domenica 16 gennaio 2011

Endorsement





il mio endorsement vedi anche
e
Ringrazio prima di tutto chi si è fatto carico dell’organizzazione di ieri e anche Eugenio per la bella presentazione
Ieri con Dario mentre gentilmente mi ha riaccompagnato a casa ci siamo detti che poteva servire dare un endorsement motivato ai candidati a portavoce da parte di ciascuno degli attivisti in modo che fosse chiaro su quali si possa ritenere più adatto l’uno al posto dell’altro nell’idea di chi si è tenuto in costante contatto con i lavori di formazione della lista civica a Milano
Dario mi ha preceduto anche perché io ho passato molte ore a meditare sullo strano clima che ho trovato ieri nella sala di via Montegani (lontana da tutto e costosa ma in fondo comoda e benissimo organizzata tanto è vero che ne è nata una diretta e una registrazione coi fiocchi)
Alcuni nodi – sono sempre i soliti – sono venuti al pettine anche se riesco poco a comprendere come mai non riusciamo a vederne il motivo.
Il motivo è che le elezioni sono fatte per contendersi il potere escludendone gli altri.
E’ vero che la Lista civica è nata dall’iniziativa di varie persone che hanno all’attivo il lavoro nel Meetup 1 oppure nei GDQ oppure anche di provenienza diversa da queste realtà.
E quindi il problema sembra quello della diffidenza reciproca tra “correnti” o meglio gruppi diversi in concorrenza tra loro.
Ma è anche vero che tutte le realtà del M5S non si possono né si devono ricondurre ad uno scopo elettorale.
Vorrei che fosse chiaro che la possibilità per il M5S di ottenere degli eletti con funzione di portavoce nelle istituzioni rappresentative NON E’ E NON DEVE ESSERE LO SCOPO PRINCIPALE DEL M5S.
Il M5S è una rete di individui che intendono unirsi per sconfiggere la Casta a cominciare proprio dalla modifica dei meccanismi che questa ha imposto al fine di escludere proprio i cittadini stessi dal potere mentre questi devono continuare a subirne e pagarne le decisioni.
L’idea del funzionamento delle ” istituzioni democratiche” è che i cittadini debbano accontentarsi di mettere di tanto in tanto un voto nell’urna che equivale però ad una vera e propria rinuncia al proprio potere di individui.
Il non statuto afferma chiaramente che il M5S non vuole essere un partito: io leggo quindi che non vuole gestire un potere di rappresentanza, anche il senso di UNO vale UNO è questo
Non c’è delega e non c’è rappresentanza.
Il potere dei singoli può essere armonizzato con quello della collettività ma non sarà mai un trasferimento di sovranità
Quindi scegliere un portavoce per il M5S dove ci sono le elezioni DECISE NEI MODI E NEI TEMPI DALLA CASTA è solo una delle tanti azioni di resistenza che la cittadinanza anticasta può condurre.
Ma rimane vero che il M5S significa soprattutto rendere visibile e infittire la rete di forze che si oppongono alle nocività e alle prepotenze che la cittadinanza subisce e per le quali non riesce a ricondurre le decisioni alla propria sovranità che la casta vorrebbe fosse considerata eliminata una volta per tutte.
Non si spiega quindi la cecità che dimostriamo davanti a questo tema che porta,a vedere i sentimenti che circolavano ieri, anche gli attivisti del M5S ad una competizione tra loro anziché ad una sostanziale unità di forze.
Se riusciamo ad accordarci sul fatto che non ci si propone di rappresentare o governare altri secondo criteri personalistici, la scelta del portavoce potrebbe essere fatta con molta serenità alla luce della disponibilità di tempo e del grado di adeguatezza dei ragazzi che si sono resi disponibili a questo onere che verrà retribuito solo con un grazie da parte di tutti in cambio di moltissimi impegni e fatiche da sostenere come sappiamo.
Certo è che non è un compito privo di fascino ma per il nostro bene guai a noi se diventa un modo per depotenziarci a favore di tanti trolls che non vedono l’ora di sparare a zero non con argomenti validi ma come sempre insinuando sospetti e diffidenza
I 9 candidati portavoce vanno ringraziati per essersi esposti ad un giudizio di un’assemblea e vanno difesi allorché questa assemblea, anziché considerare la loro generosa disponibilità a farsi investire di responsabilità, li volesse caricare di colpe e omissioni che riguardano semmai tutti quelli che pretendono il diritto di criticare senza aver mai operato in alcun senso.
Il diritto al mugugno e alla critica spesso è ciò che rimane a chi ha già rinunciato ad ogni altra libertà e potere.
Non voglio quindi esprimere giudizi ma l’idea dell’endorsement mi pare solo un modo per dare a chi verrà scelto un’approvazione che mi piacerebbe fosse capace di sommarsi in modo positivo perché il lavoro da svolgere – smascheramento dei giochi di potere e proposte a 5 stelle – sia il più proficuo possibile.
Ora è chiaro che Dario e altri temono di dare il M5S in mano a dei burocrati (dichiarati tali in base a dati o fatti in buona parte travisati - ad esempio l’idea che i GDQ sarebbero centri di potere che tramano contro la trasparenza del M5S secondo me è infondata e tuttora indimostrata) e non mi presto a questo genere di sospetti per giunta basati su di una serie di voci sparse da chi ha solo fini distruttivi. Se poi invece fosse vero quello che sto sentendo tra ieri ed oggi vorrà dire che i GDQ faranno a meno anche di me e io di loro
Ettore ieri ha detto che PER VOLONTA’ DELLO STAFF le comunicazioni tra il M5S nazionale e le LC locali sono riservate a pochi aderenti ben conosciuti e secondo me se continuasse a perdurare QUESTO E’ UN PROBLEMA GROSSO!
Con questa condizione di partenza nessuno sarebbe autorizzato a costruire il M5s ma saremmo tutti chiamati solo a fare da manovalanza, in un “rapporto simbiotico” che concederebbe il mero utilizzo strumentale in franchising (sigh) del personaggio di Beppe Grillo.
Questa visione, anche dopo che 2 milioni di elettori hanno votato 5 stelle in primavera, mi trova del tutto contraria e pronta alla ribellione e con altrettanto sfavore vedo chi ritiene qualsiasi autonoma visione come eretica se non coperta dal bollo a 5 stelle preventivo e basato solo sulla conoscenza diretta da parte dello staff.
Non si può pensare che solo chi fa sbaglia e continuare però a delegare per poi rimpiangere di non avere espresso in prima persona le istanze che riteniamo debbano essere difese dai portavoce oltre a dare loro tutto il sostegno necessario all’impresa.
Non dimentichiamoci che il nostro primo nemico è la casta e che il nostro sogno comune rimane quello di una Politica partecipata tutta diversa da quella che il sistema vuole riservarci, senza soldi, per creare finalmente uno spazio in cui ciascuno possa portare il meglio che ha da dare per il bene di tutti.
Vorrei che il M5S crescesse ai nostri stessi occhi nella capacità di autodeterminarsi e di affrancarsi dal rapporto simbiotico di cui ha parlato Ettore. La sfida è questa. Vedremo se siamo all’altezza
Ultima osservazione: le liste rosa. Anche qui credo sia il caso di accennarne solamente. Il /i portavoce non avendo secondo me così grande rilevanza (torno ad esprimere favore per l’idea di sceglierli a sorteggio) non può essere elusa. Credo che la mancata partecipazione femminile sia da ricercare nell’oggettiva difficoltà di andare a riunioni quotidiane esattamente all’ora che di solito corriamo a ritirare i figli, fare la spesa, rifare i letti e preparare la cena.
Non avrei alcuna remora a riaprire le candidature ma potremmo anche studiare dei gruppi di lavoro sulle tematiche al femminile e prendere iniziative, ovvero riconsiderare le candidature dei consigli di zona, altra grande area ancora da prendere seriamente in esame.
L’idea di incontrarci tra donne del M5S e parlarne mi trova favorevole.
Però è anche vero che nella riunione di ieri erano già previste troppe cose “pesanti” per poter introdurne altre di almeno pari grado.
Dobbiamo scoprire dei modi più articolati di organizzare ed ampliare la partecipazione.
Ed infine, il mio endorsement per la lista civica di Milano è questo (non ho dato voti alle persone che conosco troppo poco):
1posto Renato Plati.
Confido nel suo sguardo attento su tanti aspetti e il suo approccio alla città metropolitana, ha molte buone idee e si impegna tantissimo, credo sia una persona molto affidabile e che possa piacere anche a tanti nostri elettori . Sono certa che con una buona rete di sostegno potrebbe fare moltissimo senza perdere mai il contatto con il MoVimento

