede quanti salari minimi si devono sommare per
arrivare al guadagno di un qualunque ricco del CAC 40. Il privilegio che ne
risulta è decisamente rivoltante, ma, al di là della rabbia, emerge sempre e soprattutto
l’esigenza comune di un’autogestione autentica della vita praticata nel quotidiano.
La commissione sui mass-media propone la preparazione di una
“primavera gialla”. La sintesi delle conclusioni della prima assemblea di
Commercy di cui questa assemblea è il seguito, ricorda una serie di
proposizioni e di esperienze scaturite dai diversi gruppi che l’hanno composta.
Eccone alcune:
1) Concentrarsi sulle situazioni locali con un approccio
particolarmente attento ai gruppi d’affinità che vi operano (Commercy)
2) Convocazione di Stati Generali per porsi la questione di
un’eventuale assemblea costituente (Proposta sostenuta da alcuni gruppi
diversi)
3) Creazione di una carta comune (Montpellier)
4) Considerazioni sulle elezioni europee escludendo ogni
partecipazione dei Gilet Jaunes. Appello internazionale di denuncia della
mascherata elettorale (St. Nazaire)
5) Questionario di rivendicazioni dei Gilet jaunes costituito
di 100.000 contributi personali riguardanti 39 departements (I dipartimenti
francesi sono una via intermedia tra le province e le regioni italiane). Il
tutto riproposto sulla piattaforma del “vero
dibattito” (opposto dai Gilet jaunes al “grande dibattito” spettacolare
governativo) inclusivo di assemblee di deliberazione popolare (Carcassonne)
Alla fine del pomeriggio (tra le 5 h e le 7 h) è seguito un
atelier riguardante il tema del municipalismo come una delle attività
specifiche delle Case del popolo nelle loro situazioni locali.
Il municipalismo in questione è appunto una politica di
riappropriazione della sfera politica a partire dal locale. Gli scambi hanno
parlato anche della situazione attuale (93 comuni sono già disponibili a
trasformare l’organizzazione comunale in democrazia diretta) evocando, al
contempo, anche l’evoluzione antiproduttivistica delle città in transizione.
Una carenza della conoscenza storica del municipalismo è
stata rilevata a riguardo dell’importanza delle sezioni parigine del 1789, dei
soviet del 1917, del consigliarismo e dello spartachismo del 1919, delle comuni
spagnole del 36/38, delle esperienze di Bookchin e del municipalismo libertario
nel Vermont (USA), dell’esistenza di un movimento di ecologia sociale vicina al
municipalismo in Francia e in Europa, fino all’esperienza attuale di un municipalismo
libertario curdo in Rojava.
SABATO
La seconda giornata dell’incontro comincia di buon’ora. Si
assaggiano il burro e il miele di Notre Dame des Landes. Molti sostenitori
benevoli dell’incontro sono passati di là. Sotto la pioggia ci si riscalda con
il caffè, il the e il cioccolato. Latte e cioccolato sono messi a disposizione
da un contadino locale. Tutto è a prezzo libero.
Uno spirito fraterno conferma il clima conviviale del nuovo
mondo in gestazione.
Alle 9 h ha luogo la restituzione in assemblea plenaria del
dibattito di venerdì. Emerge che i contributi dei diversi gruppi non sono
restituiti in modo abbastanza fedele a quanto era scaturito nei dibattiti del
giorno prima. Molti delegati notano questa imperfezione e l’assemblea registra
che si dovrà far meglio in seguito. Ciò non toglie che il dialogo circoli con
ricchezza e che le conoscenze migliorino nonostante i limiti registrati. Si
ricorda l’esortazione dell’avvio a non pretendere la perfezione poiché siamo
all’inizio di una rivoluzione dai tempi lunghi. La democrazia diretta è un
esperimento più complesso che complicato, ma davvero poco abituale per
un’umanità costretta da millenni in gerarchie produttivistiche. Un punto della
situazione dell’intero movimento ricorda la distruzione e la ricostruzione di
capanne sulle giratorie. La questione di come prolungare il movimento si pone
insieme con quella dei contatti con la popolazione. Emerge l’esigenza di una
ricerca di nuovi utensili, l’importanza di un lavoro di educazione popolare
all’esterno e all’interno del movimento, l’organizzazione di feste necessarie a
promuovere un movimento inclusivo. Bisogna passare dalle capanne sulle
giratorie alle case del popolo (si ricorda la pubblicazione appena realizzata
ma non ancora disponibile di una brochure su Come aprire una Casa del popolo).
