Oltre ogni considerazione sull’articolo di Rovelli, è il vomito da blog dei servitori volontari del sistema che mi sembra esemplare e senza pudore oltre che scemo.
Sergio Ghirardi
Scrittori e Tav, si fa presto a criticare
Di Marco Rovelli sul Fatto Quotidiano del 16 settembre 2013
In tanti
abbiamo dato la solidarietà a Erri De Luca, per quanto ha detto sulla lotta NoTav in
Valsusa: “Hanno fallito i
tavoli del governo, hanno fallito le mediazioni: il sabotaggio è l’unica
alternativa”. E poi: “Quando si tratta della propria vita e dei propri figli,
qualunque forma di lotta è ammessa”. Altrove ho scritto di come il sabotaggio
venga considerato praticabile anche dal massimo teorico della non violenza,
Aldo Capitini: “Il sabotaggio è assalto al funzionamento di un servizio, di
un’industria, di un’impresa pubblica o privata, con danno o distruzione, e
quindi oltre il limite della legalità. E’ essa una tecnica
della nonviolenza? E’ stato risposto che essa lo è solo quando non vi è nessun
rischio per l’esistenza di esseri viventi, particolarmente umani. E’ una delle
misure di carattere estremo, quando il danno che viene apportato è superato dal
danno che il funzionamento di quel servizio apporta”. Anche nella teoria della
non violenza dunque il sabotaggio è considerato, almeno in certi casi,
una forma di lotta legittima.
Ieri ho letto una “lettera alla
Valsusa” dello scrittore Sergio Pent che mi ha davvero sorpreso per le sue affermazioni apodittiche, ideologiche
e – me lo si lasci dire – livorose.
Tanto per
cominciare, lascia intendere che i NoTav della valle siano poveri
burattini di qualche ”arruffapopolo senza problemi economici”
come Pent afferma, riferendosi, si direbbe, a De Luca. Eh no: i NoTav che ho
conosciuto in valle sono tanti e liberi. Soggetti autonomi, che da anni hanno
dato vita a una ricca e bella comunità di affetti esponendosi in prima persona,
senza chiedere benefici personali, ma spendendosi per la valle e non solo ed la
alle, visto che il Tav è una questione che riguarda un intero modello
di sviluppo.
Dopodiché Pent
afferma che grazie al Tav ”le opportunità economiche e lavorative
potrebbero cadere come una pioggia benefica su un territorio in profonda
crisi”. Per lui è un dato di fatto il fatto che il Tav rappresenterebbe
un progresso economico, ponendolo in alternativa a una mera
conservazione dell’ambiente: e così le montagne di dati e analisi prodotti
questi anni che dimostrano come il Tav non sia affatto un progresso, in
alcun modo, per nessuno, vengono spazzate via con un tratto di penna.
E dopo questa
sommaria liquidazione dei fatti, come può Pent accusare De Luca di “sommaria
conoscenza dei fatti” e di “banale populismo”? Da quale pulpito! Da quale
pulpito attacca “scrittori di area più politica che letteraria” (inviterei a
analizzare la costruzione della frase: non solo non è letteraria, è proprio
cattivo italiano)! E con quale sottigliezza insinua che questi scrittori
“magari non conoscono nulla” della questione! E come lo sa lui? Che ne sa di quanto
gli scrittori che hanno dato la propria solidarietà a De Luca abbiano
approfondito la questione? Wu Ming, De Michele, Quadruppani e molti
altri – come il sottoscritto – sono andati più volte in valle, e
seguono la questione da anni, con buona pace di Pent.
Elegante,
infine, dare a Vattimo del farneticante: ma si sa, restano gli insulti a chi è
povero di argomenti.
Commento di Sergio
Ghirardi:
Mercenari o
spinti da un superio da servitori volontari i sottointellettuali al servizio
del totalitarismo economicista non mancano mai e sono seguiti dai commenti
belanti di pseudodemocratici sadomaso che fanno di ogni erba un fascio e di
ogni resistenza un terrorismo. Achtung banditen, vero? Poi dopo il 25 aprile
tutti antifascisti ma sempre in coda sul carro del vincitore pronti a scendere
quando perde. Nè guerrieri nè martiri, gli umani stanno dalla parte del no tav,
dello ZAD a Notre Dame des Landes, delle popolazioni della Calcide, degli
zapatisti del Chiapas e di tutti gli esseri umani che reagiscono
all'addomesticamento nichilista di un capitalismo mortifero.
Bell'elenco di
luoghi comuni in salsa anachica ma niente di più. Io vedo che la protesta
contro la tav è stata politicizzata e acuita per interessi di parte che nulla
hanno a che fare con la valle e prima o poi la questione scapperà di mano con
qualche povero cristo che ne pagherà le conseguenze. Non paragonare la Resistenza con i no
tav, c'è un abisso.
Gatto Giotto a Sergio
Ghirardi:
Hai mai votato
per Berlusconi?
Corrado a Sergio
Ghirardi:
Bandiera rossa
la trionferà, bandiera rossa la trionferà!
Sergio Ghirardi a
Pier Papino, Gatto Giotto e Corrado:
Dunque, dunque, per gli assatanati
propagandisti della menzogna di potere io sarei contemporaneamente
berlusconiano, anarchico e comunista. Siete solo ridicoli e patetici con la
vostra ossessione di definire tutto quello che non capite. I vostri diversi commenti si riuniscono nel solo
luogo comune che li comprende: la couvette della toilette.