Marx chi? Groucho, il comico.
I giovani del Partito democratico, provano a far dimenticare le
polemiche suscitate da un regolamento
congressuale modello vecchio Pds (gli iscritti non votano il
segretario – a nessun livello – ma scelgono dei delegati che solo in un secondo
momento esprimono i vertici dell’organizzazione) “svecchiando” il documento
unico varato dall’esecutivo uscente con citazioni in stile new-age. E allora,
oltre alla battuta dell’attore americano (“Il futuro mi interessa. E’ lì
che passerò il resto della mia vita”) che apre l’elenco delle Tesi che
verranno sottoposte al vaglio dei circoli territoriali, tra una definizione
tratta dal rapporto Burtland del 1987 sullo sviluppo sostenibile e una
citazione di Bruno Trentin, trovano spazio anche la frase del mitico Gordon Gekko, spietato affarista della Wall
Street raccontata da Oliver Stone (“Non sarai tanto ingenuo da credere
che viviamo in una democrazia, vero Buddy? È il libero mercato”) e una
battuta di Morpheus di Matrix, piazzata al termine
della riflessione sul capitalismo: “Come tutti gli altri sei nato in
catene, sei nato in una prigione che non ha sbarre, che non ha mura, che non ha
odore, una prigione per la tua mente.”
Battute a parte, la posizione
dell’organizzazione è tutta a sinistra. Contro l’economia di mercato che,
si legge nel documento, “è stata capace di produrre
diseguaglianze profonde”, contro il capitalismo finanziario “nichilista”,
a difesa dell’economia sociale. Contro le coalizioni
presentate agli elettori prima del voto, a favore di un sistema che “consenta
a ciascun partito di valutare in Parlamento quali alleanze costruire”. Dal
testo emerge anche qualche critica, neanche troppo velata, al sostegno
del Pd al governo Monti – un fatto positivo, che
quanto meno segnala una certa autonomia di pensiero rispetto ai vertici del
partito – quando si legge che “prima per vincere era necessario convincere,
oggi basta l’algida supremazia di un’economia che si è fatta pura tecnica,
numeri a cui ci si affida come gli ubriachi si attaccano ai lampioni, per
legittimare le politiche pubbliche”. In coda alla prima parte c’è spazio
anche per una stoccatina di Vittorio Foa contro la
politica-spettacolo, con la quale “i cittadini possono solo applaudire o
star zitti. I politici non fanno domande sul futuro cui associare i cittadini,
essi danno solo, o fingono di dare, risposte sul presente”.
Il colmo però si tocca nella
seconda parte della mozione, quando gli organismi dirigenti che hanno abolito
le primarie per la selezione dei vertici e impedito agli iscritti di votare i candidati
segretari, scrivono di voler “coltivare la democrazia come strumento anche al
nostro interno, allargando gli spazi di partecipazione”.
Una battuta del genere non sarebbe riuscita neanche a Marx. Groucho ovviamente.
Commento
di Sergio Ghirardi
Come sa
di vecchio il tuo umorismo riscaldato di vecchie battute riciclate per trattare
da vecchi dei giovani vecchi almeno quanto te che sei loro concorrente. Dai
l'impressione di commentarli per riportare intatto l'osso ideologico al fischio
del tuo burocrate di riferimento. Farai una carriera degna di tanta
abnegazione? Spero di no perchè ciò significherebbe che la politica mercenaria
continuerà a inquinarci e opprimerci. Comunque ci vai di buzzo buono su questo
blog, ma la voglia di vivere che esalta la giovinezza e la passione politica
che anima l'essere sociale dell'uomo sembrano crudelmente assenti da un tale
universo da burocrate precoce.
Il PD è
ormai un cimitero ideologico e i morti non hanno età. I tuoi mentori sono degli
zombi riciclati di legislatura in legislatura, paracadutati dal comunismo
autoritario al liberalsocialismo etico ma anche mafioso, destra e sinistra di
un capitalismo globale in via di decomposizione e proprio per questo più nocivo
che mai.
Si può
ridere di tutto e ogni desacralizzazione è un apprezzabile segno antidogmatico,
ma quando sotto il riso si sentono i respiri del servitore volontario (oddio
"una critica al sostegno del PD a
Monti e nemmeno velata" effettivamente è troppo!) viene piuttosto da
piangere.
Abbiamo
bisogno di tornare a pensare il sociale fuori dall'ombra di qualunque cappella,
fuori dall'economicismo, solo allora si potrà riprendere il gusto di ridere e
sarà appunto una risata senza età che seppellirà il perbenismo parrocchiale di
sempre.
"Non c'è nessuno che assomigli di più a un
rappresentante politico di destra di qualunque età che un rappresentante
politico di sinistra". Prova a indovinare quale Marx l'ha detto.