venerdì 25 marzo 2011

VOGLIAMO LA VERITA'


Data la sua importanza, ripropongo, tradotto, il comunicato della CRIIRAD del 23 marzo 2011 di cui vi ho già parlato. Sergio Ghirardi

COLLERA E INDIGNAZIONE capitolo 1°.

Le cifre riguardanti la contaminazione dell’aria esistono ma sono confiscate dagli Stati!

La pubblicazione dei dati della rete CTBTO[1] come quelli delle installazioni nucleari nordamericane ci avrebbero informanto precisamente sul livello di contaminazione dell’aria permettendoci di valutare con criteri di affidabilità il livello di rischio ben prima che le masse d’aria contaminata arrivassero sull’Europa.

La CRIIRAD lancia un appello internazionale, invitando cittadini, associazioni, scienziati e politici eletti…di tutti i paesi a mobilitarsi al suo fianco per esigere che i risultati relativi alla contaminazione radioattiva dell’aria, ottenuti grazie al denaro pubblico, siano messi a disposizione del pubblico e SERVANO ALLA SUA PROTEZIONE.

Niente dati interpretabili per l’America del nord!

Più di dieci giorni dopo l’inizio dei rigetti radioattivi, le masse d’aria contaminata hanno attraversato paesi estesi come gli Stati Uniti e il Canada, paesi che dispongono di ottimi equipaggiamenti per valutare precisamente l’attivita volumetrica[2] di ciascuno dei radionucleidi presenti e comunque dei più problematici da un punto di vista sanitario. Ora, malgrado le ricerche effettuate da parecchi giorni, la criirad non ha trovato alcuna cifra sulla contaminazione dell’aria. Non sono accessibili che dei risultati sui tassi di dose o i tassi di emissione dei raggi beta e gamma, che non permettono di valutare il livello di rischio. Non permettono, del resto, neanche di stabilire una relazione certa tra il crescere dei valori e il passaggio di masse d’aria contaminata.

La Criirad sta per inviare alle ambasciate di questi due paesi delle domande ufficiali perché siano pubblicati al più presto i risultati ovviamente in possesso dei gestori d’installazioni nucleari, civili o militari che siano.

Precisiamo in proposito cle i punti di controllo impiantati a S.Pierre et Miquelon, in Martinica, e in Guadaloupe (entrambi territori francesi, ndt.) non misurano altro che il livello d’irradiazione (i tassi di dose espressi in µsv/h). Tali risultati non permettono di valutare i rischi.

Black-out internazionale

Alla ricerca di stazioni di misura intermedie tra il Giappone e la Francia, il laboratorio della Criirad si è rivolto alla rete messa in funzione dall’Organizzazione del Trattato d’Interdizione completa degli Esperimenti Nucleari (OTICE)

Si tratta di stazioni di misura sparse sull’insieme del pianeta che registrano diversi parametri al fine di controllare che nessun esperimento nucleare sotterraneo sia effettuato in violazione delle disposizioni del trattato (vedi Corea del Nord). Esse misurano diversi parametri: dati sismici, idroacustici, infrasonici e radionucleidi. Una sessantina di stazioni sono dotate di laboratori di analisi radiologica.

Questi laboratori dispongono di sistemi di segnalazione della radioattività perfettamente idonei all’identificazione e alla quantificazione dei prodotti radioattivi presenti nelle masse d’aria contaminata dalle scorie radioattive della centrale nucleare di Fukushima Daiichi.

Sabato 19 marzo, la CRIIRAD ha dunque inviato una domanda di comunicazione dei risultati a Mme THUNBORG, responsabile dell’informazione pubblica all’OTICE. Ella ci ha risposto il giorno seguente che avrebbe trasmesso la nostra richiesta alla divisione incaricata della sicurezza dei dati[3]. Il lunedi, in assenza di risposta, la CRIIRAD reiterava la richiesta, insistendo sull’urgenza della situazione e precisando che in assenza di una risposta rapida avrebbe denunciato pubblicamente la situazione. La signora Thunborg ci ha risposto consigliandoci di rivolgerci alle autorità francesi e, desiderosa di aiutarci, ci ha orientato verso articoli e istituzioni austriache, svedesi o tedesche che avendo accesso ai dati avevano lasciato filtrare qualche risultato. Abbiamo in tal modo ottenuto qualche dato, ma troppo parcellare e impossibile da correlare nello spazio e nel tempo.

Due ore più tardi una lettera di M.Scotti[4] ci indicava che “i dati riuniti dalla rete delle stazioni STP non possono essere comunicati se non ai corrispondenti (centri di dati nazionali) designati dagli Stati firmatari del TICE. Per la Francia l’organismo destinatario di questi dati è il Commissariato dell’Energia Atomica”. Il responsabile del laboratorio della CRIIRAD si è allora immediatamente rivolto alla CEA: ”Vi sarei grato di indicarmi il modo per la CRIIRAD di accedere al più presto ai dati riuniti dalle stazioni di sorveglianza della rete dell’OTICE, in particolare quelli riguardanti i radionucleidi (in particolare Cs137 e 131, Sr90, gas rari, tritium, transuranensis). Si tratta per noi di affinare le previsioni concernenti l’impatto delle scorie fuoriuscite dal sito di Fukushima e di rispondere alle inquietudini del pubblico francese”.

