Les chimpanzés du futur |
Vi
ho tradotto il resoconto seguente, datato 25 aprile che in Francia è sempre
stato un giorno come un altro mentre in Italia lo è diventato di recente con la
complicità perversa di destre e sinistre dal genoma ideologico sempre più
artificiale e modificato nello stesso senso: al servizio di una produzione
planetaria di ricchezza alienata e sempre più in contrasto con il benessere della
popolazione del mondo.
Il
nuovo governo imposto agli italiani da una politica globalmente impazzita farà
passare TAV e altre porcate proprio con i criteri e le strategie che l’articolo
seguente denuncia e combatte alla radice.
Ora
o mai più: antiproduttivisti di tutti i paesi uniamoci!
Sergio Ghirardi
Gli scimpanzé del futuro allo pseudo FORUM della
biologia sintetica
Il
giovedì 25 aprile 2013 una quindicina di scimpanzé hanno sabotato il primo
incontro dello pseudo Forum della biologia sintetica, nel Centro Nazionale
delle Arti e dei Mestieri a Parigi.
Dopo
aver mostrato un cartello con scritto: “No alla vita sintetica” e distribuito
un dossier al centinaio di spettatori presenti, i quindici oppositori
mascherati da scimmie hanno interrotto l’introduzione dello pseudo dibattito e
letto la dichiarazione degli Scimpanzé del futuro (qui di seguito, insieme al
testo di uno degli scimpanzè).
Gli
organizzatori dello pseudo Forum (membri dell’Osservatorio della biologia di
sintesi) non hanno mai potuto riprendere in mano il loro falso dibattito. Sono
stati dei liceali e i loro professori che hanno preso il microfono per porre
delle questioni alle scimmie e agli scienziati.
Lo
pseudo Forum era ripreso da quattro telecamere per essere trasmesso in diretta
e in differita su Internet. In seguito alla
brutta figura, gli organizzatori hanno intimato ai tecnici di spegnere
le telecamere e censurato i commenti in linea via Twitter.
Le
scimmie metteranno invece in linea prossimamente il film della serata, delle
foto e anche un reportage sonoro.
Dichiarazione degli scimpanzé del futuro
Buongiorno,
Portiamo
questa maschera per denunciare la mascherata che si svolge sotto i nostri
occhi. La mascherata di questo pseudo dibattito per farci accettare delle
decisioni già prese.
Portiamo
questa maschera perché siamo gli scimpanzé del futuro. Siamo questi scimpanzé,
questi umani che non si fonderanno mai con la macchina. Non trafficheremo il
nostro genoma per migliorare le nostre performance. Rifiutiamo la vita
sintetica messa a punto nei laboratori.
In
questo pseudo Forum della biologia di sintesi potete dire tutto quel che volete.
Ciò non ha alcuna importanza, alcuna incidenza. Non cambierà niente allo sviluppo
della biologia di sintesi. Le decisioni sono prese, i programmi lanciati.
Mentre vi si distrae con questo spettacolo, Total, Sanofi, Monsanto, l’INRA, la
CEA, il Génopole fabbricano dei batteri sintetici e dei codici genetici
artificiali. S’impadroniscono del vivente e accelerano l’esaurimento del
pianeta.
Per
i manipolatori d’opinione, bisogna che noi partecipiamo alla mascherata. Come
dicono: “fare partecipare vuol dire fare accettare”. Se partecipassimo a questa
parodia lasceremmo credere che un dibattito democratico abbia avuto luogo. Aiuteremmo
così i comunicatori ad affinare i loro argomenti per soffocare la contestazione…
Partecipare è accettare.
Voi,
ricercatori, che pretendete di deliberare sulla biologia di sintesi dovete le
vostre carriere, i vostri guadagni e la vostra posizione sociale alla ricerca.
Voi siete giudici e di parte, siete in un conflitto d’interesse e dovreste
essere gli ultimi a esprimersi sul soggetto. La vostra partecipazione a questo
dibattito è illegittima. Tanto vale consultare i mercanti d’armi
sull’opportunità di dichiarare la guerra. Gli scimpanzé del futuro non
difendono nessun vantaggio né privilegio. Noi difendiamo solo la possibilità di
scegliere quello che ci succederà.
