oggi arriva la notizia di una sentenza che ci suggerisce un'amara realtà: siamo una repubblica fondata sullo stupro di gruppo
http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/02/03/branco-troglodita-caverna-diritto/188847/
Il racconto di Livio e Plutarco da http://it.wikipedia.org/wiki/Ratto_delle_sabine
« Arrivò
moltissima gente, anche per il desiderio di vedere la nuova città, e
soprattutto chi abitava più vicino, cioè Ceninensi, Crustumini e
Antemnati. I Sabini,
poi, vennero al completo, con tanto di figli e consorti. Invitati
ospitalmente nelle case, dopo aver visto la posizione della città, le
mura fortificate e la grande quantità di abitazioni, si meravigliarono
della rapidità con cui Roma
era cresciuta. Quando arrivò il momento previsto per lo spettacolo e
tutti erano concentratissimi sui giochi, allora, come convenuto, scoppiò
un tumulto e la gioventù romana, a un preciso segnale, si mise a
correre all'impazzata per rapire le ragazze. Molte finivano nelle mani
del primo in cui si imbattevano: quelle che spiccavano sulle altre per
bellezza, destinate ai senatori più insigni, venivano trascinate nelle
loro case da plebei cui era stato affidato quel compito. Si racconta che
una di esse, molto più carina di tutte le altre, fu rapita dal gruppo
di un certo Talasio e, poiché in molti cercavano di sapere a chi mai la
stessero portando, gridarono più volte che la portavano a Talasio perché
nessuno le mettesse le mani addosso. Da quell'episodio deriva il nostro
grido nuziale. Finito lo spettacolo nel terrore, i genitori delle
fanciulle fuggono affranti, accusandoli di aver violato il patto di
ospitalità e invocando il dio in onore del quale eran venuti a vedere il
rito e i giochi solenni, vittime di un'eccessiva fiducia nella legge
divina. Le donne rapite, d'altra parte, non avevano maggiori speranze
circa se stesse né minore indignazione. Ma Romolo
in persona si aggirava tra di loro e le informava che la cosa era
successa per l'arroganza dei loro padri che avevano negato ai vicini la
possibilità di contrarre matrimoni; le donne, comunque, sarebbero
diventate loro spose, avrebbero condiviso tutti i loro beni, la loro
patria e, cosa di cui niente è più caro agli esseri umani, i figli. Che
ora dunque frenassero la collera e affidassero il cuore a chi la sorte
aveva già dato il loro corpo. Spesso al risentimento di un affronto
segue l'armonia dell'accordo. Ed esse avrebbero avuto dei mariti tanto
migliori in quanto ciascuno di par suo si sarebbe sforzato, facendo il
proprio dovere, di supplire alla mancanza dei genitori e della patria. A
tutto questo si aggiungevano poi le attenzioni dei mariti (i quali
giustificavano la cosa con il trasporto della passione), attenzioni che
sono l'arma più efficace nei confronti dell'indole femminile. »