L'uccisione di Cassandra |
Che questo orribile attentato sia stato perpetrato da un
nichilista anonimo è ancora più grave perché mostra fin dove possa spingersi
ormai la banalità del male in una società dell'alienazione. Un’ipotesi siffatta
significa che l'ideologia materializzata del produttivismo economicista non ha
neppure più bisogno di inventarsi deliranti motivazioni politiche, religiose o
mafiose (tutte le mafie sono sempre una sintesi del cinismo produttivista:
beceramente economiche + beceramente politiche + beceramente religiose).
Anziché insorgere contro l’imperversante mostro reificato
del totalitarismo economico, le sue vittime si suicidano o fanno stragi dei
loro simili come animali depressi e resi intimamente folli.
Da mezzo secolo la rivoluzione culturale che in nome di
un'emancipazione inevitabile - a meno dell'estinzione della specie - intende
abrogare il modo di produzione capitalista, lo sfruttamento e una sopravvivenza
miserabile all'interno della schiavitù del consumerismo (lavoro salariato + consumo
di feticci mercantili nocivi), si scontra sistematicamente con la risposta
violenta dei poteri forti che esercitano il dominio e a volte anche con quella dei
controrivoluzionari violenti che il potere sognano di prenderlo. I primi
mettono le bombe per mantenere il mondo nel coma attuale, gli altri delirano
chiamando rivoluzione la loro morbosa voglia di morte, ma entrambi non
immaginano altro mondo che quello fondato sulla paura e sul ricatto economico e
affettivo.
Di male in peggio: ora dei nichilisti zombizzati dalla
normalità non rivendicano più nulla, neppure il macabro delirio dannunziano di
una rabbia estetizzante che pretende di usare le armi come ultime protesi
meccaniche di una gioia tanto orribile quanto impossibile.
Né guerrieri, né martiri, né attentatori vendicativi.
Un nuovo mondo psocogeografico si affaccia sorridendo,
nonostante tutto, alla finestra della volontà di vivere che dà sul baratro di
una società in decomposizione e ci incita a ricordare e perpetuare l'eterna
lotta rivoluzionaria della vita contro la morte.
Alla larga da tutti i nichilismi, da tutti i “viva la muerte” !
Un altro mondo è possibile.
Sergio Ghirardi