Più leggo i giornali on line e più mi sgomentano i loro
lettori che si sbizzarriscono sui blog conseguenti.
Scaturisce infatti, in tutto il suo orribile splendore,
quanto il potere si fondi su una panoplia di sottomissioni ideologicamente
diverse e varie come la falsa coscienza, più che sulla forza effettiva del suo
dominio. Emerge dai commenti un costante servitorame volontario che incensa i
suoi eroi e obbrobbria i cattivi dell'altra sponda.
Tutti 'sti valletti del potere economico che si
travestono da giornalisti, tutti 'sti politici mercenari che si abbuffano travestiti
da benefattori del popolo diventano, a seconda del tifo cui si propende,
meravigliosi o mostruosi.
Una massa di schiavi salariati, oppure comunque in cerca
di un qualunque lavoro umiliante con un diploma o una raccomandazione tra i
denti, si contenta della rabbia impotente del reazionario o del buonsenso
impotente del progressista e ingoia il tutto come un'oca da foie gras.
Urge una vera democrazia consiliare che spazzi via
l'ideologia democratica spettacolare su cui si fonda il totalitarismo della
merce.
Purtroppo, un commento siffatto e tali considerazioni
hanno in genere come primo risultato quello di attirare con frequenza
sconcertante su blog e siti vari i latrati rabbiosi dei cani fedeli di
qualunque parrocchia.
Dalli all'intellettuale, dalli all'analfabeta, dalli alla
vita quando la morte ti abita da tempo e tu non hai mai deciso niente di quel
che ti riguarda: amore, attività creativa, libertà.
Sergio Ghirardi