Da venerdì 27 settembre l’impresa Eurodif di Tricastin
minaccia la Francia (e dintorni, ndt). Ferma dal giugno 2012 perché i nucleocrati
vogliono procedere a dei rapidi smantellamenti per occultare in tutta fretta il
loro delitto e continuare il loro business mortifero, le manovre in corso di estrazione
dell’uranio funzionano molto male. Intanto, una fuga radioattiva continua: da
due mesi, la fuga di Trizio prosegue alla centrale nucleare EDF.
Per più di una trentina d’anni, Eurodif ha
contaminato giorno e notte l’aria e l’acqua della regione con la sua attività
d’arricchimento dell’uranio per diffusione gassosa, uranio proveniente dal Niger
e dal Kazakhistan. In tutto, un quarto dell’uranio mondiale è transitato per
questa installazione la cui produzione totalizza più di 200 milioni di UTS
(unità di lavoro di separazione) per disseminare il nucleare sulla superficie
del globo (un centinaio di reattori in Francia e all’estero). Da sola, la
fabbrica di arricchimento Eurodif/Georges Besse ha vampirizzato per 30 anni 3
dei 4 reattori nucleari della centrale EDF vicina. Centrale sfiatata che
tuttavia EDF s’intestardisce a far funzionare. Oltre le 130.000 tonnellate d'acciaio
da recuperare costituenti Eurodif/Georges Besse, lo smantellamento necessita il
recupero dell’uranio residuo fortemente radioattivo. Nessun paese, però, sa
fare lo smantellamento e i tecnofanatici del nucleare fanno in permanenza gli
apprendisti stregoni. È dunque all’ingrosso e con costanti minacce sulla
popolazione, sui lavoratori e sul territorio che la lobby nucleare si fa la
mano.
Tricastin : siamo in una situazione
pré-Fukushima
Da
venerdì 27 settembre l’impresa Eurodif di Tricastin minaccia la Francia (e
dintorni, ndt). Ferma dal giugno 2012 perché i nucleocrati vogliono procedere a
dei rapidi smantellamenti per occultare in tutta fretta il loro delitto e
continuare il loro business mortifero, le manovre in corso d’estrazione
dell’uranio funzionano molto male. Una fuga radioattiva continua.
Lo stabilimento doveva essere chiuso nel 2010
ma il governo dell’epoca decise di prolungarne l’attività per rispodere alle
esigenze di profitto della lobby nucleare.
Già il 9 febbraio 2012 un’ispezione ha rivelato un
incidente legato all’integrità delle barriere di confinamento della materia
radioattiva nello stabilimento di arricchimento dell’uranio Eurodif di
Tricastin. Qualche giorno più tardi, una serie di défaillances è constatata
alla Socatri: un contenitore è stato riempito troppo con 12 500 chili di
esafluoruro d’uranio (UF6), oltre il limite fissato di 12 000 chili
radioattivi.
Cinque giorni più tardi, il 14 febbraio 2012,
gli ispettori dell'ASN constatano che le condizioni climatiche estreme hanno
danneggiato le reti di acqua industriale, di acqua potabile e antiincendio,
rendendo temporaneamente inutilizzabile la rete d’aria respirabile. La stessa
Autorità di Sicurezza Nucleare constata che l’organizzazione messa in funzione
dalla SOCATRI-Areva è inadatta, che l’impresa nucleare non ha messo in atto una
sorveglianza particolare della buona condizione dei punti bassi di ritenzione
né del buon funzionamento dei loro detector di livello, che l’impresa nucleare
non si è dotata dei mezzi supplementari per contenere un inquinamento
eventuale.
