mercoledì 1 giugno 2011

I fatti del nucleare




Ho tradotto per voi questo buon articolo di Pierre Peguin, militante antinucleare delle Cevennes, in Francia, dove la resistenza si afferma e la transizione avanza.

Il 12 giugno votiamo anche per i francesi. Irradiati di tutti i paesi, unitevi!

Sergio Ghirardi

Indecenza? Barbarie ? Niente ferma la nucleocrazia

L’omertà e il politichese imperversano più che mai nell’ambito del nucleare. I mass-media francesi non ne parlano praticamente mai per non allarmare la popolazione che potrebbe rimettere in discussione la politica energetica e per salvaguardare il budget pubblicitario che la lobby alimenta generosamente. Come al momento della nuvola di Chernobyl, la Francia non ha fatto prova di trasparenza quando, nel marzo scorso, una nuvola radioattiva di pericolosità limitata proveniente da Fukushima ha sorvolato il paese (e quelli vicini - ndt). Ciò che denuncia la CRIIRAD. [1]

Eppure, in Giappone, Fukushima continua a impestare. La società Tepco e il governo giapponese hanno fatto di tutto per minimizzare la catastrofe di Fukushima. Hanno mentito. Riconoscono ora, con due mesi di ritardo, quel che si presumeva: i cuori dei tre reattori 1,2 e 3 sono entrati in fusione fin dall’undici marzo e un magma di radioattività intensa, il corium, s’è accumulato a più di 2000 gradi sul fondo del bacino e l’ha probabilmente perforato. Le piscine di stoccaggio delle barre di combustibile sono state ugualmente pericolosamente danneggiate dal mancato rinnovamento dell’acqua di raffreddamento. Ci si era accontentati allora di evacuare la popolazione soltanto nel raggio di 20 km., sacrificando, di fatto, la popolazione residente oltre questa linea.

La contaminazione ricopre ora una parte del Giappone, dove sarà difficile in avvenire nutrirsi in modo sano. Del plutonio è stato scoperto persino a più di 50 km dal sito. L’acqua che si spruzza incessantemente sulle diverse parti della centrale scola nell’oceano, contaminando in modo durevole tutta la catena alimentare. Niente è sotto controllo, né sarà regolato in tempi brevi. Si continua persino a temere l’esplosione di bolle d’idrogeno che spingerebbero nell’atmosfera una quantità ancor maggiore d’elementi radioattivi.

Il sacrificio della popolazione giapponese. Nonostante le manifestazioni antinucleari che si susseguono, il governo e i grandi media giapponesi hanno preso l’iniziativa di mobilitare l’opinione per la ricostruzione e la ripresa del lavoro. Nonostante le circostanze, la priorità del Giappone è di ristabilire la sua economia al disprezzo delle popolazioni costrette all’insopportabile.

Per questo le norme delle dosi di radioattività ammissibili sono state fortemente incrementate…

Così, la norma di radioprotezione per le scuole della prefettura di Fukushima è passata da 1 mSv/anno a 20 mSv (corrispondente al livello massimo d’irradiazione consentito per i lavoratori del nucleare!). Permettere che dei bambini siano esposti a tali dosi di radiazioni, pericolosissime per la salute, è rivoltante e disumano[2]

Eppure siamo a conoscenza, dopo Chernobyl, di tutte le vittime e le sofferenze causate da una catastrofe nucleare. Si sa ormai che il numero delle vittime dovute a Chernobyl avvicina il milione[3]. Si sa anche che sui tre milioni di bambini residenti nei territori contaminati, l’85% di loro è stato colpito da patologie diverse più o meno gravi. Hanno già delle malattie da vecchi.

La catastrofe di Fukushima è almeno altrettanto grave di quella di Chernobyl, il Giappone subisce la stessa sorte.

Come potrebbe, del resto, essere altrimenti? Quale paese sarebbe in grado di spostare centinaia di migliaia, se non milioni di persone? Come proteggerle, alloggiarle, nutrirle, curarle? In Francia o in Europa sarebbe lo stesso. In caso di catastrofe, bisognerà sacrificare delle popolazioni e per far questo rassicurarle e nascondere loro la realtà. La Francia vi si prepara[4].

