martedì 3 aprile 2012

il problema dell'umanita' in questo momento storico è più che mai, L'AVIDITA'. Antar Yatra

Secondo me e' una forma di avidità patologica dovuta all'insoddisfazione per la mancanza di autenticità sia dei desideri sia si ciò che ci viene offerto come "godimento"

La merce-feticcio non avrà mai il gusto e la sostanza della libertà e della creatività che sarebbero il vero nutrimento appagante e foriero di sobrietà e auto-regolazione: se sai di poterti procurare sempre ciò che ti occorre (perche' sei libero) non hai nessun bisogno di accumulare e abbuffarti!

Ma la psicosi della penuria e' uno dei fattori centrali del capitalismo per poter attribuire un valore di scambio a qualsiasi cosa.
E   il prezzo di questa "naturale spinta del mercato verso il profitto" ( e di questa "naturalezza" del capitalismo varrebbe la pena di vedere bene il senso) e' la costante monetizzazione del vivente, spezzettato e separato da se stesso, come una componente inaccettabile del produttore-consumatore, quella di cui per sopravvivere nel sistema dovremmo auto-mutilarci

Il nostro vero salario e' la rinuncia alla nostra parte più viva e autentica, quella che sta molto scomoda nella modernità che da oltre due secoli ha imposto una gabbia sociale a ciascuno di noi
Come ne " Il mondo nuovo  di Huxley,  il soma fornisce il piacere in cambio di lavoro e sottomissione, noi cerchiamo continuamente un appagamento impossibile a meno di non rompere questo equilibrio fasullo per cominciare a costruire finalmente "quel mondo dove gli amanti sono ovunque a proprio agio"
Il buio pieno di profumi e di lievi rumori contro i fanali che frugano per controllare e "sfruttare" ogni metro di asfalto;  il bosco dove ci si può addormentare tra voli di farfalle invece dei motel che puzzano di disinfettante; le tasche vuote e il cuore pieno di gioia; nessun pericolo di tradimenti in nome del denaro e della sua sorella gemella: la Paura di non averne mai abbastanza.
Compiango gli avidi che non sanno quanto si perdono del buono della vita! ma li condanno perché ci tengono incatenati alla loro miseria, ci tengono schiavi.
Ecco anche perché mi sento tanto incredula che ci si possa uccidere per motivi di soldi!