Il 4 luglio 2008, una fuga di più di 74 kg di uranio liquido (secondo
la direzione 74kg ma in effetti più di 150kg) contamina i fiumi limitrofi. Se,
ancora una volta, chi sfrutta il nucleare cerca di minimizzarne l’impatto, la Socatri-Areva sarà
condannata dal Tribunale di Carpentras poi da quello di Nîmes. L’acqua del
rubinetto di almeno tre città del Dipartimento (Mornas, Carpentras, Avignone)
si rivela contaminata dal Trizio radioattivo. Le autorità pubbliche non avranno
alcuna reazione.
Areva non se ne preoccupa minimamente e
soltanto poche ore dopo una rassegna stampa per vantare i meriti della futura
installazione Georges-Besse-II..., una nuova fuga di Boro ha luogo a
Eurodif-Areva nel novembre 2008.
Al di sopra delle leggi, della democrazia,
del popolo
Da anni, Areva, EDF e il CEA ignorano la
regolamentazione, non rispettano le prescrizioni, si comportano come uno Stato
nello Stato, decidono d’inquinare l’aria e l’acqua ogni giorno e notte, di
attentare alla vita e alla salute dei francesi.
Le denunce presentate dall'ASN a Areva e a
EDF restano lettera morta da anni. Ogni giorno, come lo denuncia il CAN84, la
situazione peggiora.
Ancora il 29 luglio 2013, l’Autorita di Sicurezza
Nucleare ha ordinato a 6 filiali di AREVA, EURODIF Production, COMURHEX,
SOCATRI, AREVA NC, SET del sito di Tricastin e FBFC del sito di Romans-sur-Isère,
di rispettare le prescrizioni delle decisioni dell’ASN del mese precedente (26
juin 2012) e di migliorare i loro mezzi di gestione delle situazioni d’urgenza
nel quadro delle azioni post-Fukushima (ASN: Décisione n° 2013-DC-0362 fino a
décisione n° 2013-DC-0367).
Dal mese di agosto 2013 delle fughe
importanti di Trizio hanno luogo nella centrale nucleare EDF di Tricastin,
passando da 15Bq/l a più di 680Bq/l. Là encora, l'esercente nucléaire non fa
fronte alla situazione e il trizio radioattivo continua a essere rigettato da
EDF contaminando il canale di Donzère e il Rodano.
Nel mese di marzo 2013 una linea THT di Areva
è esplosa a Tricastin. Qualche mese più tardi, è un’altra linea THT di uscita
dalla centrale nucleare EDF che si guasta. Parecchi mesi prima aveva preso
fuoco un trasformatore.
Nel 2011, le ispezioni condotte hanno rivelato
la gravità della minaccia: cemento dei muri saltato in molti punti, lacune in
materia di sorveglianza delle attività subappaltate e mancato rispetto delle
regole di radioprotezione, non presa in conto né validazione delle modifiche
nelle operazioni, non-rispetto dei piani di qualità al momento degli
interventi, assenza di documenti giustificativi, posa di boe non conformi alle
prescrizioni radiologiche sopra la piscina dell’edificio del reattore (BR),
cattivo coordinamento tra gli intervenenti, in particolare quelli a tempo
parziale, e assenza di apparecchi di controllo della radioattività al momento
dei loro interventi, assenza di controlli mensili dell’insieme degli apparecchi
di radioprotezione, così da rendere caduche le misure di radioattività, assenza
di procedure nel caso d’indisponibilità prolungata di una sorgente principale
esterna, …
Bisogna chiudere immediatamente e senza
condizioni il sito nucleare
La settimana scorsa, il 25 settembre 2013, il
Collettivo antinucleaire del Vaucluse/CAN84 ha inviato una denuncia all’ASN esigendo
che essa pronunci la chiusura dei 4 reattori EDF duiTricastin in seguito alle
panne a ripetizione della centrale.
Tricastin è il più importante sito nucleare e
chimico-nucleare-militaro-civile di Francia.
Tricastin rappresenta oggi una polveriera
atomica che minaccia tutta la
Provenza e il paese (e i paesi vicini, ndt). Bisogna
chiuderlo immediatamente, senza alcuna condizione sospensiva e definitivamente.