guerra mali |
Rifiuto da sempre, intimamente, il manicheismo cinico e reazionario
della società dello spettacolo che chiede ai suoi spettatori di schierarsi con
i liberatori prezzolati dell’imperialismo capitalista, pronti a guerre
umanitarie che mirano soprattutto a petrolio, miniere d’uranio e affini, oppure
opporsi stoicamente di fronte al televisore, con tipica logica paranoica
stalinista, a qualunque intervento per bloccare delle bande di oscurantisti
bigotti che stuprano e impongono il totalitarismo, religioso o politico che sia.
Per gli spettatori di quel videogioco mortifero che è diventato il capitalismo gli
individui reali possono crepare a milioni purché l’ideologia vinca e il denaro
circoli.
Si può, invece (e per questo vi ho tradotto quest’articolo
di cui apprezzo l’essenziale, salvo la gentilezza formale dei toni verso il
potere e la democrazia spettacolare),senza dio e senza oscene genuflessioni ai padroni
di un mondo libero che non esiste, puntare il dito sulle mostruosità reali
fatte pagare a popolazioni che non vogliono né stupri, né tagli di mani, né
l’inquinamento nucleare per l’eternità.
Tutti hanno diritto a una vita degna di questo nome
contro tutti gli inglorious bastards
di tutti gli eserciti e di tutte le ideologie.
Sergio Ghirardi
Monsieur
le Président….
LAMIREAU Thierry RUMILLY, le 24 Janvier 2013
6 bis, route de la FULY
74150
RUMILLY
email :
t.lamireau@free.fr
Tél: 06
32 18 94 37
Regista
del film “URANIUM EN LIMOUSIN”
LETTERA APERTA
Raccomandata
con ricevuta di ritorno
A M.François HOLLANDE,
Présidente della Répubblica francese
Palais de l’Elysée, 55-57, rue
du Faubourg Saint-Honoré,75008 PARIS
Oggetto :
non utilizzo, distruzione e interdizione delle armi a uranio impoverito da
parte dello Stato francese
Monsieur,
Lei ha scelto, recentemente di far intervenire i diversi corpi
dell’esercito francese sul territorio del Mali. Mi
permetta, per l’occasione, di inviarle questa LETTERA APERTA.
Regista del film Uranium en Limousin
ma anche insegnante in Haute-Savoie tra i bambini della scuola materna, mi
permetta di indicarle che resto molto sensibile a tutto quello che riguarda i
diritti dell’uomo e più generalmrente l’integrità umana.
In effetti, la Francia, gli Stati Uniti e qualcun altro utilizzano nei
conflitti (per esempio attraverso gli interventi della NATO, i mandati dell’ONU
o in nome dei paesi suddetti) diverse armi dette “munizioni freccia” all’uranio
impoverito. Certi velivoli (caccia, elicotteri d’attacco e anche certi blindati)
hanno dunque usato questo tipo di armi sul suolo della ex-Jugoslavia, in Bosnia,,
in Serbia, in Kosovo, in Afghanistan, in Irak, in Libia, in Libano ecc.
In Mali, in suo nome, la Francia ha déciso d’inviare, tra l’altro dei
MIRAGE 2000, dei RAFALE, degli elicotteri TIGRE et certi blindati.
Per una distruzione più rapida ed “efficace” questi apparecchi utilizzano
le “munizioni freccia” all’uranio “impoverito”.
Stranamente, i mass media non possono testimoniare sulle azioni
dell’esercito francese, in particolare nel nord del Mali.
Una delle ragioni di questa omertà è con tutta certezza l’utilizzo delle
armi a uranio “impoverito” da parte dei velivoli francesi.
La mia esperienza d’analisi d’immagini rare presentate qui e là mi porta
appunto a sostenere questa tesi.
Così, quest’utilizzo di armi nucleari si è banalizzata nell’indifferenza
generale.
L’uranio metallico incluso nel penetratore di queste armi è, per così dire,
la balestra dei tempi moderni.
L’uranio “impoverito” è più denso del piombo e per questo anziché
attraversare un carro ne trapassa due o penetra in edifici di cemento a
profondità molto più importanti.
