venerdì 29 marzo 2013

IN FRANCIA, IL MOC (Movimento degli obiettori di crescita) passa dai Cahiers de doléances ai Cahiers de Jouissances.
















Vi traduco questo ordine del giorno del movimento per l’obiezione di crescita che sarebbe auspicabile portare a discussione in consultazioni internazionali che immagino stabilire dei Cahiers de Jouissances per affermare chiaramente il superamento dell’arcaica ideologia  rivoluzionaria dei famosi Cahiers de Doléances della rivoluzione borghese.
Il nobile obiettivo di un tale forum pragmatico di donne e uomini liberi dalle coscienze rinnovate è la creazione gaudente, appunto, di una Comune d’Europa che segnerebbe la definitiva rottura di paradigma con una democrazia spettacolare serva degli Stati canaglia dei burocrati e dei Mercati vampiri dei banksters.

Sergio Ghirardi




Basta con i BLABLA, RIVENDICHIAMO !

Forti della nostra esperienza storica recente, sappiamo che mettersi prima insieme e pretendere di discutere poi per cambiare il paradigma non serve se non per produrre un catalogo di proposte eteroclite e costituisce dunque un errore politico.
Per questo l’unità, l’unione delle lotte e la convergenza delle alternative concrete non potranno farsi che a partire da proposte contemporaneamente radicali e pragmatiche come le seguenti:

1. stop sollecito del nucleare civile e militare nel più breve tempo possibile, tecnicamente parlando.

2. riduzione massiccia del tempo di lavoro con l’aggiunta del diritto alla scelta del tempo parziale.

3. difesa reale dei servizi pubblici rilocalizzati in zone territoriali autogestite per la rivoluzione della gratuità.

4. riforma immediata delle pensioni per una retribuzione dal montante unico per tutti a partire da 60 anni.

5. uguaglianza effettiva tra donne e uomini.

6. abolizione dei debiti del Sud globale al quale vanno riconosciuti i rimborsi del debito ecologico e del diritto a un “tunnel di crescita” verso il buen vivir.

7. garanzia per tutti/e i licenziati/e della continuità di un reddito attraverso l’istituzione di fondi di riconversione ricavati dalla socializzazione delle ricchezze.

8. garanzia per i più giovani di una vita decente e autonoma attraverso un reddito universale da 18 a 25 anni.

9. priorità alla soluzione dei debiti sociali e di quelli ecologici per far quadrare ogni discussione sul budget economico.

10. esempio ancora più concreto, per esempio, sull’automobile : garanzia sui pezzi di ricambio e la mano d’opera per 10/15 anni, limitazione di tutti i motori a 90 km orari e riduzione delle autostrade inutili.

11. democrazia adesso : proporzionale, pluralismo dei metodi di designazione (tiraggio a sorte, delega, mandato imperativo) e di decisione, mandati corti, non cumulabili, revocabili…

12. creazione di un fondo per la riconversione economica e la transizione ecologica, dirigendo verso il locale la produzione di beni socialmente utili ed ecologicamente sostenibili.

13. la messa in atto di un sistema di distribuzione dei redditi implica la determinazione di un tetto per un reddito massimo accettabile (RMA) il cui scarto tra il minimo e il massimo resti tra  1 e 6.

14. se necessario, audace assunzione di decisioni politiche unilaterali sull’Europa, le monete, il nucleare civile e militare, la fiscalità…