giovedì 11 ottobre 2012

SUSHI ALL’ORTENSIA






In Italia ufficialmente il nucleare non c’è e non potrà più esserci ma, come per l’acqua pubblica,  l’ingordigia degli affaristi torna sempre alla carica e riesce facilmente a trovare dei ciarlatani compiacenti e delle popolazioni zombizzate per autopunirsi. La questione nucleare, del resto, è squisitamente internazionale e le centrali francesi sono delle bombe atoniche innescate dai due lati delle Alpi.
Irradiati di tutti i paesi uniamoci!
Sergio Ghirardi

SOLIDARIETÀ CON LA RIVOLUZIONE DELLE ORTENSIE

NO alla ripresa del nucleare in Giappone - Sua chiusura immediata dovunque altrove!

Riunione sabato 13 ottobre 2012 alle 15h, davanti all’ambasciata del Giappone, 7 avenue Hoche, 75008 Paris

Per solidarietà con quanti in Giappone si rivoltano contro la rimessa in funzione dei reattori e prevedono un week-end di mobilitazione il 13 e 14 ottobre, per tutti quelli che resistono all’ordine nucleare e domandano l’arresto immediato, incondizionale e definitivo di quest’industria:

Nel disprezzo delle conseguenze drammatiche e permanenti della catastrofe di Fukushima ancora in corso, il governo giapponese insiste nel promuovere un mix energetico che include il nucleare almeno fino al 2030, mentre ha dato il proprio accordo per la ripresa dei due reattori della centrale di Ohi.

Da mesi, tutte le settimane i giapponesi si mobilitano. Il movimento, ormai conosciuto con il nome di Rivoluzione delle ortensie, s’intensifica e il 29 luglio 2012 circa 200 000 persone si sono riunite a Tokyo per contestare questa decisione e domandare l’arresto definitivo del nucleare.

Vivere con un dosimetro al collo, sospettare il cibo decidendosi infine a ingoiarlo lo stesso, non bere l’acqua del rubinetto se non con paura, evitare di circolare sotto la pioggia portatrice di particelle radioattive, non poter più portare i bambini a giocare all’aperto, tutto ciò è insopportabile, inaccettabile.




 


In Giappone come nella ex-Unione Sovietica e in tutte le zone contaminate, il più banale degli atti quotidiani dovrà ormai e per sempre essere sottomesso al controllo della radioattività o, peggio, allautocontrollo permanente che trasferisce la responsabilità delle conseguenze del crimine a chi non ha altra scelta che subirlo.

 Per i giapponesi che si rivoltano contro il nucleare e per tutti noi che rifiutiamo di essere le vittime della prossima catastrofe, la parola « vita » ha ancora un senso.

NÈ SILENZIO, NÈ OBLIO, NÈ RASSEGNAZIONE !
Cerchiamo di essere in molti:: con candele, percussioni, ortensie… e senza simboli di partito…