domenica 8 luglio 2012

VIA DALLA PAZZA FOLLA



Commenti a bischero sciolto sul blog di Fausto Martelli sul nucleare

Peakoil 2010 a Sergio Ghirardi:
"Ora vivo poco lontano dal triangolo della morte nucleare francese (Tricastin, Cadarache ecc., ma intanto il pericolo nucleare è democraticamente onnipresente nell'hexagone e dintorni) e mi occupo per passione e convinzione della divulgazione della follia del nucleare e dell'obsolescenza dell'uomo ad esso connessa."!... addirittura "il triangolo della morte francese"!!! Immagino che le indagini epidemiologiche mostrino che tutti i MILIONI di turisti che visitano da decenni Avignone, o Carpentras, o Orange, o bevono i vini di quella parte della valle del Rodano (Chateauneuf du Pape) muoiano prematuramente, a causa degli effetti DELETERI del "triangolo della morte"!... ***.. ed io che sono passato in macchina ieri davanti ai 4 reattori di Tricastin, sull'autostrada A7, una delle piu' trafficate della Francia... non saro' mica stato mortalmente irradiato?
Parlando di follia... quella espressa in questo tuo messaggio non so come catalogarla, forse la parola "ignoranza abissale" e' piu' appropriata?
Roberto
(che ha lavorato per piu' di due anni a 800 metri dal deposito di plutonio di Cadarache, il piu' grande d'Europa... oh!... sono ancora vivo e vegeto, senza naso a trombetta e la pelle con le squame!)
P.S.: l'umorismo (involontario, sia chiaro) di voi anti-nuclearisti ignoranti come una scatola di sassi e' una delle cose migliori che mi capita di leggere su questa rivista satirica.
Cookie a Peakoil 2010:
Lei potrà anche ritenersi il re dei genii della fisica atomica e subatomica ma quello che dice e soprattutto come lo dice la svela come il re dei presuntuosi arruffoni.
Chi ha lavorato per due anni vicino a un deposito di plutonio e si rallegra per non avere il naso a trombetta dovrebbe chiedersi se può stare così tranquillo di non avere il naso a trombetta da qui a venti anni...
Le sue argomentazioni sono dello stesso livello scientifico di chi trenta anni fa ridicolizzava quelli che non si fidavano dell'eternit, magari dicendo a questi: vivo in una casa col tetto in eternit e bevo acqua dalla cisterna dello stesso materiale e non ho il naso a trombetta....
Ridicoli voi e la vostra spocchia.

N di zorro a Cookie:
bravo cookie sono d'accordo con te al 100%!

SM a Cookie:
Il paragone non regge assolutamente. Per l'amianto si lavorava in condizioni di non sicurezza. Per il plutonio direi proprio di no. Inoltre l'amianto veniva disseminato per le cittadine e sui tetti delle abitazioni, negli orti etc. Il plutonio direi di no.

Paolo Laires a Sergio Ghirardi:
Sarebbe fin troppo facile risponderle che a Three Miles Island non è successo niente che abbia in qualche modo coinvolto l'ambiente fuori dalla centrale incidentata, che a Tchernobyl (uso qui la sua traslitterazione) ci sono stati 65 morti, quasi tutti impegnati nella prima emergenza e inviati sul posto con criminale superficialità dalle autorità sovietiche, e nessun morto a Fukushima. Sarebbe facile ricordare che l'unica tragedia giapponese è quella del terremoto e dello tsunami: ma probabilmente per lei i 1800 morti per il crollo di una diga contano poco, non sono utili alla causa, mentre gli zero morti per il "disastro nucleare" contano moltissimo. Sarebbe anche facile ricordare (ok, la contabilità delle perdite è sempre un po' macabra) che tutti i morti in 50 e più anni di nucleare civile sono meno che in tre giorni sulle strade italiane; o che nel solo 2009 in Italia sono morte 43 persone, e ci sono stati 575 infortunati, per scoppi e avvelenamenti da gas, mentre in Francia sono state zero, visto che grazie alla produzione delle centrali nucleari, si cucina e ci si riscalda principalmente con l'elettricità a buon mercato. Ma vedo che ancora salta fuori il famigerato "principio di precauzione". Ancora? eppure è uno strumento obsoleto, roba da ecologisti anni 70... Una seria e scientifica analisi costi-benefici no, mai? una valutazione non emozionale ma basata su dati concreti mai, vero? Caro Ghirardi, si ricordi che se l'Homo erectus, 1 milione di anni fa, avesse conosciuto e applicato il principio di precauzione come lo propone lei, non avrebbe mai imparato a utilizzare il fuoco (sa, può bruciare le piante, ci si può scottare, riempe di fumo le confortevoli caverne...), e lei (e anche io) saremmo ancora su un albero, a mangiare foglie crude e a difenderci dagli animali carnivori lanciando sassi. 

Sobchak a Paolo Laires:
Oddio, si potrebbe anche rispondere che in seguito a Chernobyl si sono verificati migliaia di casi di tumore alla tiroide e che tra l'altro l'incidenza dei casi e' in continuo aumento, siamo ancora lontani dal picco. Tumore che anche se non e' caratterizzato da un'alta mortalita' non e' comunque una passeggiata.
Oppure che la zona intorno a Fukushima - per un area pari ad una provincia media italiana, non proprio un orticello - e' stata dichiarata inabitabile per molti decenni come minimo, piu' probabilmente per sempre. Fonte il governo giapponese, non topolino. I 90,000 giapponesi che non rivedranno piu' casa loro e la loro terra ringraziano.

Commento sintetico sul tema di Sergio Ghirardi:
Intavolare nevrotiche discussioni coi negazionisti non ha alcun interesse. Invito chi vuole informarsi sulla realtà dei rischi del nucleare a seguire l'evoluzione di Fukushima tuttora in pericolosa tensione verso una possibile catastrofe. Mezzo Giappone è ormai un luogo di sopravvivenza psicodrammatica e se il triangolo della morte francese (così definito dagli autori della catena umana recentemente dispiegatasi in tutta la Francia contro il nucleare) è per ora solo virtuale (altrimenti avrei già scelto di godermi altri lidi visto che rifiuto e disprezzo ogni schiavitù salariata) ha purtroppo alte probabilità di diventare reale se la Francia non esce alla svelta dal business atomico. Nemmeno Areva o EDF affermano più la banalità del nucleare sicuro ma ci sono sempre degli zombi abbastanza nichilisti per fare della loro incoscienza una macabra gaia pseudoscienza, un'apologia di un progresso cimiteriale. Che i morti seppelliscano i loro morti: nessun dialogo con i provocatori.

Ultima chicca isterica:
Caro Signore, per tutto l'occidente i negazionisti sono quelli che affermano l'inesistenza dell'olocausto (shoah, forse ne ha sentito parlare). Se non vuole discutere con chi la pensa diversamente da Lei, scelga diverse opportunità editoriali e riservi i suoi insulti ad altre persone.
Magari vada in Giappone a consolare i superstiti. Dello Tsunami, ovviamente
Un saluto   Drugo