sabato 7 luglio 2012

DOUCE FRANCE : PER UN ABBANDONO IMMEDIATO DEL NUCLEARE!


fotgazet.com - July 4, 4:33 PM 


Cari amici lettori, questo è il primo post del nuovo blog che tratterà essenzialmente di problematiche scientifiche. Essendo non solo uno scienziato ma anche un convinto animalista e ambientalista, e vivendo in Francia, uno dei paesi a maggior produzione di energia nucleare al mondo, vorrei trattare e discutere insieme a voi la problematica del nucleare. Da poco un referendum ha confermato che gli italiani non vogliono tornare all’energia atomica. Ma, innanzitutto, cos’è davvero l’energia nucleare? In breve, si tratta di una enorme quantità di energia che viene liberata a seguito della rottura di un atomo appartenente alla serie chimica degli attinidi, come l’uranio e il plutonio.
Contrariamente a quanto si sente spesso dire, questo tipo di energia non è affatto “pulita” in quanto il processo di fissione nucleare produce scorie di vario tipo, che possono essere radiottive, tossiche, mutagene e quant altro. Inoltre, le scorie più radiottive sopravvivono per millenni, il che significa che le scorie derivanti dall’energia prodotta oggi saranno innocue solo tra una decina di generazioni. “Appunto, chi se ne frega, nel frattempo si sarà trovato il modo di riutilizzarle” dice qualcuno. Sì, d’accordo, allora smettete di passare l’aspirapolvere e tirate fuori la scopa, e poi nascondete tutta la polvere che raccogliete sotto il vostro cuscino. Dov’è l’analogia? L’analogia sta nel fatto che scorie così pericolose hanno bisogno di essere conservate in siti geologicamente dormienti per una quantità di tempo sufficiente a garantire il decadimento delle scorie più pericolose, e lontano dai centri abitati, lontano dalle falde acquifere, eccetera… Esistono pochi, pochi siti al mondo così delicati in grado di ospitare scorie così pericolose.
Il nucleare non è poi una fonte di energia pulita perché è un combustibile fossile, contrariamente a quanto crede qualche politico. Dire che il nucleare è la soluzione al petrolio è semplicemente assurdo. Oggi dipendiamo dal carbone, dal petrolio, dal gas provenienti dalla Libia, dalla Russia e dal nord Europa, domani col nucleare dipenderemo dalla Russia, dalla Nigeria e dai paesi dell’est Europa.
L’unico modo per essere indipendenti energeticamente è sviluppare teconologie in grado di trasformare l’energia solare o eolica in energia da poter consumare.



Commento di Sergio Ghirardi:

Vivo in Francia come Lei e quando Lei nasceva io insegnavo al Liceo Italiano di Parigi.
Ora vivo poco lontano dal triangolo della morte nucleare francese (Tricastin, Cadarache ecc., ma intanto il pericolo nucleare è democraticamente onnipresente nell'hexagone e dintorni) e mi occupo per passione e convinzione della divulgazione della follia del nucleare e dell'obsolescenza dell'uomo ad esso connessa.
Sul sito barraventopensiero.blogspot.com, continuo a tradurre e mettere in circolazione notizie da Fukushima e da tutte le organizzazioni non lobbistiche che denunciano i rischi del nucleare. La cernita è necessaria viste le cadute imbarazzanti come quella recente di Sortir du nucleaire.
Questa premessa per chiederle di valutare se vale la pena di spiegare SCIENTIFICAMENTE i misfatti del nucleare a una platea che gioca incoscientemente al monopoli energetico sui blog. A chi non è bastato Three Miles Island, Tchernobyl e Fukushima per prendere radicalmente le parti del principio di precauzione non basteranno le sue (o le mie) denunce per cambiare idea. Del resto non si tratta neppure di idee ma di propaganda pseudoscientifica pompata internazionalmente da Areva e soci. Inoltre gli apprendisti stregoni che rigurgitano dati e nozioni manipolati, come studentelli ruffiani, sono solo dei narcisisti senza potere.
Credo sia più utile diffondere i fatti (la tragedia giapponese è più che mai in corso) e le resistenze crescenti che in particolare in Giappone, ma non solo (vedi la Francia e le manifestazioni contro il nucleare, pacifiche e senza tregua), stanno mostrando un'inversione di tendenza della sensibilità persino tra i cittadini più spettatori e consumatori.
Credo che la critica del nucleare e delle sue ineliminabili scorie in quanto "roulette russa energetica" debba appoggiarsi sull'esplorazione teorica e pratica di un cambio di civiltà che sostituisca al benessere consumistico l'obiettivo di un'abbondanza qualitativa coniugante sobrietà e piacere. Il risparmio energetico è soprattutto l'opzione di un uso dell'energia funzionale alla soddisfazione di desideri e bisogni umani e non della redditività capitalistica che domina e inquina il pianeta.