In Italia ufficialmente il nucleare non c’è e non potrà più
esserci ma, come per l’acqua pubblica,
l’ingordigia degli affaristi torna sempre alla carica e riesce
facilmente a trovare dei ciarlatani compiacenti e delle popolazioni zombizzate
per autopunirsi. La questione nucleare, del resto, è squisitamente
internazionale e le centrali francesi sono delle bombe atoniche innescate dai
due lati delle Alpi.
Irradiati di tutti i paesi uniamoci!
Sergio Ghirardi
SOLIDARIETÀ CON LA RIVOLUZIONE DELLE
ORTENSIE
NO alla ripresa del nucleare in Giappone - Sua
chiusura immediata dovunque altrove!
Riunione sabato 13 ottobre 2012
alle 15h, davanti all’ambasciata del Giappone, 7 avenue Hoche, 75008 Paris
Per solidarietà con quanti in
Giappone si rivoltano contro la rimessa in funzione dei reattori e prevedono un
week-end di mobilitazione il 13 e 14 ottobre, per tutti quelli che resistono
all’ordine nucleare e domandano l’arresto immediato, incondizionale e
definitivo di quest’industria:
Nel disprezzo delle conseguenze drammatiche e permanenti della catastrofe
di Fukushima ancora in corso, il governo giapponese insiste nel promuovere un
mix energetico che include il nucleare almeno fino al 2030, mentre ha dato il
proprio accordo per la ripresa dei due reattori della centrale di Ohi.
Da mesi, tutte le settimane i giapponesi si mobilitano. Il movimento, ormai
conosciuto con il nome di Rivoluzione delle ortensie, s’intensifica e il 29 luglio
2012 circa 200 000 persone si sono riunite a Tokyo per contestare questa
decisione e domandare l’arresto definitivo del nucleare.
Vivere con un dosimetro al collo, sospettare il cibo decidendosi infine a
ingoiarlo lo stesso, non bere l’acqua del rubinetto se non con paura, evitare
di circolare sotto la pioggia portatrice di particelle radioattive, non poter
più portare i bambini a giocare all’aperto, tutto ciò è insopportabile,
inaccettabile.
In Giappone come nella ex-Unione Sovietica e in tutte le zone contaminate,
il più banale degli atti quotidiani dovrà ormai e per sempre essere sottomesso
al controllo della radioattività o, peggio, allautocontrollo permanente che
trasferisce la responsabilità delle conseguenze del crimine a chi non ha altra
scelta che subirlo.
Per i giapponesi che si rivoltano contro il nucleare e per tutti noi
che rifiutiamo di essere le vittime della prossima catastrofe, la parola
« vita » ha ancora un senso.
NÈ SILENZIO, NÈ OBLIO, NÈ RASSEGNAZIONE !
Cerchiamo di essere in molti:: con candele, percussioni, ortensie… e senza
simboli di partito…