Visto
che propongo a chi non l’ha già letto questo interessante articolo, accenno a
qualche distinguo per non proporvi, dal mio punto di vista - di chi non si
sente affatto esule e ha come patria il mondo intero -, di mangiare qualche piccolo
verme insieme alla mela.
Trovo,
infatti, un po’ confusa la concezione dell’organizzazione sociale delineata nel
testo e assente l’ipotesi concreta di una democrazia diretta la cui laicità
radicale metterebbe in discussione l’insieme storico e politico della
democrazia rappresentativa e dunque anche ogni tentazione verso una riforma
moralistica del potere.
Su
questo delicato aut aut ancora inevaso
si giocano, secondo me, molte delle possibili qualità del M5s: ripiegamento su
una “common decency” di orwelliana
memoria o rovesciamento radicale di prospettiva in nome di un progetto di
felicità individuale e collettiva?
La
parte finale dell’articolo poi, apre a una lettura spiritualistica che
personalmente rigetto altrettanto lontano
da me quanto la concessione di un ruolo positivo del Partito Comunista degli
anni settanta, giudizio emergente anch’esso dalla lettura in questione.
Resta
che il ribaltamento della chiave di lettura spettacolare che il potere dà di se
stesso e l’affermazione del nostro possibile rifiuto dell’addomesticamento in
nome di noi stessi mi sembrano interessanti, pertinenti e felicemente attuali
dalle Alpi alle Piramidi, dal Manzanarre al Reno…
Sergio Ghirardi
Sergio Di Cori Modigliani sul suo blog Libero Pensiero, la casa degli
italiani esuli in patria
Due parole sull’esito delle
elezioni regionali in Sicilia.
Sul mio quotidiano surreale, in
prima pagina si leggerebbe: “Stravincono Mario Draghi e Mario Monti” La Politica vince
sull’anti-politica, confermando la forte presa popolare dell’unico Partito
Politico attualmente in attività: il M5s
Le cose, infatti, a mio avviso,
stanno proprio così.
Ed è un classico di questa fase,
dove si può comprendere l’autentico scenario della realtà che stiamo vivendo,
se riusciamo a scremare la folta nebbia del falso mediatico e leggere il
Paradosso della Surrealtà nel quale ci hanno immerso.
Accanto al titolo, un editoriale
di fondo: “La lista di Beppe Grillo si afferma come unico e primo partito
d’opposizione”. Perché tutto ciò?
Perché lo scontro in atto è tra
Umanisti e Tecnocrati, tra classe politica e società civile, in ultima istanza
tra Politici e Tecnici. E il risultato siciliano conferma, chiarisce e offre la
nascita “ufficiale” delle uniche due forze in campo.
In Italia esistono attualmente
due grandi schieramenti: i Tecnici e i Politici.
I Politici, costretti -loro
malgrado- a venir fuori allo scoperto in conseguenza dell’incompetenza
professionale, della cialtroneria analfabeta e della totale mancanza di
aderenza al principio della realtà operata dai tecnici al potere (ovverossia il
governo tecnico di Berlusconi & soci) si sono assunti il compito di
smascherarsi davanti a tutti, assumendosi la responsabilità di gestire in prima
persona la politica italiana. Tant’è vero che, non appena insediati,
immediatamente si sono scoperte le carte, le persone sono venute a sapere che
esisteva l’economia, che la
Cultura non esisteva più, che l’oligarchia al potere aveva
espoliato ogni risorsa interna, che il paese era indebitato fino al collo, e
agli italiani è stato detto che si dovevano rimboccare le maniche per risolvere
la situazione, con l’aggravante di averli diabolicamente colpevolizzati, come
se “la colpa” fosse stata del popolo italiano. Poiché viviamo in un Paradosso
Continuo Surreale, universo costruito dall’oligarchia per imbonire la
popolazione, e impedire loro di “vedere il contorno della realtà quale essa è”,
“i politici” sono stati definiti “tecnici” mentre, in realtà si trattava di un
Falso. La Verità
è il contrario.
Monti, Passera, Fornero,
Cancellieri, ecc., sono “i veri politici”.
