martedì 19 giugno 2012

AL BLOG DI GRILLO SOSTENITORE DEL M5S




Alcuni commenti al discorso di Graeber rendono esplicito quanto il tema della democrazia diretta sia conosciuto male se non addirittura conosciuto come il male.
Niente quanto la democrazia fittizia (spettacolare) che governa il mondo capitalista col suo totalitarismo soft, altera e nasconde le esigenze e le possibilità di un'organizzazione consiliare della comunità umana. 
Si tratta di riunire in un unico progetto il locale e il planetario e sarebbe perciò utile e forse anche importante approfondire le dinamiche storiche, filosofiche e finalmente politiche di una tendenza all'uguaglianza, alla libertà e alla fraternità, valori emblematici scanditi spesso come slogan ma assai poco praticati come atti d'emancipazione reale. 
Il M5S potrebbe incaricarsi di questa sperimentazione realizzando e superando al contempo i tentativi del passato.
Oltre l'utopia, la sperimentazione della democrazia diretta è stata sempre ostacolata da eserciti e repressione, mai da una sua intrinseca insufficienza.
Gli esempi non mancano nella storia moderna e contemporanea. Ho cercato di restituire queste dinamiche rivoluzionarie, pacifiche ma non necessariamente pacifiste, nella mia "Lettera aperta ai sopravvissuti". Ve la propongo come base per un approfondimento della teoria rivoluzionaria ormai cosciente di essere nemica di tutte le ideologie di destra o di sinistra, rivoluzionarie o reazionarie. Per un'autogestione generalizzata della vita quotidiana.

Sergio Ghirardi











P. S.

Come introdurre un elemento di riflessione che l'acculturazione forzata di tutti gli zombi di destra o sinistra, ignoranti diplomati o pensatori autarchici asserviti al pensiero dominante, obbliga a coprire di un tabù assoluto ?
La vera democrazia è incompatibile con lo Stato (complice del mercato) e presuppone un nuovo ancoramento al locale, alle relazioni umane tra individui reali di comunità autonome e federate che possono poi allargare la sensibilità democratica (libertà, uguaglianza e fraternità nella differenza) fino al planetario come organizzazione sociale del superamento del modo di produzione capitalistico (sia esso liberale o statalista).
Democrazia selvaggia, democrazia insorgente. Il cambiamento sarà forse pacifico (speriamolo), ma non sarà certo una continuità senza rotture nè un pacato fiume tranquillo.
Del resto, ormai, nessuna vita tranquilla è più ipotizzabile senza un radicale rovesciamento di prospettiva. Chi si rifiuta di vedere l'evidenza e prenderla in conto è solo un illuso o un masochista che fa della propria galera una reggia inesistente.