venerdì 4 febbraio 2011

Produttori della legge



Federalismo, Napolitano: “Legge irricevibile”

Il Fatto Quotidiano

4 febbraio 2011

Il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha inviato una lettera al Presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, in cui rileva “che non sussistono le condizioni per procedere alla richiesta emanazione” del decreto legislativo sul federalismo. Pertanto, il Capo dello Stato ha comunicato al Presidente del Consiglio di non poter ricevere, a garanzia della legittimità di un provvedimento di così grande rilevanza, il decreto approvato ieri dal Governo.

Il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, si legge nella nota del Quirinale, “in relazione al preannunciato invio, ai fini della emanazione ai sensi dell’articolo 87 della Costituzione, del testo del decreto legislativo in materia di federalismo fiscale municipale, approvato definitivamente dal Consiglio dei Ministri nella seduta di ieri sera, come risulta dal relativo comunicato, ha inviato una lettera al Presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, in cui rileva che non sussistono le condizioni per procedere alla richiesta emanazione, non essendosi con tutta evidenza perfezionato il procedimento per l’esercizio della delega previsto dai commi 3 e 4 dall’art. 2 della legge n. 42 del 2009 che sanciscono l’obbligo di rendere comunicazioni alle Camere prima di una possibile approvazione definitiva del decreto in difformità dagli orientamenti parlamentari. Pertanto – conclude il Colle – il Capo dello Stato ha comunicato al Presidente del Consiglio di non poter ricevere, a garanzia della legittimità di un provvedimento di così grande rilevanza, il decreto approvato ieri dal Governo”.

Il leader del Carroccio ha immediatamente telefonato a Napolitano. Bossi ha preso il duplice impegno di andarlo a trovare al Quirinale, la prossima settimana e, come annunciato dal Ministro Roberto Calderoli in conferenza stampa, si presenteranno nelle aule parlamentari a dare comunicazioni sul decreto sul federalismo fiscale municipale.

gilda caronti :

Allora vuol dire che si ricomincia dalla relazione alle Camere e dopo si potrà approvare il decreto? Se sì in effetti il tentato blitz è riuscito male ma ha lasciato ancora spazio per una legge che già non piace a nessuno. Un altro escamotage per confondere ulteriormente quei pochi che ancora si preoccupano delle questioni pubbliche. Trasformare sempre tutto in azioni di forza con arroganza, a conferma della pretesa del potere di non sottostare alle sue stesse leggi: si vede sempre meglio questo disegno totalitario e contemporaneamente eversivo in nome della democrazia.

Con l'ulteriore vantaggio per queste cosche che ci governano di vedere ogni giorno calare la coscienza civica e crescere la paura di chi deve vivere peggio che nella Germania degli anni '30 del '900 cercando disperatamente e invano di rispettare leggi più mobili e numerose di un viscido groviglio di serpenti.

Dove la legge non è chiara e vincolante PER TUTTI il suo effetto devastante sui più deboli viene moltiplicato, infatti aumentano in modo eclatante gli abusi e le ingiustizie per errori giudiziari in sede penale, civile e tributaria.

Presto vedremo gli effetti sociali dei pignoramenti di Equitalia su migliaia di case di piccoli contribuenti per piccolissime poste di debito non pagate.

Bakunin non avrebbe saputo dimostrare meglio di così di che pasta sia lo Stato, l'errore è di chi crede che sia un problema di persone, ahimè è ora di comprendere come sia invece il sistema di potere clientelare e non trasparente a selezionare in questo modo chi ci governa e se, non cambiamo radicalmente il sistema delle leggi a cui dobbiamo obbedire, sarà dura chiedere rispetto per le istituzioni perché non ne meritano alcuno.