Michel Fernex |
Con un po’ di tristezza e molta rabbia
vi ho tradotto quest’intervista di Michel Fernex. Che altro aggiungere ?
Sergio Ghirardi
Michel Fernex : « A Fukushima, le lezioni di Chernobil
vengono ignorate »
Dichiarazioni raccolte da Élisabeth Schulthess il 24/07/2012.
Dr Michel Fernex : « Gli studi
scientifici in corso mostrano altrettanti danni genetici nei settori
contaminati di Fukushima che in quelli di Chernobil » Archivi Thierry Gachon.
Di ritorno da un viaggio di dieci giorni in
Giappone, il dott. Michel Fernex denuncia menzogne e silenzi che mettono in
pericolo le popolazioni contaminate dalla catastrofe di Fukushima.
Che cosa ritiene dei suoi scambi con alcuni professori della facoltà di
medicina di Fukushima ?
Ho potuto incontrare quattro professori di quest’università, in
cardiologia, urologia, medicina interna e oftalmologia. Medici che sembrano
ignorare tutto delle affezioni legate alla contaminazione. Erano molto sorpresi
di veder apparire in soggetti giovani degli infarti del miocardio, del diabete,
della malattie della vista. Ho parlato loro dei lavori del professor
Bandajevsky, di Gomel, in collaborazione con l’istituto indipendente Belrad,
sulle popolazioni colpite da Chernobil. Tali studi hanno evidenziato i legami
tra la contaminazione, in particolare del Cesio 137, e queste patologie.
Una direttiva ha invitato l’università di Fukushima a non parlare del
nucleare. Solo un giovane professore d’ecologia tenta degli studi sulle
conseguenze della catastrofe sui bambini. Subisce minacce. La maggior parte
degli universitari sono disciplinati, chiudono gli occhi per salvare la
carriera: è un fatto molto grave. Un paese tanto avanzato nella ricerca come il
Giappone dovrebbe approfondire gli studi sulle alterazioni genetiche indotte
dalla contaminazione e sviluppare degli antimutogeni per ridurre le anomalie
genetiche che si trasmetteranno di generazione in generazione.
Appaiono già delle malattie della tiroide, ma i tumori hanno un periodo di
latenza che fa sì che si manifesteranno tra quattro anni come i tumori del
cervello nei bambini e ancora più tardi negli adulti. Il numero di bebé di poco
peso alla nascita è in aumento. Il numero di nascite di bambine diminuisce invece
del 5% perché l’embrione femminile è più vulnerabile. L’evoluzione delle
malattie dei neonati e del mongolismo è tuttora tenuta segreta.
Come vivono oggi le popolazioni delle regioni
contaminate?
Ho incontrato delle donne rifugiate a Kyoto che non sono state informate né
dei rischi né delle precauzioni da prendere e che non hanno ricevuto
un’alimentazione sicura. Nella città di Fukushima, la gente resta rinchiusa in
casa e non coltiva più gli orti. La radioattività è eccessiva anche nei cortili
delle scuole decontaminate. Il governo vuole rispedire delle famiglia
attualmente al sicuro dalle radiazioni nei loro quartieri d’origine ancora fortemente
inquinati.
Nelle campagne, dei piccoli contadini che vivono in autarchia si nutrono di
riso contaminato. Un riso che non è più commercializzabile. I contadini sono
rovinati. Avrebbero bisogno di pectina per bloccare l’assorbimento dei
radionucleidi e accelerarne l’eliminazione.
Della pectina di mele ?
L’esperienza fatta in Bielorussia mostra che delle cure di tre settimane di
pectina di mele vitaminizzata permettono di diminuire la carica di Cesio,
diminuendo così i danni ai tessuti. Tali cure possono essere rinnovate ogni tre
mesi e devono essere accompagnate da misure di precauzione nella scelta e nella
preparazione dei cibi per proteggere in particolare i bambini. Le autorità
giapponesi non hanno fatto un tale lavoro d’informazione e di prevenzione. Per
contro, la traduzione in giapponese della Piccola
guida pratica per una radioprotezione efficace, scritta da Vladimir
Babenko, dell’Istituto Belrad, è andata a ruba in Giappone.
Come dire che le lezioni di Chernobil non sono
state intese dalle autorità ?
No. Dopo la catastrofe non è stato neppure distribuito iodio stabile nei
primi tre giorni. Il fatto di non aver preso questa semplice misura di
prevenzione per evitare le malattie della tiroide e le sofferenze è una colpa
grave. L’evacuazione è stata ritardata, come a Chernobil. Al di là del 30° km,
non c’è stata nessuna evacuazione e la gente partita volontariamente non sarà
indenizzata. Le regole internazionali di protezione radiologica non sono state
rispettate: le dosi ammissibili di radioattività sono state rialzate persino
per i bambini nonostante essi siano cento volte più sensibili degli adulti alle
radiazioni ionizzanti. Le autorità sovietiche avevano rifiutato di oltrepassare
questi limiti di dosaggio. Le autorità giapponesi hanno accettato sotto la
pressione della lobby dell’atomo rappresentata dall’AIEA [Agenzia
Internazionale dell’Energia Atomica] corsa a salvare l’industria nucleare anziché
le popolazioni, mentre l’OMS non ha dato segni di vita.
Dei dosimetri sono stati, però, distribuiti ai
bambini ?
Il dosimetro dà un’idea dell’irradiazione esterna, non della carica di
radionucleidi artificiali nell’organismo. Gli irradiamenti interni cronici sono
dieci volte più patogeni delle dosi esterne. Bisognerebbe misurare regolarmente
questa contaminazione interna e consigliare le famiglie sul modo di vivere, di
mangiare, di vestirsi in zona contaminata.. Non lo si fa ed è criminale.
Che cosa l’ha spinta ad andare aFukushima ?
La mia impertinenza. Qualche mese fa, in seguito alla lettura di un pezzo
del giornale giapponese Mainichi Daily News, avevo inviato un lungo articolo
per rispondere punto dopo punto ad affermazioni che stimavo false. La mia
risposta è stata pubblicata per intero e ha fatto buzz in Giappone al punto che dei giapponesi, in particolare le
associazioni delle vittime, mi hanno invitato a fare un giro di conferenze.
Ho potuto misurare quanto la lobby nucleare sia attiva nel rilanciare i
reattori mentre le vittime sono abbandonate.
DA LEGGERE : Après l’accident atomique, Guide pratique
d’une radio-protection efficace, par Vladimir Babenko, Éditions Tatamis. Gli articoli
del Dr Fernex et di numerosi altri scienziati sono sul sito internet : http://enfants-tchernobyl-belarus.org