Gli altri, cioè Berlusconi,
Bossi, Bersani, Di Pietro, ecc, sono sempre stati soltanto “i tecnici” ovvero
amministratori delegati di gigantesche aziende (i cosiddetti partiti), con il
compito di far funzionare il paese non sulla base degli interessi collettivi
della nazione, bensì sulla base del rispetto delle esigenze finali
dell’oligarchia finanziaria, in grado di saper amministrare e gestire un
patrimonio (finanziamento dei partiti e di aziende private) investito nel
mantenimento di una cerchia di burocrati efficienti ed efficaci. Questo,
infatti, vuole dire “essere tecnici”: applicare dei meccanismi e delle regole
per far funzionare una macchina. Non ci vogliono idee, non è necessario un
particolare merito, non sono previste competenze tecniche eccellenti, basta che
l’ingranaggio si muova senza far domande né chiedere dove si va e a fare che.
Ma questi “tecnici” (dopotutto siamo italiani) non sono stati in grado di farla
funzionare la macchina (a differenza della Germania o della Gran Bretagna dove
i meccanici locali –David Cameron, Angela Merkel & co- compiono in maniera
egregia la mansione loro assegnata) e così la “classe politica” ovverossia “la
legittima classe di funzionari delegati dall’oligarchia ad esercitare il
potere” è stata costretta a prendere il comando delle operazioni pena la rovina
disastrosa della LORO macchina, delle LORO esistenze, del LORO privilegio. I
“politici” al governo avevano ragione quando dicevano (e tuttora sostengono)
“noi abbiamo salvato la nazione dal baratro”, dal loro punto di vista è vero.
Grazie alla totale incompetenza
della classe dei “tecnici” la nostra Concordia guidata da Schettino stava
andando a sbattere contro uno scoglio. E si sarebbe infranta. Ma a rimetterci
sarebbe stato soprattutto l’armatore, l’assicuratore, il finanziatore.
Intendiamoci, ci sarebbero state delle vittime innocenti –per fortuna
pochissime- esattamente come è avvenuto per la Concordia (che riposino
in pace, povere animelle) ma la stragrande maggioranza avrebbe semplicemente
passato un brutto momento, un po’ di panico generalizzato, cinture di
salvataggio, qualche bene spicciolo abbandonato, salvataggio di fortuna in un
albergo e poi via alla class action e che se la vedano gli avvocati. Fine della
crociera. Ma la nave era la LORO,
non quella della cittadinanza. Alla gente è stato fatto credere, invece (grazie
all’assenza della Cultura che è anche e soprattutto divulgazione di materiali
formativi delle coscienze pensanti) che la nave della crociera fosse di tutti.
E così, i “politici” hanno soppiantato i “tecnici inefficaci ed inefficienti”
arraffoni, arruffoni e dilettanti irresponsabili. Inconcepibile davvero per una
società di oligarchi tecnocrati. I “politici” hanno soppiantato i “tecnici” con
un colpo secco. Nessuno, infatti, tra gli attuali governanti è stato eletto,
nello stesso modo in cui non è mai stato eletto neppure uno tra coloro che
hanno dato loro gli ordini (BCE, colossi finanziari, consiglieri dell’Unione
Europea, amministratori delle multinazionali,ecc.) perché anche loro, in quota
parte, eseguono ordini emessi dalle grandi dinastie oligarchiche che hanno
bisogno di cancellare la modernità dello stato welfare per poter garantire a se
stessi, ai loro familiari e ai loro ristrettissimi club, la garanzia, la
scommessa, e la sicurezza perenne che tutto rimarrà immutabile nel futuro, e
che le classi dei superiori comanderanno sul Terzo Stato composto dagli
inferiori.
In questo nuovo ordine mondiale -secondo
loro- la società diventa più facile e lineare perché le classi vengono
abbattute e si ritorna a un unico potere assoluto centrale totale (peraltro
oscuro e anonimo) come le monarchie assolute del medioevo pre-rivoluzione
francese, mentre il resto della cittadinanza si trasforma in una massa di
omologati appiattitii, suddivisi in due sottoclassi: i salariati e i
disoccupati, che possono essere spazzati via, all’occorrenza, senza problema
alcuno.