Poiché il movimento è impegnato in una maratona e non in uno
sprint, bisogna prevedere delle coordinazioni dipartimentali, regionali e
nazionali restando ben attenti a non creare mai gerarchie in modo da garantire
l’orizzontalità necessaria alla democrazia reale.
La mattina si conclude sottolineando diversi punti dello
sviluppo necessario:
1) Trovare nuove forme d’azione
2) Occuparsi a fondo della comunicazione interna e d esterna
3) Stabilire chiaramente quel che ci unisce e quel che ci
divide per favorire un’evoluzione coerente del movimento
4) Far progredire il contatto con gli ecologisti e i
sindacati
5) Prevedere per l’organizzazione dei Comitati d’iniziativa
popolare, dei collettivi sul referendum d’iniziativa popolare e sull’ecologia
6) Disfare quel che ci impedisce di funzionare, ricostruire
quel che ci unisce.
7) Occuparsi della questione dei beni comuni e fare
attenzione alle originalità di ciascun gruppo. Prevedere la costituzione di
mercati alternativi al mercato capitalista e al suo business.
La mattina si conclude con un appello al boicottaggio delle
elezioni europee (Vedi gli appelli e le dichiarazioni che seguono).
Il pomeriggio si apre con un’assemblea plenaria in cui si fa
una sintesi degli scambi del mattino. Poi enumerazione e discussione sulle cose
fatte o da fare:
Pedaggio gratuito sulle autostrade
Intervento negli aeroporti e nei supermercati
Salire sui treni senza biglietto e discutere con i
viaggiatori sullo stato dei trasporti.
Si ripete molte volte che i resoconti prodotti saranno
inviati a tutti i gruppi locali per una loro decisione sovrana.
Dalle 5 h alle 7 h i gruppi di lavoro si concentrano su temi
differenti
L’autore di questo testo ha partecipato al gruppo di contatti
internazionali che si occupa delle traduzioni in diverse lingue e s’interroga
sull’eventualità di una manifestazione a Bruxelles in relazione con le elezioni
europee.
La sera un fuoco d’artificio autogestito e ancora una volta
il SIAMO QUI scandito in coro concludono la giornata.
DOMENICA
La chiusura è prevista
per le 5/6 h.
Si comincia evocando
l’importanza di uno sviluppo delle CANTINE di LOTTA che esistono già e che
funzionano per bene volato e a prezzo libero. Tutta la logistica dell’assemblea
è assicurata in questo modo. Il movimento fa riflettere le teste ma nutre anche
le pance. Si ringrazia ancora il contadino locale (a 10 km) che ha offerto il
cioccolato caldo per tutti.
Si ricorda la
decisione di produrre tutti insieme un appello video il pomeriggio.
L’importanza di riuscire a far scendere nel locale le proposte e far risalire
le decisioni per formularle collettivamente è al cuore del dibattito.
Tutte le questioni
emerse nei due giorni nell’assemblea sono riprese e sottomesse al voto dei
delegati. Personalmente non avevo mai votato tanto in tutta la mia vita.
Alla fine, con qualche
critica, conflittualità, diffidenze e difficoltà la fraternità ha potuto tener
insieme i pezzi comuni evitando tuttavia di confrontarsi con le questioni più
discordanti come la posizione da assumere di fronte alla violenza di ogni
bordo.
Alla fine
dell’assemblea di St. Nazaire, imperfetta ma esistente come una luce
riconfortante nella nebbia, ecco come la volontà fraterna è stata concentrata
in tre frasi finali dal gruppo organizzatore:
1) ricerca del
consensuale
2) rifiuto dei leader
3) Assemblea delle
assemblee come piattaforma che rispetta la sovranità dei gruppi locali.
La prossima assemblea
ha ricevuto un voto indicativo d’approvazione nei confronti di Montceau-les-Mines, in Borgogna, piuttosto che
Montpellier e il Var che si sono proposti congiuntamente in due fasi separate.
Tuttavia, anche in questo caso, saranno i gruppi locali a decidere
definitivamente.