Il
ministro della ricerca Geneviève Fioraso vi ha dato ordine di “disinnescare le
paure” dell’opinione pubblica, ma noi non abbiamo paura, noi siamo arrabbiati.
Non
abbiamo domande da farvi né incertezze da superare. La nostra posizione è gia
stabilita: noi non accettiamo.
·
Noi rifiutiamo la
fuga in avanti tecnologica che sfianca gli umani, l’ecosistema e il pianeta.
·
Noi rifiutiamo i
vostri batteri artificiali, la vostra biodiversità artificiale, la vostra carne
sintetica coltivata in laboratorio.
·
Noi rifiutiamo il
saccheggio del vivente.
·
Noi rifiutiamo il
vostro mondo-macchina popolato da alieni con il DNA sintetico -batteri, piante,
animali e umani geneticamente modificati.
·
Noi rifiutiamo la
distruzione del mondo e degli uomini in nome della guerra economica.
Le
nostre maschere servono per dire che questo Forum è una mascherata e che ora la
mascherata è finita.
Voi
che siete in questa sala, rientrate a casa.
Informatevi
autonomamente, parlate con i vostri cari, con chi vi è vicino, con gli amici.
Rifiutate
la manipolazione dell’opinione e i falsi dibattiti.
Unitevi
agli scimpanzé del futuro.
No alla vita sintetica, alla vita
artificiale, alla vita morta!
Viva la vera vita, la vita viva, la
nostra sola vita!
Gli
scimpanzé del futuro, Parigi 25 aprile 2013
Non
ho perturbato il « Forum della biologia di sintesi »
Giovedì
25 aprile 2013, nel Centre National des
Arts et Métiers (CNAM), a Parigi, una quindicina di scimpanzé hanno
perturbato quello che era annunciato come il primo « Forum della biologia di
sintesi ». Slogan, manifesti, banderuole e fischi hanno reso impossibile il realizzarsi
di quest’operazione di comunicazione. La quale ha lasciato il posto a uno
scambio nella sala animata dalla presenza di un gruppo di liceali.
Io
sono una delle scimmie. Ho gridato, fischiato, attaccato manifesti e preso a
partito scienziati e rappresentanti ministeriali. Eppure non ho perturbato
nessun « forum della biologia di sintesi ». Quel che si svolgeva quella sera,
infatti, non aveva niente di un Forum - etimologicamente il luogo in cui i
cittadini, quali che siano, si riuniscono e dibattono insieme delle questioni
che li riguardano direttamente.
* * *
La
biologia di sintesi potrebbe, appunto, essere la prossima rivoluzione
industriale e sconvolgerebbe le vite di ciascuno di noi in proporzioni ancora
difficili da immaginare. In queste condizioni è normale che noi – i cittadini,
il popolo, la popolazione – abbiamo il diritto di dire la nostra su questo
soggetto.
Ufficialmente
dovrebbe essere l’obiettivo di questo Forum, Invece tutto è stato fatto apposta
perché non ci fosse pubblico quella sera.
Una
comunicazione tardiva e ridotta al minimo, al punto che gli oppositori hanno
fatto maggior pubblicità all’avvenimento che il comitato di pilotaggio del
Forum. Una riunione riservata in settimana, un giovedì sera alle 18, in una sala di 120 posti
in fondo al cortile del CNAM, a sinistra in cima a una scala.
Tutto
sembrava previsto perché soltanto un pugno di specialisti potesse assistere al
dibattito.
Ne
ho avuto la prova uscendo dalla sala, quando ho raccolto in terra la lista
ufficiale dei partecipanti alla riunione. Una scoperta che mi premuro di
comunicarvi e che è sufficiente per smontare la mascherata democratica messa in
scena quella sera. Infatti non era questione del popolo né dei semplici
cittadini.
La
lista degli iscritti comporta 55 persone per una sala che ne contiene 120. Tra
questi si contano: 10 membri del comitato di pilotaggio del Forum nazionale
della biologia di sintesi, almeno 14 scienziati specializzati in maggior parte
nel traffico del vivente (INRA, Génopole…), 13 alti funzionari o rappresentanti
dei seguenti ministeri: Ricerca, Salute, Agricoltura, Sviluppo Sostenibile e
naturalmente Difesa Nazionale (tra cui un alto graduato dell’esercito), due
impiegati dello CNAM, 3 o 4 giornalisti e, per finire, 4 o 5 rappresentanti di
associazioni sovvenzionate dallo Stato (Scienze di cittadinanza, Francia Natura
e Ambiente), obbligati ancora una volta - sovvenzione oblige - a costituirsi in
garanzia democratica del falso dibattito.