Le elezioni in Sicilia, sono il
termometro di questa realtà. E sono un bellissimo risultato perché il risultato
chiarisce “l’autentico quadro del Paradosso Surreale Tecnocratico”.
Si conferma la morte ufficiale
dei “tecnici” (cioè i cosiddetti partiti-azienda). Poiché viviamo in epoca
globalizzata scompaiono le micro-aziende (Idv, Sel, Fli ecc.) assorbite da
quelle più grandi. Il potere centrale dei Politici viene confermato e garantito
alla grande con strabordante successo, il 52,3% di astensioni, che conferma il
necessario licenziamento dei “tecnici”. Quei voti che non sono voti, infatti,
valgono più dei voti che sono voti. Sono la conferma che la classe politica al
potere è in grado di potere e sapere orchestrare i destini della collettività
dovendo gestire una piccolissima e sparuta minoranza. Per loro era un test
decisivo. Se confermato alle prossime politiche, sarebbe il loro trionfo,
perché questo vorrebbe dire garantirsi la presa del potere con un semplice 11%
dei voti complessivi, pari a 6 milioni di persone in tutto il territorio
nazionale: risultato facilissimo da ottenere. A questo serve tenere sulla
griglia la nazione, passando da uno scandalo all’altro, mostrando nei talk show
gestiti dalla cupola mediatica asservita che sono tutti corrotti, che tutto è
sfasciato, che chiunque si occupi “ufficialmente di politica” è degradato,
ladro, mascalzone. Una vera pacchia, per Monti & co.. In tal modo si spinge
la gente a non voler votare più, e loro devono gestire un consenso davvero
molto ma molto esiguo. E’ un gioco da bambini.
Ma c’è Grillo come variabile
impazzita.
Il M5s sono i passeggeri della
Concordia che non ci stanno.
Paradossalmente sono diventati
L’UNICO PARTITO ITALIANO IN ATTIVITÀ ANCORA ESISTENTE, perché composto da cittadini
che si vogliono occupare del territorio, del bene comune, che sono indifferenti
dinanzi alle grandi strategie proposte dai meccanici strateghi, completamente
avulsi dalle teorie demagogiche tecno-mercatiste, dato che loro vogliono
occuparsi di politica, nel senso letterale ed etimologico del termine,
ovverossia “gestione della cosa pubblica”. Dichiarano, infatti, che non si
alleano a nessuno; un politico si può alleare soltanto con un altro politico,
mai con un tecnico. Per loro è irrilevante se Crocetta si mette d’accordo con
gli amici di Totò Cuffaro, con Lombardo, con i catanesi o con i palermitani.
Stanno elaborando dei programmi territoriali che affrontano esigenze cittadine
comuni e le proporranno al consiglio regionale. Sono diventati (e così parlano)
come erano i neo-eletti del PCI nel 1970, alle prime elezioni regionali in
Italia quando in Sicilia la DC
prese qualcosa come il 40% dei voti e il PCI entrò per la prima volta nella
gestione della cosa pubblica in meridione con una percentuale piccola ma
compatta perché allora il capogruppo dichiarò “non ci alleiamo con nessuno
perché noi ci occupiamo di politica e non di appalti, andiamo in consiglio per
portare la voce dei lavoratori e non degli speculatori, dei muratori edili e
non dei costruttori corrotti, dediti soltanto alla distruzione selvaggia del
territorio attraverso la cementificazione forzata”, questa dichiarazione del
1970 è quasi identica alle prime cose dette da Cancelleri appena eletto. Mentre
il comunista (attuale) Crocetta parla come Andreotti e Salvo Lima nel 1970,
facendo sfoggio di democrazia e consenso, senza rammentare che i voti della sua
lista sono quelli degli amici di Totò Cuffaro, mafioso reo.confesso, che lo ha
sostenuto elettoralmente facendo campagna elettorale dalla galera, dato che non
mai smesso di fare ciò che lui definisce “attività politica”. Sembra un
Paradosso: è la realtà attuale.
Una meraviglia: la Sicilia ha
smascherato davanti a tutti il Grande Paradosso.