Seguono appelli e
dichiarazioni
Appello
della seconda assemblea delle assemblee dei Gilet jaunes a St. Nazaire
Quest’appello dipende dalla convalida, emendamento o
rigetto da parte dei gruppi, ronds-points (le giratorie occupate dal movimento)
o assemblee locali dei Gilet jaunes. La loro decisione sarà resa pubblica.
Noi Gilet jaunes costituiti in Assemblea
delle assemblee locali, riuniti a St. Nazaire il 5,6,7 aprile 2019 ci
rivolgiamo al popolo nel suo insieme.
In seguito alla prima
assemblea di Commercy, circa 200 delegazioni presenti continuano la loro lotta
contro le politiche di estremismo liberale per la libertà, l’uguaglianza e la
fraternità.
Nonostante l’escalation
repressiva del governo, l’accumulazione di leggi che aggravano per tutti le
condizioni di vita distruggendo i diritti e le libertà, la mobilitazione si
radica per cambiare il sistema incarnato da Macron!
Come sola risposta alle
aspirazioni convergenti dei Gilet jaunes e di altri movimenti di lotta, il
governo cade nel panico e oppone una deriva autoritaria.
Da cinque mesi,
dovunque in Francia, sui ronds-points, nei parcheggi, nelle piazze, ai pedaggio
autostradali, nelle manifestazioni, in seno alle assemblee, noi continuiamo a
dibattere, a batterci contro ogni forma di diseguaglianza, d’ingiustizia, di
discriminazione e per la solidarietà e la dignità.
Noi rivendichiamo:
- l’aumento generale dei salari, delle pensioni e dei
minimi sociali
- dei servizi pubblici per tutte e tutti
La nostra solidarietà e
le nostre lotte si rivolgono in particolare ai nove milioni di persone che
vivono sotto il livello della povertà.
Coscienti dell’urgenza
ambientale, noi affermiamo: “fine del mondo fine del mese, stessa logica,
stessa lotta”!
Di fronte alla
mascherata del grande dibattito, di fronte a un governo non rappresentativo e
al servizio di una minoranza di privilegiati, noi mettiamo in funzione le nuove
forme di unna democrazia diretta.
Concretamente, noi
riconosciamo che l’Assemblea delle assemblee può ricevere delle proposizioni
venute dalle assemblee locali ed emettere delle orientazioni (come l’appello
della prima Assemblea delle assemblee di Commercy). Queste orientazioni sono
poi sistematicamente sottomesse ai gruppi locali.
L’Assemblea delle
assemblee riafferma la sua indipendenza da tutti i partiti politici,
organizzazioni sindacali e non riconosce alcun leader autoproclamato.
Durante tre giorni, in
assemblea plenaria e attraverso gruppi tematici, abbiamo tutte e tutti
dibattuto ed elaborato delle proposte sulle nostre rivendicazioni, azioni,
mezzi di comunicazione e di coordinamento.
Ci iscriviamo nella
durata e decidiamo di organizzare una prossima Assemblea delle assemblee a
Giugno.
Per rinsaldare il
rapporto di forze e mettere l’insieme dei cittadini e cittadine in ordine di
battaglia contro questo sistema, l’Assemblea delle assemblee fa appello ad
azioni il cui calendario sarà prossimamente diffuso tramite un’apposita
piattaforma numerica resa sicura.
L’Assemblea delle
assemblee invita ad ampliare e rinforzare le assemblee locali sovrane e a
crearne di nuove.
Invitiamo l’insieme dei
Gilet jaunes a diffondere quest’appello e le conclusioni della nostra
assemblea.
I risultati dei lavori
realizzati in plenaria sono a disposizione delle assemblee locali per
alimentare le azioni e le riflessioni delle assemblee.
Lanciamo diversi
appelli: sulle elezioni europee, sulle assemblee cittadine e popolari locali,
contro la repressione e per l’annullamento delle pene dei prigionieri e
condannati del movimento.
Ci sembra necessario
prendere un tempo di tre settimane per mobilizzare l’insieme dei Gilet jaunes e
convincere quelle e quelli che non lo sono ancora!
Chiamiamo a una
settimana gialla di azioni dal 1 maggio.
Invitiamo tutte le
persone che si oppongono all’accaparramento del vivente ad assumere uno stato
di conflitto con il sistema attuale per creare insieme, con tutti i mezzi
necessari, un nuovo movimento sociale ecologico popolare. Il moltiplicarsi
delle lotte attuali ci invita a cercare l’unità d’azione.
