Perché dunque non vi svegliate?
"Ora
che il governo della Res Publica è caduto nel pieno arbitrio di pochi
prepotenti, noi altri tutti, valorosi, valenti, nobili e plebei, non
siamo che volgo: senza considerazione, senza autorità, schiavi di coloro
cui faremmo paura, sol che la Repubblica esistesse davvero...
Ma
chi?, chi - se è un uomo - può ammettere che essi sprofondino nelle
ricchezze e che le sperperino nel costruire sul mare e nel livellare i
monti, mentre a noi manca il necessario per vivere? Che essi si vadan
costruendo case e case, l'una appresso all'altra, e che noi non s'abbia
in nessun angolo un tetto per la nostra famiglia? Essi comprano dipinti,
statue, vasellame cesellato; abbattono edifici appena costruiti per
ricostruirne altri; ma per quanto dilapidino e maltrattino il denaro in
tutti i modi, pure non riescono a esaurire la loro ricchezza con i loro
infiniti capricci!
Per noi, la miseria in casa, i debiti fuori,
triste l'oggi, spaventoso il domani. Che abbiamo, insomma, se non
l'infelicità del vivere? Perché dunque non vi svegliate?"
Lucio Sergio Catilina