Beppe Grillo è l’unica
personalità politica antagonista a Monti, perché il suo movimento è l’unico a
“non essere tecnico”. Il maggior difetto imputato al M5s (mancanza di
esperienza nei giochi delle correnti, mancanza di esperienza nelle attività del
corridoio dei poteri, mancanza di alleanze nel voto, mancanza di rispetto delle
gerarchie esistenti, ecc.) diventano la loro maggiore virtù. Se Crocetta dice a
un consigliere del M5s che non si può far varare quel provvedimento perché c’è
un divieto di Tizio che è dell’opus dei, si sentirà, è probabile, fare la
domanda “ma chi è l’opus dei”? Questo vuol dire fare politica: mettere i
cittadini prima delle aziende, mettere le persone prima delle sigle, mettere le
esistenze prima dei mercati. E da lì, dalla politica del territorio, dalla
gestione comune di un’esigenza collettiva riattivare un circuito virtuoso di
interesse e adesione. Badate bene che “adesione” non vuol dire “consenso”.
“Consenso” è una trappola: è la
variante usata dai “tecnici” (finto-politici) per giustificare l’ansia di
visibilità, di narcisismo, di controllo del territorio attraverso leve
clientelari. I “politici puri” propongono programmi basati sulle loro idee e
chiedono adesione a quel programma, non cercano consensi. Monti & co. se ne
fregano dei consensi, infatti. Per loro basta che il parlamento aderisca ai
loro ordini.
Due ore dopo i risultati,
l’agenzia Fitch ha abbassato il rating della Regione Sicilia a BBB- un
centimetro prima del default. La società J.P.Morgan ha ricordato subito al
governo italiano che la
Regione Sicilia deve 945 milioni di euro entro dieci giorni,
soltanto per interessi sui derivati, dato che negli ultimi 5 anni sono stati
investiti diversi miliardi di euro in speculazioni finanziarie ad alto rischio
internazionale e adesso bisogna pagare. Bisognerà dunque scegliere: o si pagano
gli interessi e ci si indebita ancora di più fino alla totale strozzatura,
oppure non si paga più il debito su interesse e si comincia subito a
risparmiare.
Sappiamo già come andrà a finire.
Da domani inizia la nuova
campagna elettorale per la Sicilia dato che indiranno nuove elezioni ad aprile
del 2013 (lo stesso giorno delle politiche probabilmente) poichè non
riusciranno a governare. Stanno lì (proprio in quanto “tecnici”) unicamente per
pagare gli interessi composti ai colossi della finanza ai quali è stata
svenduta la Sicilia. Poi,
di qui a tre mesi arriva il conto che non può più essere rimandato. Monti spera
che di qui ad aprile l’astensione raggiunga anche livelli ben più alti e
massicci, intorno al 65, 75%, il loro vero ideale. Ma in questi sei mesi il M5s
avrà anche l’opportunità di farsi ascoltare, vedere, sentire dalla cittadinanza
che prima non li conosceva, per i prossimi sei mesi di continua campagna
elettorale.
Spetta al movimento di Beppe
Grillo scuotere il 52% e far politica. È rimasto l’unico leader di Partito in
attività. Tutti gli altri sono impiegati tecnici di strutture decotte che non
rappresentano più nessuna autentica realtà territoriale, tant’è vero che nessun
leader è andato in giro per la
Sicilia. Per loro i voti si decidono nelle riunioni al
vertice quando parlano delle fondazioni bancarie. E questo è il cambiamento
vero.
Nel paese del Paradosso della
Surrealtà, Grillo propone come offerta: la Politica e sembra a tutti una novità
rivoluzionaria. Forse lo è. Di sicuro ha un Senso.
Certamente, nel mio mondo
semplice ed elementare, non ha nessun Senso sotto alcun punto di vista che un
Presidente comunista come Crocetta, noto per le sue attività anti-mafiose, che
ha scelto di fare l’outing sulla sua personale scelta sessuale, sia stato
eletto dai voti degli amici del mafioso Cuffaro, con il sostegno del partito
più omofobo, più anti-gay e più conservatore d’Italia. Contento lui! Vuol dire
che ama vivere in un mondo insensato. I grillini portano avanti esigenze
elementari e discorsi diretti: “vogliamo un Senso”, questo è ciò che dicono.