Indecenza e barbarie della nucleocrazia francese. Si potrebbe pensare che nel contesto attuale in cui delle popolazioni soffrono e dovranno soffrire per molto tempo, la lobby nucleare francese si faccia piccina, modesta. Non è forse, in effetti, uno dei grandi responsabili del nucleare mondiale con la sua politica di offerta comunque e a chiunque (recentemente a Gheddafi, ma prima a Iraq, Iran, Israele), non ha forse fornito del combustibile arricchito in plutonio al reattore 4 di Fukushima, aumentando considerevolmente la pericolosità dei rigetti? Non è forse responsabile delle molteplici malattie e contaminazioni che accompagnano l’estrazione e la preparazione del minerale d’uranio in Niger o altrove? Potremmo allungare questa lista macabra.

Ebbene i nucleocrati, non solo non rinunciano, ma partono addirittura all’offensiva, assicurando che tutto va bene e incaricando se stessi dei test di controllo sulla sicurezza (in totale indipendenza, insomma). L’ipotesi di fermare almeno la vecchia centrale di Fessheneim, pur se situata in una zona geologica insicura e nonostante le proteste dei vicini alsaziani, svizzeri o tedeschi, neppure si pone. Niente da fare neppure per lo stop della costruzione contestata del reattore di Flamanville di cui, al contrario si fa la promozione negli USA, in India o in Cina. “Comprate l’EPR, è costoso ma sicuro!

La nostra speranza è che i politici che sostengono la continuità del nucleare siano sconfessati dagli elettori, che il nostro paese sia sempre più isolato nella sua scelta, che finalmente un vento di rivolta si levi e mandi in crisi i progetti di una società che vuole intrappolarci tra gas di sciste e nucleare, che rifiuta di innescare una politica energetica fondata sulla sobrietà, l’efficacia e le energie rinnovabili[5]. Diversi studi, tra cui quello del Giec[6], mostrano che l’essenziale dei nostri bisogni energetici possono essere soddisfatti dalle energie rinnovabili (solare, eolico, biomassa, idraulico, mare, geotermia).

Il nucleare non rappresenta che una piccolissima parte dell’energia consumata nel mondo. Se fornisce il 13 % dell’elettricità, non corrisponde che al 2,5% dell’energia totale consumata, mentre solo il 6% dell’energia consumata in Europa è nucleare. Si tratta di una percentuale irrisoria e il nucleare è comunque in declino[7]. Vale la pena di correre tanti rischi per così poco? Certo in Francia il bilancio è diverso: 75/80% di elettricità che, comunque, copre solo il 15% dell’energia totale consumata. Chi potrebbe credere che non si possa sostituire questo 15% con delle economie di energia, con le rinnovabili e, transitoriamente, con il gas[8]?

Di fronte all’indecenza e alla barbarie dei nucleocrati, non si può che rivendicare l’uscita immediata dal nucleare, per finirla con questa tecnologia mortifera, pesante, arcaica…

Certamente, questo scritto non riguarda solo le questioni energetiche e non è questo l’unico settore in cui abbiamo mille ragioni di indignarci!...

Pierre Péguin, le 1 juin 11.

Indécence? Barbarie? Rien n'arrête la nucléocratie.

L'omerta et la langue de bois sévissent plus que jamais dans le domaine du nucléaire. Tout simplement nos médias n'en parlent pratiquement pas, pour ne pas inquiéter la population qui pourrait remettre en cause la politique énergétique, et...pour sauver les budgets publicité que le lobby alimente généreusement. Comme au moment de l'épisode du nuage de Tchernobyl, la France n'a pas fait preuve de transparence au moment où un nuage radioactif, de faible dangerosité provenant de Fukushima, a survolé la France, en mars dernier. C'est ce que dénonce la CRIIRAD (1)

Et pourtant au Japon, Fukushima continue de cracher. La société Tepco et le gouvernement japonais ont tout fait pour minorer la catastrophe de Fukushima. Ils ont menti. Ils reconnaissent maintenant, avec deux mois de retard, ce que l'on présumait, les coeurs des trois réacteurs 1,2 et 3 ont fondu dès le 11 mars, et un magma de très haute radioactivité, le corium s'est accumulé au fond de la cuve à plus de 2000° et l'a probablement percé. Les piscines de stockage des barres de combustibles ont été également dangereusement affectées par l'arrêt du renouvellement de l'eau de refroidissement. On s'était contenté alors de n'évacuer la population que dans un rayon de 20kms, ce qui revenait à sacrifier la population habitant au delà.