Siamo
a 47 individui, ai quali vanno aggiunte due classi di liceali e i loro
professori, tutti invitati dagli organizzatori per riempire la sala con altri
53 posti.
Esclusi
gli scimpanzé che non erano iscritti sulla lista, i cittadini Alfa e Beta non
potevano superare le 10 persone in sala.
Devo
essere in malafede visto che ho dimenticato di ricordare che la serata stava
per essere ritrasmessa in diretta su Internet. I cittadini avevano dunque la
possibilità di partecipare al dibattito attraverso Twitter@forumbiosynth purché
le loro riflessioni non superassero i 140 caratteri e che fossero stati
avvertiti dell’esistenza del Forum. L’iniziativa ha suscitato la passione
cittadina che meritava, visto che la sera del dibattito il conto Twitter
ufficiale aveva raccolto la bellezza di 14 « followers »!
Quella
sera, dunque il pubblico non c’era. Meno di dieci cittadini Alfa e Beta e un
pugno di « followers » su Twitter che per ordine degli organizzatori si sono
visti chiudere la trasmissione del dibattito su Internet dopo 19 minuti. Ecco
quello che, senza arrossire, gli esperti in accettabilità chiamano « Forum ».
Il che permetterà, tra qualche anno, di affermare che lo sviluppo della vita
artificiale aveva fatto l’oggetto di una procedura democratica e partecipativa.
* * *
Con
gli OGM, gli industriali, gli scienziati e i politici hanno capito una cosa:
per far accettare un nuovo disastro tecnologico, bisogna lavorarsi l’opinione
pubblica a monte. Anticipare i motivi del rifiuto, analizzarli e decorticarli
per meglio addormentare la popolazione. Affinare il vocabolario. Porre i
problemi nei termini di costo/vantaggio, evacuando ogni dibattito politico. Conviene
soprattutto ricoprire le decisioni già prese con una vernice democratica e
partecipativa. Per questo gli esperti in accettabilità raddoppiano d’ingegno
per inventare le nuove formule della democrazia tecnocratica: dibattiti
pubblici, videoconferenze partecipative, forum ibridi, pannelli di cittadini…
Con
le nanotecnologie e il sabotaggio da parte degli oppositori al nanomondo della
campagna di propaganda orchestrata nel 2009 dalla Commissione Nazionale del
Dibattito Pubblico, gli esperti in manipolazione hanno imparato la cosa
seguente: si devono evitare le operazioni troppo vistose per non farsi rubare
il palcoscenico dagli oppositori.
Gli
esperti in accettabilità comandati dalla Fioraso si sforzano di rispettare una
tale doppia ingiunzione a proposito della biologia di sintesi: far credere che
i cittadino abbiano potuto dire la loro evitando attentamente che possano
prendere la parola. Niente di meglio per questo che l’organizzazione di questi
pseudo dibattiti tra gente già d’accordo, gente seria e responsabile che sa di
che cosa parla, scienziati rappresentanti dello Stato e delle associazioni di
governo, militari e altri esperti. Il “tra di noi” è la migliore garanzia del
consenso tecnocratico.
Non
è un « forum della biologia di sintesi » quello che abbiamo perturbato questo
25 aprile e nemmeno una riunione pubblica, ma una riunione tra amici. Tra
persone della stessa casta, la tecnocasta, frazione della classe dominante
all’epoca del capitalismo tecnologico. Quella che incoraggiando lo sviluppo
congiunto delle necrotecnologie e della concorrenza economica internazionale
distrugge ogni giorno di più le condizioni materiali, sociali e ambientali
della nostra sopravvivenza. Quella che infine detiene il potere di trasformare
le nostre vite senza che il nostro parere sia mai inteso. E che vorrebbe, per
di più, darci lezioni di democrazia.
La
democrazia tecnologica non esiste. Democrazia reale, subito! No alla vita
artificiale!
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