L’istituto Momentum è nato in Francia il
giorno precedente la tragica catastrofe di Fukushima. Sarà un caso? Eccovi la
traduzione dal francese di un testo fondatore di questo gruppo di ricerca
firmato da Agnès Sinai.*
* avvertimento del traduttore: l’amalgama del debito finanziario con gli
altri debiti meriterebbe un distinguo chiarificatore senza il quale si rischia
di consegnarsi alla logica interna del capitalismo, responsabile non unico ma
senza dubbio principale della logica consumistica che distrugge la biosfera sul
pianeta. In un tale amalgama si nasconde infatti il rischio di una deriva
ideologica del tema - centrale per la coscienza contemporanea – della decrescita
verso un’opzione tristemente moralizzatrice del sistema dominante, anziché
abbandonarlo al suo destino di vampiro senza scrupoli. Solo impedendogli con le
buone o con le cattive di continuare a morderci sul collo si potrà passare
piacevolmente all’applicazione di una decrescita economica effettivamente
necessaria a donne e uomini liberi proprio perché capaci di giocare
gioiosamente con il dosaggio poetico tra la sobrietà necessaria e l’eccesso desiderabile.
Sergio Ghirardi
Il nostro punto di partenza si fonda su una presa di
coscienza: noi viviamo oggi la fine del periodo della più grande abbondanza
materiale mai conosciuta nel corso della storia umana. Un’abbondanza fondata su
fonti temporanee di energia concentrata e a buon mercato che ha reso possibile
tutto il resto.
Oggi i debiti accumulati: debito finanziario, debito energetico,
debito ecologico ci ritornano come bombe a ritardamento che cominciano a
esplodere. Le generazioni di questo secolo devono prepararsi a questo
contraccolpo rendendosi meno dipendenti dalle risorse non rinnovabili e
consolidando le loro reti di solidarietà in seno a comunità umane rinforzate
Il vento
del cambiamento è là. Il consumismo conosce i suoi ultimi bagliori. Il momento
storico che noi viviamo chiede un modo di pensare diverso.
Senza fare rumore, un movimento informale composto da
cittadini impegnati, di comunità, d’imprese e di rappresentanti eletti ha
iniziato la transizione verso il mopndo postcarbone. Questi attori precoci
operano per ridurre il loro consumo, per produrre localmente cibo ed energia,
per investire nell’economia locale, per riabilitare dei saperi, per preservare
gli ecosistemi locali. Le loro motivazioni sono varie: frenare il mutamento
climatico, preservare l’ambiente, la sicurezza alimentare, lo sviluppo
economico locale. L’essenza di questi sforzi è tuttavia la stessa: tutti
riconoscono che il mondo cambia, che il modo abituale di agire, fondato
sull’idea che la crescita della produzione e del consumo possano continuare
indefinitamente non funziona più.
La crisi globale dei sistemi naturali, energetici ed
economici forma il tessuto della nostra epoca singolare.
Per regirvi, siamo convinti della necessità di
contribuire all’elaborazione di transizioni verso le società del dopo petrolio,
le società di sobrietà.
Presi isolatamente tutti questi sforzi sono lontani dal
bastare, ma una volta riuniti possono orientare la nuova società.
L’Istituto Momentum vuole essere un laboratorio d’idee
sugli sbocchi della società iperindustriale e sulle transizioni necessarie per
ammortizzare lo choc sociale della fine del petrolio.
Agnès
Sinai, 11 marzo 2011