Fabbrica autogestita VIO.ME., a Salonicco |
Proviamo
a farci una doccia di sensibilità che ci
ripulisca dalle fetide pantomime dei dinosauri moribondi con un piede nella
fossa e l’altro ai domiciliari.
Andiamo
oltre i mostri finalmente in declino e anche oltre tutti quelli che sono già in
coda per rinnovarne gli orrori.
Appoggiamoci sulla volontà di vivere che circola nelle vene di tanti esseri
umani non corrotti né dal potere né dall’impotenza. Lasciamo da parte la
mostruosità popolare di masse di zombi
dementi che marciano ancora al passo della merce e dei suoi sgherri, al
seguito di una carota che non c’è più e quando c’è è avvelenata.
Diciamocelo
una volta per tutte: non vogliamo più qualche misera carota imputridita,
vogliamo autogestire il giardino.
Ci
accorgeremo allora che risorge dal nostro passato dimenticato e dal nostro
presente che vuole nascere, come uno tzunami d’indignazione trasformata in
progetto creativo.
La
storia, alleata della nostra volontà di vivere rilancia l’appello sempre valido
dell’intelligenza sensibile e della poesia rivoluzionaria a esplorare un altro
mondo possibile e auspicabile.
E
nessuno lo farà al posto nostro, né un partito né un’avanguardia.
Sergio Ghirardi
«La prossima
rivoluzione riconoscerà come Consigli soltanto le assemblee generali sovrane
della base - sul posto di lavoro e nei quartieri - e i loro delegati sempre
revocabili e unicamente dipendenti dalle assemblee. Un’organizzazione
consiliare non difenderà mai altro fine: deve tradurre in atti una dialettica
che superi i termini rigidi e unilaterali dello spontaneismo e
dell’organizzazione apertamente o subdolamente burocratizzata. Dev’essere
un’organizzazione che vada in modo rivoluzionario verso la rivoluzione dei
Consigli: un’organizzazione che non si disperda dopo il momento della lotta
dichiarata ma che non s’istituzionalizzi.»*
*NdT. Una traduzione in
italiano un po’ diversa da questa (Internationale
situationniste, n. 12, settembre 1969, pag. 32) si trova già in Internazionale situazionista n.1,
rivista della sezione italiana dell’IS del luglio 1969, pagg. 54-55, poi in Internazionale situazionista, n.12, pag.33, Nautilus, Torino 1994.