L'errore più
grande che tutti ancora facciamo è di permettere ai partiti, attraverso le
istituzioni, di governare e decidere della nostra vita.
Siamo un
popolo oppresso da un occupante "straniero" perché di certo questi
che credono di poterci dire cosa si debba o non si debba fare o finanziare, o
vietare, o imporre, non meritano considerazione o rispetto e neppure ascolto,
nessuno li ha mai legittimati a monte, non importa che "loro" abbiano deciso che
votare gli metta in mano il potere, è evidentemente una auto-legittimazione del
tutto priva di fondamento.
A causa dell'attenzione che gli si dedica in
continuazione, però, questa oppressione cresce ogni minuto di più.
Purtroppo il
M5S ha avuto un ruolo terrificante in questo incremento della
"partecipazione" perché non si è trattato di coinvolgere gli
individui che insieme decidono di liberarsi da un'oppressione, purtroppo è
stato ed è, un coinvolgimento della "contemplazione" quando non
dell'applauso, del "condividere un'emozione" o un'identità.
Il nostro
potenziale rivoluzionario è stato una volta di più intrappolato nella
passività, nell’impotenza e nell’inevitabile ulteriore attesa di “qualcosa” o “qualcuno”
che verrà a salvarci
Non per nulla si teme di essere ormai arrivati al dispiegamento della “oclocrazia”.
Non per nulla si teme di essere ormai arrivati al dispiegamento della “oclocrazia”.
Per ora mi
fermo, per ora si va a lavorare, a tirare la carretta per soddisfare il ventre
mai sazio dei nostri invasori