I lavoratori dell’ospedale di Kilkis: medici, infermieri
e il resto del personale che ha partecipato alla Assemblea Generale ha concluso
che:
1 Riconosciamo che i problemi attuali e persistenti del Ε.Σ.Υ (il sistema sanitario nazionale) e le organizzazioni correlate non possono
essere risolti con richieste specifiche e isolate o con richieste che servano i
nostri interessi particolari, dal momento che questi problemi sono il prodotto
di una più generale e anti- popolare politica di governo e del neoliberismo
globale.
2. Riconosciamo, inoltre, che, insistendo nel sostenere
questo tipo di rivendicazioni contribuiamo al gioco spietato dell'autorità. Al
fine di affrontare il suo nemico - cioè il popolo, indebolito e frammentato -, essa
vuole impedire la creazione di un fronte unito dei lavoratori al livello
nazionale e globale con interessi e rivendicazioni comuni contro
l'impoverimento sociale a cui porta la politica delle autorità di governo.
3. Per questo motivo, inseriamo i nostri interessi
particolari in un quadro generale delle rivendicazioni politiche ed economiche reclamate
da una larga parte del popolo greco sottoposto oggi al più brutale attacco
capitalista; rivendicazioni che per essere feconde devono essere sostenute fino
alla fine, in collaborazione con le classi medie e inferiori della nostra
società.
4. L'unico modo per raggiungere questo obiettivo è mettere attivamente in
discussione non solo la legittimità politica, ma anche la legalità dell’ arbitrario
potere autoritario e anti-popolare e della gerarchia che si sta muovendo verso
il totalitarismo a larghi passi.
5. I lavoratori presso l'ospedale generale di Kilkis
rispondono a questo totalitarismo con la democrazia. Occupiamo l'ospedale pubblico
e lo mettiamo sotto il nostro controllo diretto e assoluto. L’ospedale di
Kilkis, d'ora in poi sarà auto-governato e gli unici mezzi legittimi del
processo decisionale amministrativo sarà l'Assemblea Generale dei lavoratori.
6. Il governo non è sollevato dai suoi obblighi economici
verso i personale e le forniture per l'ospedale, ma se continueranno a ignorare
questi obblighi, saremo costretti ad informare il pubblico del fatto e a chiedere
al governo locale, ma soprattutto alla società, di sostenerci in ogni modo
possibile per: (a) la sopravvivenza del nostro ospedale (b) il sostegno globale
del diritto per l'assistenza sanitaria pubblica e gratuita (c) il
rovesciamento, attraverso una lotta comune popolare, dell'attuale governo e di qualsiasi
altra politica neoliberista, da dovunque essa venga (d) una democratizzazione
profonda e sostanziale, vale a dire, responsabilizzando la società, piuttosto
che un terzo partito, nel prendere le decisioni per il proprio futuro.
7. Il sindacato dell’ospedale di Kilkis, comincerà dal 6
febbraio, il blocco del lavoro, fornendo solo il servizio di emergenza, fino al
completo pagamento delle ore lavorative, e all’aumento del nostri salari ai
livelli precedenti all'arrivo della troika (UE -BCE-FMI). Nel frattempo, ben sapendo
qual è la nostra missione sociale e i nostri obblighi morali, noi proteggeremo
la salute dei cittadini che vengono in ospedale, fornendo assistenza sanitaria
gratuita a chi ne abbia bisogno, chiamando il governo a prendsersi finalmente
le proprie responsabilità.
8. Decidiamo che una nuova assemblea generale si terrà,
il Lunedi 13 febbraio nell'aula magna del nuovo edificio dell'ospedale alle ore
11, per decidere le procedure necessarie per attuare in maniera efficace l'occupazione
dei servizi amministrativi e realizzare con successo l'auto-gestione della
struttura ospedaliera, a partire da quel giorno. Le assemblee generali si
svolgeranno tutti i giorni e sarnno lo strumento fondamentale per il processo
decisionale per quanto riguarda i dipendenti e il funzionamento dell'ospedale.
Chiediamo la solidarietà del popolo e dei lavoratori
provenienti da tutti i campi, la collaborazione di tutti i sindacati dei
lavoratori e delle organizzazioni progressiste, così come il supporto di
qualsiasi organizzazione dei media che scelga di dire la verità. Siamo
determinati a continuare fin a quando i traditori che vendono il nostro paese e
la nostra gente lasceranno. O loro o noi!
Le decisioni di cui sopra saranno rese pubbliche
attraverso una conferenza stampa a cui tutti i mass media (locali e nazionali)
saranno invitati.
Mercoledì 15/2/2012 alle ore 12.30.
Le nostre assemblee quotidiane partiranno dal 13
febbraio. Informeremo i cittadini su ogni evento importante che si svolga nel
nostro ospedale per mezzo di comunicati stampa e conferenze. Inoltre, useremo
tutti i mezzi disponibili per pubblicizzare questi eventi al fine di rendere
questa mobilitazione un successo.