Sono gli unici a comportarsi come militanti di un Partito. Gli altri, i
piddini, pidiellini, rifondatori e uddicini sono soltanto tecnici impiegati che
devono gestire delle complesse aziende esistenziali in multi-proprietà
consociativa. Nella loro mente, questa sarebbe politica.
Ho letto oggi con avidità tutte
le dichiarazioni e diversi bloggers con commenti sulla Sicilia. Dicevano tutti
pressappoco le stesse cose. Tranne uno. Non posso non sottolineare il fatto che
l’autore del post (e il blog in cui scrive) sia una persona che si occupa di
attività spirituali, di pulizia interiore dell’anima, di risveglio della
coscienza, e –in quanto tale- si pone come soggetto individuale attivo nel
sociale, seguendo la tradizione culturale che lo ha formato, quella della
antroposofia steineriana. La sua analisi, pur con alcuni distinguo, la
considero non soltanto condivisibile ma davvero esemplare di una lucidità di
ragionamento e di analisi che non a caso sono il frutto di un profondo lavoro
della coscienza individuale verso il risveglio, soprattutto per il fatto che si
occupa dell’attualità e parla (necessariamente) anche di economia, ma senza la
squallida prosopopea ormai di moda dei nuovi fautori del pensiero unico
omologato, vittime inconsapevoli del lavoro “politico” (questo sì tutto
politico) dei nostri governanti: spingere il popolo a occuparsi di tecnicismi,
di teorie economiche, di aliquote, calcoli matematici, facendo credere loro che
la propria salvezza passa attraverso l’applicazione di questa o quella teoria
della moneta: basta che parlino sempre di soldi, questo vuole ed esige il
Potere Politico del governo Monti; così si depaupera spiritualmente una
nazione.
La salvezza passa invece soltanto
attraverso il risveglio individuale e collettivo. Da salvare vi sono soltanto
le esistenze delle vite vere vissute veramente nella realtà quotidiana, ora
dopo ora. Perché questo è ciò che conta: non i numeri, ma le persone. Non la
teoria, ma la prassi. Non la scelta di campo, ma il proprio comportamento nella
relazionalità con i nostri simili. Il fine, se si vuole far Politica davvero,
consiste nel far passare il principio tale per cui non esiste e non può
esistere nessuna forma di felicità a meno che non sia collettiva, di tutti, per
tutti, pienamente condivisa, senza escludere nessuno. Non bisogna convincere
neanche una persona, non c’è nulla di cui bisogna essere convinti, basta
cominciare ad occuparsi del proprio Sé purchè inserito in un Noi finalmente ritrovato,
a condizione che non sia un club, un ghetto, una setta, una loggia, un gruppo
di eletti, illuminati o spenti che siano. C’è già la classe politica che ci
rappresenta al governo a ricordarci ogni giorno, attraverso l’immissione di
paure, incertezze, disagi e negatività, che loro sono superiori. Per questo ci
tassano e ci tartassano, perché ci hanno fatto incorporare l’idea che noi siamo
inferiori. Non esiste nessuno superiore, quindi non esiste nessuno inferiore.
E’ soltanto una strenua battaglia politica tra chi rappresenta gli interessi di
un’oligarchia criminale dedita soltanto alla salvaguardia del privilegio dei
pochi, e coloro che aspirano (e pretendono) di vivere in un mondo dove alla
cittadinanza venga garantito il rispetto e la salvaguardia del proprio
sacrosanto diritto a essere considerato, trattato e rispettato, prima di ogni
altra cosa, come una Persona nata libera. Non come un numero da aggregare in un
dato statistico.
Questo autore si chiama Fausto
Carotenuto. Il suo blog si chiama coscienzeinrete.net.
Ecco il suo post del 29 Ottobre
2012 che riporto qui per intero:
“Chi ha vinto in Sicilia? EUROLANDIA. Ma anche
le coscienze dei siciliani In evidenza.
Sintesi: dalla vittoria di
Crocetta emerge un quadro di potere diverso, sia a livello nazionale che
siciliano. Una vittoria per i poteri di controllo internazionali, ma anche più
spazio per le coscienze. Crocetta: una strana mistura di bella antimafia e di
strane pulsioni a privatizzare e a ridurre l’autonomia istituzionale siciliana.