La contamination couvre maintenant une partie du Japon, et il sera difficile à l'avenir de se nourrir sainement. Du plutonium a même été découvert à près de 50 km du site. De l'eau qu'on injecte en permanence sur les différentes parties de la centrale s'écoule dans l'océan (contaminant pour longtemps toute la chaîne alimentaire). Rien n'est réglé et rien ne sera réglé avant très longtemps. On continue même à craindre l'explosion de « bulles » d'hydrogène entraînant dans l'atmosphère encore plus d'éléments radioactifs.

Le sacrifice de la population japonaise. Malgré les manifestations antinucléaires qui se développent, le gouvernement et les grands médias japonais ont pris l'initiative de mobiliser l'opinion pour la reconstruction et la reprise du travail. Malgré les circonstances, la priorité du Japon est de rétablir son économie, au mépris des populations contraintes à l'insupportable.

Pour cela les normes de doses de radioactivité admissibles ont été fortement relevées....

Ainsi la norme de radioprotection pour les écoles de la préfecture de Fukushima, est passée de 1 mSv/an à 20 mSv (alors que c'est le seuil maximal d’irradiation recommandé pour les travailleurs du nucléaire!). Permettre que des enfants soient exposés à de telles doses de rayonnements, très dangereuses pour leur santé, est révoltant et inhumain (2).

Et pourtant on sait depuis Tchernobyl toutes les victimes et souffrances qu'engendre une catastrophe nucléaire. On sait maintenant que le nombre de victimes dues à Tchernobyl approche le million (3). On sait aussi que des trois millions d’enfants habitant les territoires contaminés, 85% d'entre eux sont atteints de différentes pathologies plus ou moins graves. Ils ont déjà des maladies de vieux.

La catastrophe de Fukushima étant au moins aussi grave que celle de Tchernobyl, le Japon subit le même sort.

D'ailleurs peut-il en être autrement? Quel pays serait capable de déplacer des centaines de milliers, voire des millions de personnes? Comment les protéger, les loger, nourrir, soigner? En France ou en Europe, il en serait de même, il faudra sacrifier des populations en cas de catastrophe, et pour cela les rassurer, cacher la réalité. Et la France s'y prépare (4).

Indécence et barbarie de la nucléocratie française, On pourrait penser que dans le contexte actuel où des populations souffrent et devront souffrir longtemps, le lobby nucléaire français se ferait petit, modeste. N'est-il pas en effet l'un des grands responsables du nucléaire mondial avec sa politique d'offre de n'importe quoi à n'importe qui (Kadhafi récemment, mais antérieurement, Irak, Iran, Israel, etc.), n'a-t-il pas fourni du combustible enrichi en plutonium au réacteur 4 de Fukushima, accroissant considérablement la dangerosité des rejets? N'est-il pas responsable des multiples maladies et contaminations qui accompagnent l'extraction et le conditionnement du minerai d'uranium au Niger ou ailleurs? On pourrait allonger cette liste macabre.

Et bien, les nucléocrates, non seulement ne renoncent pas, mais même reprennent l'offensive, assurent que tout va bien en se chargeant eux-mêmes des tests de sécurité (en toute indépendance....). Pas même question d'arrêter au moins la vielle centrale de Fessenheim située pourtant sur une zone géologique d'effondrement, et ce malgré les protestations des voisins alsaciens, suisses ou allemands. Pas question non plus d'arrêter la construction contestée du réacteur de Flamanville, et au contraire on en fait la promotion aux US, en Inde ou en Chine. « Achetez de l'EPR, c'est cher mais c’est sûr! »

Notre espoir, est que les politiques qui soutiennent la poursuite du nucléaire soient désavoués par les électeurs, que notre pays soit de plus en plus isolé dans son choix, qu'enfin un vent de révolte se lève et bouleverse la donne d'une société qui nous piège entre gaz de schiste et nucléaire, qui refuse de mettre en place une politique énergétique basée sur la sobriété, l'efficacité, et les énergies renouvelables (5). Différentes études dont celle du Giec (6) montrent que l'essentiel de nos besoins énergétiques peuvent être couverts par les énergies renouvelables (solaire, éolien, biomasse, hydraulique, mer, géothermie).