La risposta ci è arrivata il pomeriggio seguente: nessun dato ci sarà comunicato. La rete internazionale di misurazione ubbidisce a regole di confidenzialità strettamente definite dagli Stati membri del trattato d’interdizione completa degli esperimenti nucleari. “I dati sono dunque comunicati unicamente a punti di contatto nazionali nominati dagli Stati che ne fanno un’analisi coerente con l’obiettivo del Trattato, come individuare qualunque esperimento nucleare condotto in contraddizione con l’impegno degli Stati aventi ratificato il TICE. Per la Francia l’ organismo in questione è la CEA, incaricata dello sviluppo delle attività nucleari militari e civili.

La risposta indicava inoltre che “in seguito all’incidente di Fukushima, su domanda degli Stati firmatari del TICE, i dati sull’attività dei radionucleidi sono trasmessi all’Agenzia Internazionale dell’Energia Atomica (AIEA) e all’organizzazione Mondiale della Salute (OMS). I quadri di queste due organizzazioni incaricate degli aspetti della sicurezza e della radioprotezione possono dunque utilizzarli in complemento all’insieme dei dati forniti dagli Stati per stabilire le valutazioni necessarie alla protezione delle persone suscettibili di essere toccate dalle conseguenze dell’incidente”. Ora, né l’AIEA né l’OMS hanno reso pubblici questi risultati.

Va ricordato che l’AIEA è incaricata della promozione delle attività nucleari civili (vedi il suo Statuto)[5] e che l’OMS, normalmente incaricata della salute pubblica ha firmato con l’AIEA, fin dal 1959, un accordo che dispone che le due agenzie “agiranno in stretta cooperazione e si consulteranno regolarmente”.

BILANCIO: da più di dieci giorni dalla centrale nucleare di FUKUSHIMA DAIICHI fuoriescono prodotti radioattivi nell’atmosfera: questi rigetti non sono né sotto controllo né quantificati. Nello stesso tempo, delle stazioni di misura sparse sull’insieme del pianeta registrano i livelli di radioattività dell’aria e seguono passo a passo l’evoluzione della radioattività nello spazio e nel tempo… ma vegliano gelosamente affinché questi dati restino segreti.

Questa situazione già scioccante in tempi normali, è totalmente inaccettabile in una situazione di urgenza radiologica. E ancora più inaccettabile perché questa rete di controllo è finanziata dal denaro pubblico!

Gli Stati partecipano con 55 700 000 € per far funzionare le stazioni di misura. I cittadini americani respirano dal 17 marzo scorso le particelle radioattive sfuggite dai reattori nucleari e dalle piscine di stoccaggio del combustibile irradiato della centrale di Fukushima Daiichi. In quanto primi contributori al budget della rete, saranno contenti di non essere in possesso del minimo dato in cambio dei loro 12 milioni di euro. Un bel imbroglio. Notare che i Francesi, con un versamento di 3 600 000 euro, non stanno meglio.

La CRIIRAD riceve centinaia di appelli di persone inquiete per la contaminazione dell’aria che respirano, individui inquieti per loro stessi e soprattutto per i figli. Essa vorrebbe informare correttamente e, se possibile, rassicurare, ma su basi solide, tutti i suoi corrispondenti, sia che abitino il Finistère, la Martinica o la Corea del sud. La CRIIRAD invita ogni cittadino, ogni associazione, ogni scienziato, ogni politico eletto… a mobilitarsi per ottenere la fine del segreto sul livello di contaminazione dell’aria. Una petizione sarà messa in rete per raccogliere firme in Francia, ma ognuno può rilanciare la mobilitazione all’estero e intervenire presso le autorità del proprio paese per denunciare la situazione.


[1] Il CTBTO - Comprehensive Nuclear-Test-Ban Treaty Organisation – è un’organizzazione creata nel quadro del trattato di interdizione totale degli esperimenti nucleari (TICE in francese), accordo multilaterale aperto alla firma il 24 settembre 1996. www.ctbto.org

[2] L’attività volumetrica si esprime in bequerels per metro cubo d’aria (Bq/m³). Essa informa sul numero di disintegrazioni che si producono per unità di tempo e di volume. Un valore di 15 Bq/ m³ significa che in un metro cubo d’aria, ad ogni secondo, 15 noccioli di atomo radioattivo si disintegrano emettendo dei raggi ionizzanti. Questo valore decresce in funzione del periodo radioattivo del radionucleide considerato. Il periodo corrisponde al tempo in cui l’attività si divide per due : 8 giorni per lo iodio 131; 30 anni per il cesio 137; 2 anni per il cesio 134.

[3] Ho mandato la vostra richiesta alla divisione resposabile della sicurezza dei dati che vi risponderà in proposito. Distinti saluti, Annika THUNBORG-CTBTO, UN, Vienna, Austria.

[4] M. Lucien SCOTTI, consigliere, rappresentante permanente della Francia presso le Nazioni Unite e le Organizzazioni Internazionali a Vienna.

[5] Art.2 dello Statuto dell’AIEA: L’agenzia si sforza di accelerare e far crescere il contributo dell’energia atomica alla pace, alla salute e alla prosperità nel mondo intero. Essa si assicura , nella misura dei suoi mezzi, che l’aiuto da Lei fornito direttamente o su sua domanda, sotto sua direzione o sotto il suo controllo non sia utilizzato in modo da servire a fini militari.