domenica 21 luglio 2013

Il Popolo ignorante non capisce perché è così importante acquistare gli F35







Il Popolo ignorante non capisce il perché è così importante acquistare vari esemplari del costosissimo jet F35 sebbene le casse pubbliche ne risentiranno in modo terribile a discapito di politiche di welfare sempre più rese necessarie dal crollo del sistema economico in corso.
Ebbene, chiunque si ponga la questione, direbbe che se tagli ci devono essere, sarebbe elementare buon senso eliminare le spese per gli armamenti dato che non abbiamo alcun bisogno di fare la guerra a nessuno ed in ogni caso il nostro esercito non sarebbe in grado neppure di difendere i confini dello Stato se venissimo attaccati da fantomatici paesi stranieri che decidessero di invaderci.
In un’epoca di armamenti nucleari e batteriologici c’è poco da sperare in una difesa fondata su jet obsoleti persino già rivelatisi difettosi.
Eppure, seduti sull’orlo del baratro, nell’attesa del default, noi Italiani, come poco tempo fa i Greci, dobbiamo sottoscrivere i contratti cui ci siamo obbligati per mano dei vari burocrati seduti negli scranni del potere da lunghi anni.
Questi oligarchi di certo non intendono la democrazia come un sistema in cui il popolo (entità astratta) decide … perché anche loro sanno benissimo che il “popolo sovrano” è solo un nuovo nome da dare al potere travestito da democrazia rappresentativa.
Da quando non c’è più il potere assoluto e i monarchi sono passati di moda, infatti ogni abominevole intervento legislativo avviene per volontà di un “Popolo” . 
Peccato che questa entità mai meglio definita e non praticabile da nessun individuo – nota bene - non riesce (e mai potrebbe secondo gli strumenti legislativi in vigore) a definire legittimamente il confine del proprio potere.
Gli individui, che possono accedere di tanto in tanto, se chiamati, alle urne, scelgono tra un partito o l’altro, tra un’oligarchia e l’altra, tra una cricca e una cosca, sempre che ancora abbiano voglia di fare un giretto ai seggi la domenica elettorale.
Ma è davvero importante invece … perché senza spese militari il buon senso direbbe che in effetti non sta in piedi l’idea di avere un esercito, e l’idea di non avere un esercito è meravigliosa (guardate il Costa Rica fa certo molta invidia!) finché non si coglie il fatto ovvio che se si toglie l’esercito a protezione dei confini, anche lo Stato perde di senso e di significato.
Tutta l’economia reale dallo Stato riceve solo diktat e prelievi fiscali senza poterne mai avere il controllo di spesa, lo Stato è diventato il padrone e il padre, eroga sanità, scuola, lavoro, pensioni ma non riesce a salvaguardare i monopoli delle reti di trasporto e di comunicazione, o delle public utilities, perché essendo occupato dalle mafie e dalle cricche cede ciò che vale ai privati per poi portare al bilancio pubblico le perdite (Alitalia, Telecom, Eni e Enel)
In ogni ambito delle attività che tutti svolgiamo è chiaro quale risparmio immenso sarebbe ricondurre tutte queste attività alle sole attività produttive, vedendo tramontare in un attimo tutte quelle oggettivamente inutili e parassitarie come sono anche le spese militari che, come si comprende bene, servono solo a giustificare l’esistenza dello Stato stesso.
I monopoli naturali e l’estrazione di ricchezza dal territorio anziché tornare in forma di investimenti sui beni comuni diventano nuovi debiti a fronte di perdite definitive di proprietà comuni di cui poi pagheremo i canoni di utilizzo ai privati che sono stati in grado di acquistare dal fallimento gli assets di maggior pregio.
I nostri governanti sono dei commissari liquidatori e purtroppo non difendono gli interessi di chi li ha – quasi involontariamente – eletti ad un incarico pubblico, bensì alle varie entità economiche soprattutto multinazionali, che possono rendere espliciti i propri desideri firmando assegni.
Questo è il fatto: comprare i jet F-35 significa pagare per dare ancora fondamento all’ideologia statale né più né meno.
Quindi potrebbe, il popolo, fare due più due e dichiarare sorpassata la forma di Stato del millennio passato (monopolio della violenza per la custodia armata dei confini e l’applicazione delle leggi sul territorio che questi racchiudono) forma a dire il vero nemmeno mai ben riuscita, a favore di un nuovo assetto federale di comunità locali in cui ci si regolasse attraverso la democrazia diretta.
Al che si aprirebbero subito prospettive di auto-governo e di auto-gestione in cui immaginiamo immediate possibilità di cambiare il sistema economico, di piegarlo alle buone idee, alla salvaguardia dell’ambiente e della salute pubblica, ricorrendo di nuovo a tutte le forme mutualistiche – inventate e inaugurate dal Popolo - che lo Stato ha via via nel tempo (in specie negli anni ’30 del secolo scorso) espropriato e sequestrato, come le mutue e come le assicurazioni sociali.
Dobbiamo svegliarci dall’assurdo inganno in cui si vuole far credere che ciò che lo Stato racchiude sia di sua proprietà, è invece vero che tutto ciò che lo Stato ha preso era del popolo e al popolo o meglio ai numerosi individui che lo compongono – deve essere restituito.
Basti pensare all’istituto del matrimonio primaria tra le questioni trattate nei codici: era una tradizione popolare e poi lo Stato e in seguito la Chiesa l’hanno preso e gestito, come se fosse un loro diritto dichiarare qualcuno marito e moglie, ma non è che  se non ce lo dicono loro noi non siamo un nucleo o una coppia!
Altro esempio sono le monete e i titoli di credito: sono nati nella società e lo Stato se n è appropriato.
Lo Stato pretende di dire a noi chi siamo e come dobbiamo vivere, è arrivato il momento che siamo noi a dire se è utile, se deve vivere o se invece possiamo e vogliamo farne a meno e dire basta al dominio burocratico e parassitario ed imparare a fare da soli quello che già è fatto da noi,  e che ora siamo costretti a ricomprare dopo averlo prodotto al prezzo maggiorato dal terrore militare che ci viene imposto.