Traduco questo testo inviatomi da Pierre Peguin, appassionato
militante francese della lotta contro il nucleare.
Sergio Ghirardi
Viviamo sotto la minaccia permanente di una catastrofe
sempre più probabile e questo testo rinforza la nostra convinzione. Fermiamo il
nucleare non tra 20 anni né 5, ma il più immediatamente possibile.
Pierre
Cappa di piombo e “langue de bois”
!
Source : Atlantico
http://www.atlantico.fr/decryptage/corinne-lepage-fukushima-accident-origine-humaine-nucleaire-francais-souffre-memes-faiblesses-411385.html
La commissione voluta dal Parlamento giapponese ha reso pubblico giovedì il
suo rapporto sull’incidente nucleare di Fukushima. L'origine della catastrofe sarebbe
umana e non la conseguenza dello tsunami gigante. Un’affermazione condivisa da
Corinne Lepage, anziano ministro dell’ecologia, che invita la Francia a non
commettere gli stessi errori... volontariamente !
Corinne Lepage :
"Fukushima, incidente d’origine umana. Il nucleare francese soffre delle
stesse debolezze”
Pubblicato il 6 luglio 2012
Il minimo che si possa
dire è che il rapporto - senza remissione - sulle cause del dramma di Fukushima
appena reso pubblico dalla commissione indipendente giapponese, spazza via la
cappa di piombo e la langue de bois (letteralmente,
in francese: lingua di legno, cioè
falsa e manipolatrice, ndt) tipiche
della lobby nucleare, di cui l’Autorità di sicurezza (ASN) ha dato una nuova
prova durante la sua audizione davanti alla commissione degli affari economici
dell’Assemblea Nazionale di
stamattina.
Che dice in sintesi
questo rapporto? Contrariamente alle asserzioni dei ministri in carica all’epoca
- a cominciare da M. Besson -, la catastrofe de Fukushima non è d’origine
naturale ma umana.
Si tratta di una catastrofe nucleare d’origine industriale risultante da
diversi fattori:
La conoscenza di un
rischio da parte degli esercenti e delle autorità di controllo che non è stato
deliberatamente preso in conto (il rischio era perfettamente identificato dal
2006) ;
L’affermazione che delle
misure di prevenzione erano state applicate mentre non lo erano affatto e le
autorità di controllo chiudevano un occhio ;
Il rifiuto di portare
dei miglioramenti con dei falsi pretesti ;
La negazione dei fatti
da parte di TEPCO che per coprire il suo errore ha invocato l’estrema violenza
dello tsunami allorché le istallazioni non erano in grado di resistere come
avrebbero dovuto a un terremoto ;
L’impotenza a reagire
quando una risposta efficace era possibile ;
Una gestione del sistema
di crisi in disfunzionamento completo sia da parte di TEPCO che degli organi di
controllo o delle autorità pubbliche ;
L’incapacità di prendere
le misure adatte d’evacuazione e di protezione della popolazione così come la
disinformazione della popolazione ;
La non presa in conto
dell’effetto delle dosi leggere di radiazione nell’anticipazione di una contaminazione
nucleare…
Il rapporto propone
ugualmente una riforma globale del sistema non soltanto cosmetica e implicante
una reale evoluzione.
Quali conseguenze trarne
per la Francia ?
Ascoltando l’ASN di
fronte alla commissione degli affari economici dell’Assemblée nationale, la
Francia sembra al riparo da ogni critica di questo tipo per mezzo di un
controllo pienamente indipendente e grazie a un esercente scrupolosamente
rispettoso delle regole di sicurezza più severe…
Persino un rapporto
della Corte dei Conti non lascia dubbi sull’assenza di presa in conto di tutti
i costi del settore, eppure… In conclusione è la favola del nucleare dei bravi
bambini!
Salvo che, dopo essere
stata in Giappone e avervi incontrato numerosi protagonisti, sono tornata in
Francia convinta che il nostro sistema è altrettanto fragile di quello
giapponese col rischio di tsunami in meno.
L’ASN non è uno
smembramento del Ministero dell’industria ed è composto soltanto da esperti
appartenenti al mondo del nucleare, mentre nessuna misura drastica è stata
preconizzata, per esempio, nei confronti degli esercenti ;
L’incidente di Marcoule
nel settembre 2011 ha
mostrato un’impresa, filiale a 100% d’EDF, vilipesa dall'ASN per molteplici
errori gravi senza che fossero prese né misure correttive né sanzioni ;
Fukushima ha fatto
emergere dei rischi mai presi in conto prima, al punto che l’ASN riconosce
ormai che un rischio d’incidente maggiore è possibile in Francia. (L’ultimo
rapporto determina le misure urgenti da prendere, lasciando, però, dei tempi
larghi per effettuare i lavori.) ;
Il rischio di Fessenheim
è perfettamente identificato ma il funzionamento della centrale continua come
se niente fosse ;
Gli esercizi, tra l’altro
molto limitati, di simulazione di un incidente danno dei risultati disastrosi e
le pastiglie di iodio non sono state distribuite da molto tempo nella maggior
parte dei siti ;
L’informazione del pubblico
assomiglia ancora troppo spesso alla disinformazione, oppure è troppo limitata
a causa del segreto di Stato ;
Eccetera.
In altre parole se una
catastrofe s’abbatte sulla Francia (e quindi sull’Europa limitrofa, ndt) una commissione indipendente non
giungerebbe forse alle stesse conclusioni di quella giapponese ? Ancora più
grave : una tale commissione realmente indipendente potrebbe sinceramente
vedere la luce in Francia?
Sappiamo che in Francia l’uscita
dal nucleare, che in molti sosteniamo per ragioni finanziarie, economiche e industriali
oltre che di sicurezza, non è per domani. Facciamo almeno in modo che l’investimento
nella sicurezza massima e nella risposta a un eventuale incidente sia ottimale,
ciò che è lontano dall’essere il caso oggi.
E poiché non esiste
(ancora ?) un’assicurazione obbligatoria che esiga tali misure per
garantire il rischio, è dovere della politica imporre la priorità della
sicurezza e della salute. E denunciare il costo di una catastrofe nucleare
visto che la priorità è stata data chiaramente agli affari economici e
finanziari.