Invitiamo a combattere
collettivamente, a tutti i livelli del territorio, per ottenere la
soddisfazione delle nostre rivendicazioni sociali, fiscali, ecologiche e
democratiche.
Coscienti di dover
combattere un sistema globale consideriamo che si dovrà uscire dal capitalismo.
Così noi costruiremo
collettivamente quel famoso “tutte e tutti insieme” che scandiamo e che rende
tutto possibile: noi costruiremo tutte e tutti insieme a tutti i livelli del
territorio.
Il potere del popolo,
dal popolo, per il popolo.
Non osservateci,
unitevi a noi!
L’ Assemblea delle assemblee dei Gilet jaunes
Riconquistiamo
il nostro potere decisionale, spazio alle assemblee popolari
Noi, Gilet Jaunes
riuniti nell’Assemblea delle assemblee, invitiamo l’insieme dei Gilet Jaunes e
tutte le nostre concittadine e tutti i nostri concittadini a impegnarsi nella
riappropriazione del nostro potere politico.
Un passo importante di
questa riconquista passa per il livello locale. Noi invitiamo a creare una o
più assemblee cittadine e popolari in ogni comune in Francia dove ciò è
possibile. Questo potere ci è stato, in effetti, confiscato come lo vediamo in
diversi ambiti: ecologia, pubblico/privato (privatizzazioni), democrazia, ecc.
Queste assemblee sono
l’espressione della volontà popolare. Ogni assemblea porta avanti le proprie
esperienze in piena autonomia nel rispetto dell’interesse collettivo (riguardo
ad associazioni, singoli Gilet Jaunes, gruppi di cittadini, associazioni di
quartiere, presentazione o meno di liste, ecc.)
Invitiamo le assemblee
cittadine e popolari, così create, a federarsi in una rete scambiando le loro
esperienze.
Impariamo di nuovo a
condividere le nostre preoccupazioni e a definire insieme ciò che vogliamo!
Impariamo a vivere di
nuovo insieme dove viviamo!
Appello
per una convergenza ecologica
L’Assemblea delle
assemblee dei Gilet Jaunes prende atto dell’urgenza ambientale, sociale e
democratica. È la stessa logica dello sfruttamento all’infinito del capitalismo
che distrugge gli esseri umani e la vita sulla Terra.
La limitazione delle
risorse ci costringe a porci la questione della loro condivisione e del
controllo della produzione. Il cambiamento climatico, il collasso della
biodiversità e il pericolo nucleare sono tutte minacce per il nostro futuro.
I beni comuni (acqua,
aria, suolo, diritto a un ambiente sano) non devono essere trasformati in
merci.
La tassa sulle
emissioni di carbonio è l’esempio perfetto della falsa ecologia punitiva che
mira le persone che non sono responsabili. Tuttavia, ci sono responsabili e
inquinatori da affrontare direttamente attraverso azioni coordinate.
I Gilet Jaunes invitano
tutti quelli che vogliono fermare la distruzione del Vivente ad assumere uno stato
di conflitto contro il sistema attuale, per creare insieme, attraverso ogni
mezzo necessario, un nuovo movimento sociale, ecologico e popolare.
L’indignazione non è
più sufficiente, passiamo all’azione!
Il pianeta blu ha
bisogno del giallo per rimanere verde!
Sabato 18 maggio –
Atto 27 dei Gilet Jaunes
Chiediamo
l’annullamento delle condanne degli arrestati e dei condannati del movimento
Da cinque mesi, la
repressione della polizia e giudiziaria contro il movimento dei Gilet Jaunes è
gigantesca. Si contano migliaia di feriti, ventidue persone accecate, cinque
mani mutilate e una persona uccisa. Le violenze della polizia che mutilano e
uccidono sono un atto d’intimidazione politica, cercano di terrorizzarci per
impedirci di agire: costituiscono un crimine di Stato. Per
giustificare questo crimine, il governo, con il sostegno di alcuni media,
criminalizza tutti quelli che contestano la sua politica. La repressione
giudiziaria segue le violenze della polizia per soffocare il movimento: 8.700
fermi, 2.000 processi di cui 1.500 con comparizione immediata, circa il 40% di
pene detentive severe, oltre 400 mandati di carcerazione.
Quello che stiamo vivendo
oggi è la vita quotidiana dei quartieri popolari da decenni. Ora,
l’autoritarismo si sta diffondendo in tutta la società.
