Il
buon Beppe Grillo ha messo da parte sua il potente braccio di una
tenaglia (idea di entrare nelle istituzioni e un simbolo, uniti ad un
notevole impatto mediatico) chiamando tutti i suoi lettori a prestare
l'altro braccio ( una partecipazione civica alle scadenze elettorali e
una discussione democratica sui temi presenti o da portare nelle agende istituzionali)
Perché questa "tenaglia" facesse davvero il miracolo di una rivoluzione dolce ma profonda e irreversibile, occorreva soprattutto sul territorio, nella prossimità e nelle relazioni di ciascuno, la creazione di uno spazio comunitario che riconoscesse la sovranità degli individui al top della piramide del potere, rimettendo i governi nel loro ruolo di esecutori della volontà delle assemblee di autogestione, in modo da realizzare i primi embrioni di democrazia diretta e liberarci del parassitismo burocratico sempre più insopportabile oltre che corrotto e inefficiente.
La manovra a tenaglia ha già avuto un successo rilevante poiché ha acceso una forte luce sul "come funziona" la macchina mostruosa che ci rovina la vita e i nostri incursori (tranne qualcuno caduto vittima dell'Idra) sono riusciti a mostrare al popolo quanto poco seria e onesta sia la "classe dirigente" che lo spenna, lo giudica, lo governa e spesso anche lo punisce per ogni anche piccolo peccato.
Ma il braccio della tenaglia più importante, la Rete, attore protagonista e vero beneficiario di questa rivoluzione, è ancora sotto l'effetto del sonnifero che respira da sempre e viene ogni giorno rinnovato da milioni di schermi televisivi, e non si attiva.
Perché questa "tenaglia" facesse davvero il miracolo di una rivoluzione dolce ma profonda e irreversibile, occorreva soprattutto sul territorio, nella prossimità e nelle relazioni di ciascuno, la creazione di uno spazio comunitario che riconoscesse la sovranità degli individui al top della piramide del potere, rimettendo i governi nel loro ruolo di esecutori della volontà delle assemblee di autogestione, in modo da realizzare i primi embrioni di democrazia diretta e liberarci del parassitismo burocratico sempre più insopportabile oltre che corrotto e inefficiente.
La manovra a tenaglia ha già avuto un successo rilevante poiché ha acceso una forte luce sul "come funziona" la macchina mostruosa che ci rovina la vita e i nostri incursori (tranne qualcuno caduto vittima dell'Idra) sono riusciti a mostrare al popolo quanto poco seria e onesta sia la "classe dirigente" che lo spenna, lo giudica, lo governa e spesso anche lo punisce per ogni anche piccolo peccato.
Ma il braccio della tenaglia più importante, la Rete, attore protagonista e vero beneficiario di questa rivoluzione, è ancora sotto l'effetto del sonnifero che respira da sempre e viene ogni giorno rinnovato da milioni di schermi televisivi, e non si attiva.
Ci
mettono sempre uno contro l'altro per metterci i piedi in testa più
facilmente... se fossimo stati uniti come popolo e quindi capaci di
autogestione non avremmo avuto dei dominatori; si raccoglie sempre quel
che si semina ...
Invece
che una rete c'è sempre una massa!
Ci vuole forza nei singoli segmenti
(gli individui) perché la rete sia ampia e robusta. Non ci vuole
innamoramento per un capo ma conoscenza di se stessi e del proprio
funzionamento e della analogia con quello altrui, laicità ad ogni
livello e libertà di desiderare.