Grillo che raccoglie parte dei risvegli, ma li tiene su una frequenza di odio
ed è inconsapevolmente funzionale ad un disegno di strategia del terrore nei
confronti della vecchia classe politica, per spingerla in altri ovili… I poteri
oscuri vincono ancora, ma per farlo sono obbligati a perdere terreno in favore
delle libertà dei siciliani. Crocetta, candidato antimafia di Bersani e di
Casini, viene nominato Governatore della Sicilia. Grillo ottiene un grande
risultato e con oltre il 15% dei votanti diventa il primo partito siciliano. Il
PDL e la destra affondano, sia perché travolti dagli scandali, sia perché
divisi al loro interno. Oltre la metà degli elettori non è andata a votare,
dimostrando che in Sicilia sta crollando anche il vecchio e ferreo meccanismo clientelare.
Chiari segnali per la politica
nazionale, che dovrà trarne le conseguenze.
Cosa è successo, e cosa
succederà? Non è facile capirlo e dirlo in poche parole. Ma proviamo.
Bisogna partire dai fondamentali
di quello che sta accadendo in Italia ed in Europa, e poi tutto forse diventa
più chiaro: L’unico evento di grande portata in atto è da un paio di decenni
l’onda di risveglio di coscienze, a livello orizzontale e locale, che si occupa
di libertà individuali, di ecologia, di animalismo, di olismo, di nuove
spiritualità, di buone pratiche, di beni comuni, ecc. Un grande risveglio delle
coscienze che sta già modificando i gusti di masse ancora minoritarie ma
importanti, e che comincia a condizionare le scelte politiche ed economiche. E
che nei prossimi anni pretenderà di entrare in politica con una visione libera
e difficilmente assoggettabile ai grandi poteri. Di fronte a questa onda per
loro minacciosa, che si svolge a partire dal locale e dall’orizzontale, i
poteri storici di manipolazione (certe massonerie e certi ordini religiosi),
hanno deciso di reagire indebolendo l’importanza e la forza politica dei
tessuti locali, per verticalizzare ed accentrare il potere. Allo scopo di
controllarlo meglio. Come primo passo lo stanno facendo rafforzando il superstato
Europeo. Per obbligare a questa riconversione l’Italia ed altri Paesi, hanno
creato una crisi finanziaria ed economica devastante, rispetto alla quale hanno
presentato - come unica soluzione obbligata - la centralizzazione di tutto il
potere nelle istituzioni europee. E il depotenziamento di tutte le strutture
politiche ed istituzionali locali. Per depotenziare le strutture politiche e di
affari locali, bisogna indebolire o distruggere le lobbies
politico-affaristico-malavitose che hanno dominato l’Italia finora. Non importa
se lo hanno fatto al servizio di quegli stessi poteri che ora le stanno
distruggendo. La realtà è che non sono più funzionali ai poteri di
manipolazione perché sempre di meno il loro modo di fare assicura il controllo
dei territori e sempre di più produce, per reazione, il risveglio della gente.
Quello che ora questi poteri vogliono ottenere è una classe politica meno
legata ai territori e più connessa solamente a loro ed alle direttive europee.
Meno indipendente e frazionata. Che diventi strumento docile delle politiche
centralizzanti. Come lo stanno ottenendo? Con alcuni strumenti principali:
1.Un governo tecnico agile,
indipendente dal Parlamento e dalle lobbies territoriali e capace di obbedire
prontamente alle direttive superiori. Capace di utilizzare la crisi finanziaria
per depotenziare le istituzioni locali e svendere le ricchezze dello Stato,
incluse le aziende ed i beni comuni.
2.Una serie di scandali ed
arresti che, dimostrando l’indegnità della classe politica attuale, ne
facilitino il condizionamento e la sostituzione. E consentano di buttare via
pezzi preziosi di istituzioni locali insieme ai ladri che le hanno occupate.