Le nucléaire ne représente qu'une toute petite partie de l'énergie consommée dans le monde, s'il fournit 13% de l'électricité, cela ne fait que 2,5% de l'énergie totale consommée, et 6% seulement de l'énergie consommée en Europe est nucléaire. C'est dérisoire et le nucléaire est en déclin de toutes façons (7). Cela vaut-il la peine de courir tant de risques pour si peu? Certes en France le bilan est différent, 75 à 80% d'électricité, c'est beaucoup, mais cela ne couvre en fait que 15% d'énergie totale consommée. A qui fera-t-on croire qu'on ne peut pas remplacer ces 15% par des économies d'énergie, des renouvelables, et transitoirement par le gaz? (8).

Face à l'indécence, voire la barbarie des nucléocrates, on ne peut qu'appeler à la sortie immédiate du nucléaire, pour en finir avec cette technologie mortifère, lourde, archaïque….

Certes ce texte ne concerne que les questions énergétiques, mais il n'y a pas que dans ce domaine que nous avons des raisons de nous indigner!

Pierre Péguin, le 1 juin 11.

Notes

(1) Le 25 mai, la CRIIRAD organisme indépendant de recherche sur la radioactivité a adressé un courrier au Premier ministre pour demander une enquête sur la fiabilité des informations officielles. www.criirad.org

(2) On connaît pourtant les effets délétères sur la santé des « faibles doses » de poussières inhalées ou ingérées par l’alimentation, qui vont ensuite se fixer dans l’organisme et produire leurs effets des années plus tard. S’agissant des produits radiotoxiques issus des centrales (Césium137, Strontium 90, etc.), on peut dire qu’ils sont d’une toxicité phénoménale.

(3) Les morts de Tchernobyl » http://www.coordination-antinucleaire-sudest.org/

(4)"On nous y prépare " Pourquoi et comment on nous prépare à la catastrophe nucléaire, Coordination antinucléaire sud-est . -

(5)Scénario negawatt 2006 "Pour un avenir énergétique sobre, efficace et renouvelable" – www,negawatt.org

(6)GIEC (Groupe Intergouvernemental d'Experts sur l'évolution du Climat)- Rapport présenté le 9 mai 2011.

(7)Global Chance " "Nucléaire: le déclin de l'empire français" cahier N°29-avril 2011.

(8) ACTU ENERGIE N° 7 - Explosion de Fukushima en images. La France peut sortir du nucléaire en 5 ans (déjà 40 % du nucléaire inutile aujourd'hui en France !)



[1] Il 25 maggio, la Criirad, organismo indipendente di ricerca sulla radioattività ha indirizzato una lettera al Primo Ministro per domandare un’inchiesta sull’affidabilità delle informazioni ufficiali. www.criirad.org

[2] Si conoscono gli effetti deleteri sulla salute delle « dosi minime » di polvere inalate o ingerite per via alimentare che si fissano in seguito nell’organismo producendo i loro effetti molti anni più tardi. Per quel che riguarda i prodotti radio tossici derivati dalle centrali nucleari (Cesio 137, Stronzio 90, ecc.) si può affermare che sono di una tossicità fenomenale.

[5] Scenario negawatt 2006 « Per un avvenire energetico sobrio, efficace e rinnovabile. www.negawatt.org

[6] GIEC (Gruppo Intergovernamentale di Esperti sull’Evoluzione del clima) Rapporto presentato il 9 maggio 2011.

[7] Global Chance « Nucleare : il declino dell’impero francese » cahier n° 29, Aprile 2011.

[8]ACTU ENERGIE N°7 Esplosione di Fukushima in immagini. La Francia può uscire dal nucleare in 5 anni (il 40% del nucleare è già inutile oggi in Francia!).