Kamasutra-Posizione Il riposo del guerriero |
NON LAVORATE MAI!
Il Primo maggio è nato ufficialmente il 20 luglio 1889 a Parigi come una
giornata di collera e di lotta risoluta dei proletari contro lo sfruttamento
capitalistico e il lavoro salariato, in nome della rivoluzione sociale e in
vista dell’autogestione generalizzata della vita quotidiana*.
Questa giornata di
lotta è stata recuperata e svuotata della sua sostanza contestatrice tanto dai
reazionari che dai progressisti. Dai bolscevichi, certamente, che l’hanno
strumentalizzata politicamente facendone una giornata non lavorativa dal 1920,
appena l’anno prima di massacrare i libertari a Cronstadt e in Ucraina. Poi dai
nazisti: Goebbels, infatti, nel 1933, ne ha fatto il “giorno nazionale del
lavoro” festivo e pagato.
In Italia, durante
il fascismo, la celebrazione del 1° maggio è proibita. La “festa del lavoro”
viene spostata al 21 aprile, giorno del cosiddetto Natale di Roma mentre il 1°
maggio mantiene una connotazione quanto mai sovversiva, divenendo occasione per
esprimere in forme diverse - dal garofano rosso all'occhiello alle scritte sui
muri, dalla diffusione di volantini alle bevute in osteria - l'opposizione al
regime.
Nel 1941, il
collaborazionista Philippe Petain decreta a sua volta in Francia il Primo
Maggio (all’epoca era S. Filippo) “Festa del lavoro e della concordia sociale”,
sostituendo con l’aiuto di René Belin, dirigente CGT diventato Segretario di
Stato al Lavoro, la rosa canina rossa dei rivoluzionari con il ciuffo di
mughetto.
In tal modo la lotta del
proletariato contro la schiavitù salariale è stata trasformata in festa del
lavoro!
* La scelta della
data del primo maggio è legata allo sciopero pacifico di Chicago negli
stabilimenti della Mc Cormick per la
riduzione a otto ore della giornata lavorativa (1886) conclusosi con l’impiccagione di quattro
operai (1887).
Con invito a stamparlo e diffonderlo al maggior numero di
individui innamorati della libertà.
Sergio Ghirardi