3.Una opposizione come quella
grillina, che dice spesso la verità, che raccoglie consensi soprattutto nel
movimento del risveglio, ma che non ha possibilità concrete di raggiungere
maggioranze di governo. E quindi non disturba i poteri veri, in quanto mette
“in frigo” pezzi di risveglio e per di più li tiene su una deleteria frequenza
di odio. Ed inoltre ha un effetto terrorizzante per la vecchia classe politica:
la paura di perdere il posto o di finire in galera. E quindi l’obbligo per i
vecchi politici di convergere sui nuovi vincenti: i circuiti e le lobbies
massoniche e religiose che sostengono la centralizzazione europea. Anche
volendo buttarsi dalla parte dei grillini non possono, perchè questi
giustamente non li vogliono. Chiusi in una tenaglia tra magistrati e grillini,
i politici italiani stanno diventando progressivamente il disciplinato esercito
di Eurolandia. Chi resiste, non si ricicla nella direzione “giusta” o non è più
adatto, viene eliminato dalla scena.
Questa la base per comprendere
cosa sta succedendo in Sicilia. La grande astensione e la vittoria di Grillo
dimostrano che il risveglio avanza a grandi passi nella bella Trinacria.
Ma l’alchimia che dà la vittoria
a Crocetta con pochissimi voti effettivi è perfettamente funzionale al disegno
di cui abbiamo scritto sopra. Che il buon Crocetta ne sia cosciente o no.
Quali i punti forti del suo
programma?
Lotta alla Mafia ed alla
corruzione, privatizzazioni spinte, riduzione dei poteri della Regione.
I grandi circuiti
gesuitico-massonici che sono dietro la centralizzazione europea non potevano
avere un risultato migliore. Che si aggiunge alla presa gesuita del potere
palermitano con il Sindaco Orlando. Cosa accadrà ora in Sicilia ed a livello
nazionale? Una parola d’ordine viene per il vecchi circuiti politici da queste
elezioni: cerchiamo rifugi sicuri presso chi sta vincendo. I grillini non ci vogliono,
e quindi siamo pronti a nuove alleanze, a nuove formazioni che siano di
gradimento del circuito massonico-gesuita. Ecco, quello che si prefigura è la
formazione di un fronte compatto europeista. Le prossime elezioni parlamentari
si giocheranno proprio su questo tema: chi sta con l’Europa è saggio, sensato,
e vuole salvare l’Italia. Questo diranno tutti i media. Chi invece vocifera
contro l’Europa - stando con quei risvegliati che sono tra i grillini e con
quei pezzi di antichi e corrotti poteri locali che non vogliono mollare l’osso
del potere - verrà considerato pazzo, sovversivo ed intenzionato a ridurre in
povertà ed alla fame il popolo. Indovinate chi vincerà le elezioni nazionali…In
Sicilia il risultato netto di queste elezioni regionali è buono per le
coscienze e per la libertà. Per la necessità di arroccarsi a Bruxelles, i
poteri di manipolazione stanno indebolendo quei poteri locali politico-mafiosi
che hanno creato tante piccole gabbie asfissianti per la Sicilia ed ogni suo
territorio. E’ vero che lo fanno per metterci tutti, anche i siciliani, in una
gabbia più grande. Ma una gabbia meno asfissiante, meno invasiva delle libertà
individuali, di quella che ha occupato per ragioni di potere il Sud per
decenni. I grandi poteri sono obbligati a retrocedere verso Bruxelles perché
ovunque, anche in Sicilia, non funzionava più il vecchio modello di controllo
del territorio. Ora l’antico modo mafioso e corrotto di far politica produce
più risvegli per reazione che clientele. Con il rischio della perdita totale
del controllo.
Ecco, il risultato netto è in una
progressiva maggiore libertà possibile per i siciliani.
Ma non data dai politici, bensì
lasciata andare dai poteri di manipolazione perché proprio non possono farne a
meno. Di fronte alla montante e positiva onda di risveglio. Cosa fare ora?
Rimanere coscienti che quella che si sta aprendo è una nuova gabbia, tutta da
conoscere, per usarne i nuovi spazi tra le sbarre. E vigilare, muoversi sul
proprio territorio, evitare di odiare, e costruire, pezzo pezzo, una nuova
realtà virtuosa ed amorosa. A partire da se stessi. E’ questo che più
atterrisce i poteri oscuri e li obbliga a cedere terreno.
Come fa la luce con l’ombra.