Alcuni commenti al discorso di Graeber rendono esplicito quanto il tema
della democrazia diretta sia conosciuto male se non addirittura conosciuto come
il male.
Niente quanto la democrazia fittizia (spettacolare) che governa il mondo
capitalista col suo totalitarismo soft, altera e nasconde le esigenze e le
possibilità di un'organizzazione consiliare della comunità umana.
Si tratta di riunire in un unico progetto il locale e il planetario e
sarebbe perciò utile e forse anche importante approfondire le dinamiche
storiche, filosofiche e finalmente politiche di una tendenza all'uguaglianza,
alla libertà e alla fraternità, valori emblematici scanditi spesso come slogan
ma assai poco praticati come atti d'emancipazione reale.
Il M5S potrebbe incaricarsi di questa sperimentazione realizzando e
superando al contempo i tentativi del passato.
Oltre l'utopia, la sperimentazione della democrazia diretta è stata sempre
ostacolata da eserciti e repressione, mai da una sua intrinseca insufficienza.
Gli esempi non mancano nella storia moderna e contemporanea. Ho cercato di
restituire queste dinamiche rivoluzionarie, pacifiche ma non necessariamente
pacifiste, nella mia "Lettera aperta ai sopravvissuti". Ve la
propongo come base per un approfondimento della teoria rivoluzionaria ormai
cosciente di essere nemica di tutte le ideologie di destra o di sinistra,
rivoluzionarie o reazionarie. Per
un'autogestione generalizzata della vita quotidiana.
Sergio Ghirardi
P. S.
Come introdurre un elemento di riflessione che l'acculturazione forzata di
tutti gli zombi di destra o sinistra, ignoranti diplomati o pensatori
autarchici asserviti al pensiero dominante, obbliga a coprire di un tabù
assoluto ?
La vera democrazia è incompatibile con lo Stato (complice del mercato) e
presuppone un nuovo ancoramento al locale, alle relazioni umane tra individui
reali di comunità autonome e federate che possono poi allargare la sensibilità
democratica (libertà, uguaglianza e fraternità nella differenza) fino al
planetario come organizzazione sociale del superamento del modo di produzione
capitalistico (sia esso liberale o statalista).
Democrazia selvaggia, democrazia insorgente. Il cambiamento sarà forse pacifico
(speriamolo), ma non sarà certo una continuità senza rotture nè un pacato fiume
tranquillo.
Del resto, ormai, nessuna vita tranquilla è più ipotizzabile senza un
radicale rovesciamento di prospettiva. Chi si rifiuta di vedere l'evidenza e
prenderla in conto è solo un illuso o un masochista che fa della propria galera
una reggia inesistente.