Dopo il lancio del proiettile, lo zocolo si apre liberando il penetratore a
una velocità supersonica di 1700
metri al secondo.
A una tale velocità, l’impatto è quello di un sasso nell’acqua, dove la corazza
dell’obiettivo preso di mira recita il ruolo dell’acqua e la freccia dell’arma
quella del sasso.
Cinquanta paesi circa, tra cui la Francia, detengono o fabbricano (e
possono dunque utilizzare) delle munizioni contenenti dell’uranio “impoverito”.
Questi paesi affermano che “l’utilizzazione di queste munizioni si
giustifica sul piano militare perché sono più efficaci di quelle al tungsteno
che è l’altra opzione principale, per penetrare nei blindati o nel cemento”. (Ministero
della Difesa 2001, Memorandum : Gulf War Illnesses, présenté au Defence
Select Committee de la Chambre
des Communes, le 26 avril 2001, Londres, HMSO, P.37. Department of the Air Force, Headquarters United States
Air Force).
Aggiungiamo che l’uranio “impoverito” costa meno del tungsteno e che è più largamente
disponibile.
Inoltre, la densità e la velocità di queste armi permettono ai piloti che
le lanciano di trovarsi più lontano dall’obiettivo al momento del lancio, il
che aumenta la loro sicurezza (Per uno studio sull’interesse militare
dell’uranio“impoverito”, vedere Carnaham, 2008).
Queste armi hanno, però, altri effetti ancor più devastatori e per tempi
più lunghi.
L’entrata brutale nel bersaglio comporta una pressione terribile capace di
far saltare la parte alta di un carro armato come un tappo di champagne.
Inoltre, la velocità e il contatto tra i due materiali (quello dell’arma e del
bersaglio) scatenano un enorme calore irradiante il cui effetto distruttore
s’aggiunge ai precedenti.
L’uranio, infine, è un materiale fosforico che prende, cioè, fuoco a
contatto dell’aria. L’uranio si ossida così in fretta che prende fuoco
liberando, in sito, diverse particelle radioattive e chimiche.
Ho tratto queste informazioni da un documento della Nato datato del 25
agosto 1992 (Document AC/258-D/425).
Vi si legge anche che “un deposito importante di polvere d’uranio
dell’ordine di qualche g/m2, può avere un effetto tossico sulle piante e sul
bestiame al pascolo. Il deposito di uranio “impoverito” potrebbe allora finire
per essere ingerito dall’uomo qualora la contaminazione arrivasse alla catena
alimentare.
Il tasso di conversione dell’uranio “impoverito” metallico in ossido, sotto
forma di particelle di un formato potenzialmente respirabile (molto piccole) è
molto più importante (da 10 a
1000 volte) in caso d’esplosione che in caso d’incendio. Inoltre delle schegge
di uranio “impoverito” in fiamme possono essere proiettate a distanza
considerevole, creando delle fonti secondarie di fumo d’uranio “impoverito” e
di contaminazione della superficie”.
I paesi limitrofi alle regioni bombardate non sono stati risparmiati dalla
ricaduta delle particelle radioattive e chimiche…come il Koweït, l’Arabia
Saudita, l’Iran, delle régioni dell’Albania, della Macedonia, della Grecia, del
Pakistan, per non citarne altre.
Esiste dunque un inquinamento dei suoli, delle acque e dell’aria per
diversi miliardi di anni, il che provoca importanti problemi di morbosità
(numerose malattie indotte), di mortalità e d’apparizione di malformazioni
congenite mostruose poiché il Dna è intaccato, producendo dinque una
trasmissione alle generazioni seguenti.
L’uranio “impoverito” è una scoria nucleare riciclata dai paesi
utilizzatori come una munizione classica.
Si tratta di una scoria radioattiva derivata dall’arricchimento dell’uranio
destinato ai reattori nucleari civili e militari.
Contiene circa 0,2% d’uranio 235 et 99,75% d’uranio 238 la cui vita media
(periodo) è di 4,5 miliardi di anni (l’età della terra!). Lo chiamano
“impoverito” perché la sua attività è di 40% inferiore a quella dell’uranio
naturale…il che non significa affatto che sia meno pericoloso!
