venerdì 18 marzo 2011

Semplice e chiaro


Alcune bugie da smascherare e altrettante ragioni per votare SI'

contro l'energia atomica:

È falso che le centrali di ultima generazione sono totalmente sicure

Quello che deve capire la gente è che l’incidente, come abbiamo visto in Giappone, è dietro l’angolo. E’ inutile che i produttori ci dicano che le centrali di terza generazione possono resistere anche ad un impatto con un aereo di piccole dimensioni resistendo ad un incendio che duri non più di tre minuti! Il punto non è questo! Il punto è che il sistema di raffreddamento dei reattori funziona ad acqua, e se per qualche motivo il flusso di acqua viene interrotto, è il caso del Giappone, il reattore si surriscalda e l’incidente è automatico. CIO’ CHE VA TRASMESSO E’ CHE LA DENSITA’ ENERGETICA PRODOTTA DAL NUCLEARE NON È ASSOLUTAMENTE GESTIBILE DALLA NATURA, in caso di danno le conseguenze del danno sarebbero presenti a terra per ere geologiche e questo perché il nucleare non è contemplato dalla natura e l’uomo, per quanto onnipotente si senta, su questo deve riflettere!

Oltre tutto questi EPR di terza generazione in costruzione nel mondo sono solo 3! Uno in Finlandia, uno in Francia ed uno in Cina ed il progetto, in fase di realizzazione del prototipo, ancora non ha il via libera da Usa e da GB a causa del problema del disaccoppiamento delle procedure di emergenza autonome da quelle ordinarie, cosa che ne ha provocato la bocciatura internazionale con rimando dei tempi di realizzazione!

È falso che l'energia nucleare costi meno

Con i nuovi impianti i costi aumenteranno. Le stime più recenti fatte negli Stati Uniti dimostrano che al 2020 il costo del kilowattora nucleare da nuovi impianti sarà maggiore del 75% rispetto a quello del gas e del 27% rispetto all'eolico.

E a pagare saranno i cittadini.

Il fatto di essere circondati da reattori, non è una buona ragione per farne anche da noi

Il rischio in caso d'incidente nucleare è puntuale, cioè tanto maggiore quanto più vicini si è alla sorgente di radiazioni. Questa semplice osservazione è alla base di uno dei principi della radioprotezione.