Chiamiamo
a) i nostri concittadini a mostrare solidarietà al nostro
sforzo,
b) ogni cittadino ingiustamente vessato del nostro paese
alla contestazione e all’opposizione, con azioni contro i suoi oppressori,
c) i colleghi di altri ospedali a prendere decisioni
analoghe,
d) i dipendenti di altri settori del settore pubblico e
privato e i partecipanti alle organizzazioni sindacali e progressiste a fare lo
stesso, al fine di aiutare la nostra mobilitazione per assumere la forma di una
resistenza e una rivolta popolare e universale dei lavoratori, fino alla nostra
vittoria finale contro la elite economica e politica che oggi opprime il nostro
paese e il mondo intero.
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Greek hospital now under workers' control | libcom.org
The workers of the Γ.Ν. (General Hospital) of Kilkis: doctors,
nursing and the rest of the staff that participated in the General
Assembly concluded that:
1. We recognize that the current and enduring problems of Ε.Σ.Υ
(the national health system) and related organizations cannot besolved
with specific and isolated demands or demands serving our special interests,
since these problems are a product of a more general anti-popular
governmental policy and of the bold global neoliberalism.
2. 3. 4. 5. We recognize, as well, that by insisting in the promotion
of that kind of demands we essentially participate in the game of the
ruthless authority. That authority which, in order to face its enemy -
i.e. the people- weakened and fragmented, wishes to prevent the creation
of a universal labour and popular front on a national and global level
with common interests and demands against the social impoverishment that
the authority's policies bring.
6. 7. 8. For this reason, we place our special interests inside a general
framework of political and economic demands that are posed by a huge
portion of the greek people that today is under the most brutal capitalist
attack; demands that in order to be fruitful must be promoted until the
end in cooperation with the middle and lower classes of our society.
9. 10. 11. The only way to achieve this is to question, in action, not only
its political legitimacy, but also the legality of the arbitrary authoritarian
and anti-popular power and hierarchy which is moving towards totalitarianism
with accelerating pace.
12. 13. 14. The workers at the General Hospital of Kilkis answer to
this totalitarianism with democracy. We occupy the public hospital and put it under
our direct and absolute control. The Γ.N. of Kilkis, will henceforth be
self-governed and the only legitimate means of administrative decision making
will be the General Assembly of its workers.
15. 16. 17. The government is not released of its economic obligations of
staffing and suppling the hospital, but if they continue to ignore these obligations,
we will be forced to inform the public of this and ask the local
government but most importantly the society to support us in any way possible
for: (a) the survival of our hospital (b) the overall support of the
right for public and free healthcare (c) the overthrow, through a common
popular struggle, of the current government and any other neoliberal policy,
no matter where it comes from (d) a deep and substantial democratization,
that is, one that will have society, rather than a third party, responsible for
making decisions for its own future.
18. 19. 20. The labour union of the Γ.N. of Kilkis, will begin, from 6
February, the retention of work, serving only emergency incidents in our hospital
until the complete payment for the hours worked, and the rise of our
income to the levels it was before the arrival of the troika (EU-ECB-IMF).
Meanwhile, knowing fully well what our social mission and moral
obligations are, we will protect the health of the citizens that come to
the hospital by providing free healthcare to those in need, accommodating
and calling the government to finally accept its responsibilities,
overcoming even in the last minute its immoderate social ruthlessness.
21. 22. 23. We decide that a new general assembly will take place, on Monday
13 February in the assembly hall of the new building of the hospital at
11 am, in order to decide the procedures that are needed to efficiently implement
the occupation of the administrative services and to successfully realise
the self-governance of the hospital, which will start from that day. The
general assemblies will take place daily and will be the paramount instrument
for decision making regarding the employees and the operation of the hospital.
We ask for the solidarity of the people and workers from all fields,
the collaboration of all worker’s unions and progressive organizations, as well
as the support from any media organization that chooses to tell the truth. We are
determined to continue until the traitors that sell out our country and
our people leave. It's either them or us!
The above decisions will be made public through a news conference to which
all the Mass Media (local and national) will be invited on Wednesday 15/2/2012
at 12.30. Our daily assemblies begin on 13 February. We will inform the
citizens about every important event taking place in our hospital by
means of news releases and conferences. Furthermore, we will use any
means available to publicise these events in order to make this
mobilization successful.
We call
a) our fellow citizens to show solidarity to our effort,
b) every unfairly treated citizen of our country in contestation and opposition,
with actions, against his'/her's oppressors,
c) our fellow workers from other hospitals to make similar decisions,
d) the employees in other fields of the public and private sector and
the participants in labour and progressive organizations to act likewise, in
order to help our mobilization take the form of a universal labour and
popular resistance and uprising, until our final victory against the
economic and political elite that today oppresses our country and the whole
world.