mercoledì 8 dicembre 2010

QUANDO SI COMINCIA? Si e’ già cominciato!


Dal Blog di Grillo, 7/12/10:


Sulla TAV i partiti sono tutti d'accordo. E' una torta colossale a cui non vogliono rinunciare. Tra tutte le opere inutili a carico dei contribuenti è la più inutile. Stima prevista tra i 12 e i 15 miliardi, contributi europei 672 milioni, i soldi per le opere ovviamente anticipati dallo Stato, cooperative rosse, grigie e bianche pronte come degli avvoltoi, infiltrazioni mafiose certe, 40 chilometri di tunnel, 12/14 anni per finire il lavoro. Il tutto per far transitare merci che con l'attuale linea ferroviaria (perché esiste già una linea ferroviaria...) diminuiscono anno dopo anno del 10/15%, per un treno che in galleria non potrà superare i 120 km orari. E' una presa per i fondelli a cui si stanno arruolando le grandi firme a partire dal Corriere della Serva. Lo stesso contributo europeo è una panzana per i gonzi, per giustificare la TAV, che in realtà trasporta merci e si dovrebbe chiamare TAC (Treno ad Alta Capacità). L'Italia versa alla UE circa 13 miliardi ogni anno e ne riceve solo 9. Gli altri finiscono alle nazioni in via di sviluppo (esempio Romania e Bulgaria) che incentivano le nostre aziende a delocalizzare. Ci insaponiamo la corda e ci impicchiamo da soli. La Tav è una scemenza, i documenti che lo provano sono centinaia, mentre a sostegno non c'è nulla se non la litania dei fondi europei.

Un tale esempio italiano e una tale denuncia non fanno una grinza ma contro queste affermazioni chiare e nette cala sistematicamente un silenzio di tomba, non quello del carabiniere sciatore, ma quello di un’omertà della politica ormai generalizzata.

La casta che dirige il sistema di caste che è diventato il capitalismo è disposta a inviare carbinieri non sciatori ma armati di manganello (e anche più se la mancanza di affinità persiste o si accentua), per far tacere l’evidenza delle ragioni di una rivolta dei poveri e imporre il senso totalitario degli affari dei ricchi di miserie.

Business is business! Ma, come diceva l’indiano: quando vi accorgerete che il vostro profitto non si può mangiare, non si può bere né respirare comprerete un ultimo SUV, vi pagherete un’ultima puttana e poi capirete il senso di morte che abita il vostro indaffararvi di formiche idiote e di despoti da strapazzo.

Peccato che sarà troppo tardi, non tanto per voi, la cui disparizione sarà un ultimo atto, tardivo, di giustizia e di pulizia da parte della natura, ma per tutti noi che del vostro business siamo le vittime handicappate e solo in parte consenzienti.

Non tutti i servitori sono volontari e, comunque, tocca agli uomini liberi salvare il mondo per quanto possibile.

Le mezze misure sono ormai lo sviluppo sostenibile (ma ancora per quanto?) di un suicidio lento.

La società produttivistica deve essere superata da una società dell’armonia permanente perché costantemente reinventata dai liberi soggetti che la compongono. La democrazia spettacolare va abrogata per l’instaurazione generalizzata di una democrazia consiliare diretta e autogestita della vita quotidiana da parte di esseri umani uguali, liberi e fratelli. Questa vecchia idea sepolta nel cuore di ogni essere umano dalla disumanità dominante è la nostra ultima possibilità di vita e addirittura, in prospettiva, di sopravvivenza.

Cominciare a pensarci corrisponde storicamente - ma su un piano più globale e avanzato - al lavorio dell’umanità del 18° secolo, quando la parte illuminata degli esseri umani ha capito di dover preparare la fine storica dell’Ancien Régime. Detto e fatto nel giro di un secolo.

L’urgenza, aggiunta all’esperienza del passato, potrebbe oggi accelerare fortemente i tempi di un cambio di civiltà che ha in più il merito di non dover più sostituire una classe dominante ma, molto più semplicemente e facilmente: ABOLIRLA perché fittizia, inutile e deleteria.

Cominciamo dunque a pensarci, lavoriamo all’Enciclopedia di una contro informazione necessaria, anziché perderci nelle diatribe insulse e programmate di un mondo dominato dalla menzogna capillarmente diffusa. Oggi l’ignoranza utile al potere non è più mancanza di informazione ma eccesso di informazioni distorte. A questo lavorano specialisti della manipolazione travestiti da giornalisti, pedagoghi, filosofi, psicologi e economisti (questi ultimi, come i teologi di un tempo, neppure si travestono, semplicemente delirano una paranoia redditizia a partire da dogmi senza fondamento - ideologia pura, pseudomaterialismo da sacerdoti del business). Noi possiamo e dobbiamo contrarli. Sono deboli della loro forza spettacolare e soltanto forti della nostra debolezza a capire la realtà che ci opprime. Per questo un semplice Assange e soprattutto l’uso autonomo della rete fanno loro tremare i polsi e avere delle reazioni ridicolmente scomposte. Mostrano ostensibilmente il loro autoritarismo illegale perché la nostra autonomia possibile fa loro una paura boia.

Se les Versailles mediatiche e spettacolari sono planetarie anche la nostra rabbia e coscienza POSSONO DIVENTARLO.

Quel giorno la Bastiglia dell’assurdo e dell’ignominioso sara distrutta e una nuova civiltà comincerà, semplice e felice di risolvere i problemi con la sua creatività affettuosa, la sua uguaglianza per tutti nella diversità gioiosa di ciascuno.

Finalmente potremo cominciare ad affrontare i problemi sociali della libertà e non subire quotidianamente il ricatto dei problemi della schiavitù imposta. Non abbiamo da perdere che le nostre catene invisibili.

Provarci non costa nulla. Non provarci ci costerebbe definitivamente la vita.

Sergio Ghirardi