Noi, Gilet Jaunes
riuniti nell’Assemblea delle assemblee a Saint-Nazaire, facciamo appello a un
grande atto nazionale sabato 18 maggio in tutta la Francia, in occasione
dell’Atto 27.
Noi esigiamo:
– l’annullamento delle
pene di migliaia di arrestati e condannati del movimento dei Gilets Jaunes e
tutte le altre lotte criminalizzate
– l’annullamento dei
procedimenti che gravano sulle persone imputate e accusate
– la difesa delle
libertà pubbliche e dei diritti fondamentali
– il riconoscimento
delle centinaia di persone rinchiuse, nell’ambito dei Gilet Jaunes, dei
quartieri popolari e di tutte le lotte per difendere il bene, come prigionieri
politici
– il divieto immediato
delle LBD 40 e delle granate offensive.
Dobbiamo resistere a quest’autoritarismo
con tutte le nostre forze!
Facciamo appello al
rafforzamento e alla costituzione di casse di sostegno esistenti, e di gruppi
di supporto legale. Facciamo appello alla creazione di una piattaforma
nazionale per individuare i casi di repressione giudiziaria, sostenere gli
imputati, sostenere le persone carcerate. Chiediamo di condividere tutte le
conoscenze al fine di difendersi dalla repressione poliziesca e giudiziaria.
Sabato 18 maggio,
incontriamoci ovunque per manifestare e riunirci di fronte ai tribunali e alle
prigioni! Incontriamoci per esprimere tutta la nostra solidarietà con i nostri
feriti, i nostri detenuti e le loro famiglie.
I Gilet Jaunes
dell’Assemblea delle assemblee invitano anche a partecipare alla manifestazione
del 13 aprile per il ritiro della legge “anticasseurs”.
Quest’appello sarà
condiviso e trasmesso nei gruppi, alle rotatorie e nelle assemblee generali
locali in modo che possano farlo proprio e farlo vivere se lo desiderano!
Appello all’azione e alla mobilitazione
per il periodo
delle elezioni europee
Noi, Gilet Jaunes riuniti all’Assemblea delle assemblee di
Saint-Nazaire, denunciamo il carattere antidemocratico e ultraliberale delle
istituzioni europee. Il Parlamento europeo che abbiamo eletto non ha nemmeno il
potere di proporre una legge! La Commissione europea decide tutto senza alcun
controllo democratico. Le istituzioni europee sono sottoposte alla pressione di
25.000 lobbisti nella sola capitale europea!
A differenza del
modello attuale, i Gilet Jaunes portano avanti un modello di democrazia
diretta, in cui l’interesse generale ha la precedenza sugli interessi
particolari. Un modello democratico in cui le nostre condizioni di vita e di
lavoro, i vostri diritti e la qualità dei nostri servizi avranno finalmente la
precedenza.
Il nostro principio
fondatore è l’autonomia dei gruppi di Gilet Jaunes e degli individui in
generale. Per questo motivo abbiamo scelto di non dare alcuna indicazione di
voto e nemmeno di partecipare a queste elezioni. Noi denunciamo tutti i
tentativi di costituire una lista politica in nome dei Gilet Jaunes!
Invitiamo i Gilet
Jaunes e le cittadine e i cittadini a fare di questo periodo elettorale un
momento importante di mobilitazione. Noi proponiamo:
– di organizzare una campagna
di informazione e sensibilizzazione contro le istituzioni europee e le loro
politiche liberiste.
– di prendersi gioco di
questa farsa elettorale. Ci affidiamo alla creatività dei gruppi locali, ad
esempio: carnevale, voto parallelo nelle bare gialle, attacchinaggio giallo,
presenza gialla il giorno delle votazioni il 26 maggio, ecc.
Proponiamo ai Gilet
Jaunes belgi di co-organizzare una convergenza di tutti i popoli a Bruxelles.
Perché, qualunque sia il risultato della votazione, dovremo contare su di noi! É
nella lotta che si costruirà l’Europa dei popoli.
Proponiamo a tutti i
popoli d’Europa di accogliere quest’appello, di tradurlo nella propria lingua,
o di prenderne ispirazione per fare il proprio. È conducendo una lotta
coordinata contro i nostri sfruttatori comuni che getteremo le basi per un
accordo fraterno tra i popoli d’Europa e non solo.