2 posto Mattia Calise
Lo avrei messo al primo posto se non ci fosse la figura di Renato più “tonda” perché la rottura che vorrei col passato sia chiarissima, il mondo dei giovani e della loro intelligenza può stare al servizio della città a pieno titolo e mettere in stretto rapporto la ricerca universitaria e i progetti per la città. La verità è che mi piacerebbe vederli entrambi in consiglio comunale
3 posto Alex Curti
Lo trovo affidabile e molto adatto a rappresentare le istanze del M5S. Ma di persona lo conosco meno. Se ne mettiamo tre……
4 posto Antonio Laterza
Molto affidabile e chiaramente meritevole, anche lui è un ottimo candidato, molto valido nella rete di sostegno per tutto il lavorone che ha fatto e sa fare sul web
5 posto Ettore Soffientini
Uno storico Organizer del Meet up e fautore della LC oltre che delle regionali. Ha moltissimi meriti. Paradossalmente molto esposto alle critiche proprio per questo, e quindi forse meno adatto a raccogliere consensi da tutti. Quello che è emerso ieri circa il non aver condiviso le comunicazioni con lo Staff vorrei capirlo meglio prima di giudicare ma lo ringrazio per tutto e spero si chiarisca ogni cosa al più presto.

6 posto Manlio Di Stefano
L’ho avuto al fianco anche nei banchetti l’inverno passato. Pieno di energia e ottimo argomentatore, simpatico e molto attivo … un po’ troppo irruento per piacere a tutti e forse poco incline a consultarsi con gli altri per le decisioni, uno di noi comunque

da gilda caronti 16 gennaio 2011