Bisogna infatti ricordare che l’uranio “impoverito” utilizzato negli
armamenti è mescolato con dell’uranio tratto dalle fabbriche di ritrattamento
che contiene prodotti di fissione altamente radioattivi come l’uranio 236, il
plutonio 238 e 239, il tecnezio 99 ou il rutenio 106 che potenzializzano di
fatto la sua nocività.
Il mito della guerra pulita è andato a quel paese…se mi permette… tanto per
i popoli autoctoni che per i militari e i giornalisti avvicinatisi troppo
all’inquinamento di queste armi.
L’Agenzia Internazionale dell’Energia Atomica (AIEA) prevede del resto un surplus
di mezzo milione di morti solo per l’Irak !
Siamo di fronte a una violazione delle regole internazionali di
radioprotezione.
Secondo il Diritto Internazionale sul controllo degli armamenti, le armi
all’uranio “impoverito” sono illegali (Convenzione de LA HAYE del 1899 e 1907, di GINEVRA
del 1925 e 1949, Carta di NORIMBERGA del 1945, Convenzione delle Nazioni Unite
del 10 ottobre 1980 detta “Convenzione delle armi disumane”) per le ragioni
succitate.
”Nella maggior parte dei rapporti ufficiali, la questione del rispetto
della regolamentazione e delle norme di radioprotezione è totalmente elusa.
Ugualmente, il termine di ”scorie radioattive” e le prescrizioni che vi si
rapportano sono tabù. Tuttavia, si tratta della terminologia appropriata per
descrivere gli obici e le munizioni all’uranio “impoverito” dispersi
nell’ambiente”. (Documento della
CRIIRAD, Corinne Castanier et Bruno Chareyron).
La disinformazione che presenta l’uranio “impoverito” come un prodotto
anodino, permette ai paesi come la Francia di sottrarsi alla responsabilità dei
costi di decontaminazione ma soprattutto di banalizzare, nell’indifferenza
generale, l’uso di tali armi nei conflitti, condannando per l’eternità delle
popolazioni civili innocenti.
Mettiamo fine al massacro sotto la copertura dell’OMS e dell’ONU !
L’utilizzo di queste armi all’uranio “impoverito” è un CRIMINE CONTRO
L’UMANITÀ!
Purtroppo esiste di peggio della follia fanatica di un individuo come, per
esempio, quella di un Mohamed MERAH…C’è la follia omicida degli Stati come la
Francia e molti altri.
Gli sforzi di disarmo hanno registrato, nel corso degli anni dei notevoli
successi …anche se tutte le armi dovrebbero essere vietate!
Tali iniziative non erano totalmente aleatorie, miravano generalmente a
neutralizzare e a ritirare dalla circolazione delle armi in grado di infrangere
il diritto dei conflitti armati.
Gli Stati hanno vietato le armi chimiche nel 1993, poi le armi a laser
accecanti nel 1995 e le mine antiuomo nel 1997.
La campagna di disarmo più recente ha condotto al divieto delle armi a
sotto munizioni (per i paesi che aderiscono alla Convenzione sulle armi a sotto
minizioni del 2008).
Quali nuove armi dovrebbero fare l’oggetto di un prossimo trattato di
interdizione?
Molti pensano che dovrebbe toccare alle armi all’uranio “impoverito”!
Lei è il Presidente della Repubblica Francese.
Lei ha deciso di ingaggiare le forze francesi in un conflitto in Mali
utilizzando dei velivoli che consumano “munizioni freccia” all’uranio
“impoverito”.
Vorrei dunque conoscere il Suo impegno su questo grave problema…molto più
importante di quello posto da un individuo fanatico poiché riguarda l’impegno
morale della nostra nazione di fronte al popolo francese e alle nazioni del
pianeta come nel Mali.
Lei s’impegna a interrompere, distruggere e vietare l’uso delle armi
all’uranio “impoverito” e a operare alacremente presso le istanze internazionali
come l’ONU affinché queste munizioni siano definitivamente vietate in tutti i
conflitti del pianeta?
Esprimendole in anticipo la mia più grande gratitudine, la prego di
ricevere, Monsieur le President della repubblica, l’omaggio del mio profondo
rispetto.
Thierry
LAMIREAU