L'Ilva di Taranto è esemplare della decadenza della
civiltà del lavoro e del suo sfruttamento capitalistico in fase terminale.
Il suo equivalente di Genova Cornigliano dava già negli
anni settanta un colore rossastro e marziano al tramonto programmato della
centralità operaia, ma oggi gli schiavi di un'esistenza acquistata a rate non
distinguono definitivamente più la vita dalla sopravvivenza e si limitano
sempre e solo a scegliere tra due forme di morte.
Dalla parte della vita c'è il rifiuto del ruolo operaio e
dello sfruttamento del lavoro ma per prendere questa direzione ci vuole la
pratica di una coscienza radicale che il consumismo e l'idiotizzazione
pubblicitaria hanno sommerso sotto tonnellate di spazzatura ideologica di
destra e di sinistra.
Siamo decisamente a una svolta della storia: da una parte
l'uomo e la natura, dall'altra l'uomo snaturato e i suoi carnefici,
negazionisti di ogni inquinamento industriale e affaristi pronti a ogni crimine
contro l'umanità.
Sergio Ghirardi