commentando:
Il viaggio diGrillo, Fo, Casaleggio. E il “guru” disse: “Leader? Paroladel passato” Dal FQ del 28-1-2013
Aldilà
dello spettacolo elettorale il nodo della situazione è che siamo di fronte a
una mutazione antropologica imprescindibile, salvo collasso della biosfera e
delle scimmie che abitano il nostro disgraziato pianeta.
Il mutamento in atto oscilla
tra la catastrofe e la rivoluzione sociale strisciante che da mezzo secolo
crepa la civiltà del lavoro in declino; non si può, tuttavia, descriverlo con
le parole del mondo che muore perché il concetto di democrazia diretta non è
una variabile della democrazia esistente ma il suo superamento.
La
rete è un ottimo strumento di scambio di opinioni, pregiudizi e credenze ma è
soprattutto il termometro del livello culturale di un popolo. Purtroppo non si
presta ad approfondimenti pedagogici.
La cultura è il livello di consapevolezza
della coscienza sensibile degli individui reali, non wikipendia.
I tifosi
restano tifosi e i partiti le squadre in cui si depositano le miserie ideologiche
diverse degli spettatori-consumatori di cose e di slogan.
Oltre destra e
sinistra, di sopra e di sotto, non c'è l'ecumenismo umiliante dei servitori
volontari ma un pensiero radicale capace di cogliere il mutamento in atto per
renderlo umano anziché subirlo come una catastrofe sociale e ambientale.
Radicale
è cogliere le cose alla radice e la radice dell'uomo è l'uomo stesso,
l'ambiente in cui vive, i suoi desideri e i falsi bisogni indotti che mai furono
desiderati prima dell’immancabile iniezione pubblicitaria. Radicale non ha
niente a che spartire con il logo ormai delirante di preti laici alla Pannella
nè con l'estremismo nichilista.
Oltre
fascismo e antifascismo, c'è l'autogestione generalizzata della vita quotidiana
in cui nessuno decide per gli altri o subisce la volontà altrui. La democrazia
non è la dittatura di una maggioranza di domestici ma la sintesi delle
differenze per la felicità di tutti.
Votate
per chi volete, i nodi antropologici verranno comunque al pettine dei
sopravvissuti e la politica smetterà d'essere un mestiere ignobile per
diventare l'ambito poetico dell'emancipazione umana o la sua perdita definitiva.
Sergio Ghirardi